Un nuovo sondaggio realizzato dalla società di ricerche Harris Poll conferma che la situazione provocata dall’emergenza coronavirus sta generando stress e ansia in larga parte della popolazione, in relazione a diversi fattori.
Le scoperte e le indicazioni della ricerca sono riferite alla cittadinanza americana ma sembrano trasferibili anche alla realtà del nostro paese, da quanto si osserva in questi giorni.
I sondaggisti hanno scoperto che la maggior parte degli americani ha in particolare timore di una crescita dell’ansia in riferimento alla possibilità di poter pagare debiti, bollette, affitti e ai problemi legati al lavoro.
I ricercatori indicano che i risultati presentano anche un lato positivo in quanto mettono in luce che esistono diversi modi per mantenere una buona salute mentale apportando piccoli cambiamenti nelle abitudini e nel comportamento. Gli intervistati, poi, a fronte di quanto sta accadendo, continuano a esprimere sentimenti di gratitudine, speranza e capacità di recupero della società nel suo complesso.
Nel dettaglio, i ricercatori dell'Università di Phoenix hanno scoperto che più di due americani su cinque (41 percento) dichiarano di essere molto preoccupati per un aumento dell'ansia. Questo timore è relativo alla preoccupazione di non essere più in grado di pagare i conti (33 percento), alla riduzione di stipendio / ore di lavoro (26 percento), alla paura di perdere il lavoro e non di riuscire a trovarne uno nuovo (22 percento).
Gli intervistati hanno riferito anche di altri problemi di salute mentale. Più di due americani su tre (68 percento) afferma di ritenere che tutto sia fuori dal loro controllo in questo momento e più della metà (56 percento) afferma di stare compensando lo stress più che mai prima della pandemia, con modalità non sempre positive o salutari
Sebbene gli intervistati riferiscano di sentirsi sopraffatti e ansiosi, esprimono anche sentimenti di gratitudine e speranza con il 65 percento dicendo di essere grati per la loro salute, per la situazione della loro famiglia e degli amici.
Gli intervistati guardano in modo positivo al futuro, quando saranno revocate per intero le misure sul distanziamento sociale. Il sondaggio ha rilevato che circa due su cinque (38 percento) sono ottimisti sul fatto che il Paese uscirà da questa pandemia più forte che mai e il 30 percento sta già pianificando il suo futuro post-pandemico.
Tuttavia, molti sono preoccupati per le ripercussioni a lungo termine sulla salute mentale della quarantena. La stragrande maggioranza degli intervistati (84 percento) afferma che se il distanziamento sociale continua più a lungo del previsto, avrà un impatto sulla loro salute mentale.
"Sebbene molte persone provino attualmente ansia, ci possono essere diversi modi per mantenere una buona salute mentale apportando piccoli cambiamenti comportamentali" ha affermato il dott. Dean Aslinia, presidente del dipartimento di consulenza dell'Università di Phoenix.
"Ad esempio, invece di inviare messaggi di testo o e-mail, effettuando una telefonata o utilizzando una chat video per creare una connessione più significativa. Costruendo attività e impegni durante la giornata puntando a provare qualcosa di nuovo o impostando un obiettivo per se stessi, per iniziare un nuovo progetto".
Gli esperti ritengono che le persone dovrebbero capire che è giusto cercare un aiuto terapeutico, se i propri sentimenti negativi persistono. Molti professionisti della salute mentale offrono sessioni di consulenza virtuale in modo da poter avere qualcuno con cui parlare senza uscire di casa, servizio attivo in molte realtà anche nel nostro paese.
Un altro risultato positivo dell'indagine è stato nel rilevare il fatto che le persone stanno implementando strategie personali per migliorare la loro salute mentale.
Di fatto, se si può trovare anche un lato positivo nel distanziamento sociale, come l'indagine suggerisce, questo risiede nel fatto che molte persone sono impegnate in attività per mantenere le loro relazioni sociali e per migliorare la loro salute mentale.
Alcune tattiche indicate dagli intervistati per promuovere il benessere in questa situazione, includono:
- mettersi in contatto con una persona cara - 60 percento;
- aumento dell'esercizio fisico - 35 percento;
- limitare il “consumo” di notizie - 30 percento;
- compiere atti di gentilezza verso gli altri - 29 percento.
"È incoraggiante vedere alcune persone impiegano questo tempo per praticare comportamenti e stabilire abitudini che miglioreranno la loro salute mentale" affermano i ricercatori, i quali ritengono che parte dell’attuale ansia diffusa nella popolazione possa derivare da attività, azioni e scelte precedenti.
“I sentimenti di ansia non sono dovuti esclusivamente all'isolamento o al distanziamento sociale. Le scelte quotidiane che facciamo, tra cui l'uso eccessivo di tecnologia, interazioni superficiali e il coinvolgimento con persone che non sono positive per noi, portano tutti a uno stato di ansia”.
Se qualcosa di buono può derivare da questa pandemia, concludono gli studiosi, è la speranza di riconoscere la necessità di comportamenti intenzionali che mantengano e migliorino la nostra salute mentale.