Sebbene la maggior parte dei genitori controllino le scelte alimentari dei figli durante la prima infanzia, la crescente indipendenza che viene vissuta nel corso dell'adolescenza comporta anche una maggiore libertà in quello che i ragazzi mangiano.
Un periodo della vita caratterizzato anche da enormi cambiamenti fisici ed emotivi, risulta spesso associato anche a un aumento del piacere alimentare o del mangiare come mezzo per alleviare lo stress.
Uno studio recente, pubblicato sul Journal of Nutrition Education and Behaviour, indaga come le varie pratiche e consuetudini di alimentazione dei genitori influenzino il comportamento alimentare emotivo degli adolescenti vulnerabili.
I ricercatori hanno esplorato l'associazione tra pratiche di alimentazione parentale intenzionale, come il monitoraggio dell'apporto calorico di un adolescente o la limitazione dell'accesso a determinati alimenti, e il mangiare emotivo dell'adolescente. Inoltre, è stato studiato il ruolo svolto dal comportamento alimentare del genitore rispetto a quello dei figli.
“In precedenza si riteneva che il mangiare emotivo fosse più appreso che ereditato. Questo studio ha esaminato non solo l'interazione tra i genitori quando allattano i loro figli, ma anche ciò che i bambini hanno imparato guardando i loro genitori mangiare", ha affermato l'autrice principale dello studio Joanna Klosowska, esperta del Dipartimento di sanità pubblica e cure primarie dell'Università di Gand.
Lo studio iniziale è stato condotto nel 2017 con 218 famiglie. Inoltre, erano disponibili anche i dati longitudinali raccolti nel 2013. Un genitore di ogni famiglia ha completato il “Questionario sull'alimentazione dei bambini”, così come il “Questionario sulle pratiche di alimentazione dei bambini”, e sia l'adolescente che il genitore hanno completato il “Questionario olandese sul comportamento alimentare”. La regolazione delle emozioni è stata valutata con la versione olandese del questionario FEEL-KJ. Il peso corporeo e l'altezza dell'adolescente sono stati misurati dai ricercatori.
Nei quattro anni tra il 2013 e il 2017, coprendo gli anni dalla tarda infanzia alla metà dell'adolescenza, gli adolescenti hanno riportato un notevole aumento del consumo emotivo, da sotto la media nel 2013 a sopra la media nel 2017, secondo le norme stabilite per la popolazione olandese.
Il mangiare emotivo è caratterizzato dal cercare il cibo nei momenti di stress o disagio, come un modo per regolare le proprie emozioni, alleviare il proprio disagio emotivo e trovare conforto. L'uso del cibo in questa modalità durante l'adolescenza può portare a problemi per tutta la vita in riferimento al controllo del peso.
Durante lo stesso periodo, gli adolescenti che hanno faticato a regolare le proprie emozioni avevano maggiori probabilità di mostrare schemi alimentari emotivi. La regolazione emotiva è il processo mediante il quale una persona regola le emozioni che ha, come le vive e come le esprime.
Il ricorso al mangiare emotivo, o "mangiare per cacciar via lo stress" può essere visto come un modo disadattivo di regolare le proprie emozioni durante l'adolescenza.
Lo studio ha rilevato che quando i genitori usano il cibo come ricompensa, o limitano e monitorano l'accesso di un adolescente al cibo, questo risulta associato a una maggiore tendenza dell'adolescente a utilizzare il mangiare emotivo come strategia di coping. D'altra parte, il coinvolgimento di un ragazzo nella preparazione dei pasti ha avuto l'effetto opposto: è stato associato a livelli più elevati di regolazione emotiva e livelli più bassi di alimentazione emotiva nei partecipanti adolescenti.
Inoltre, i ricercatori hanno trovato un legame negativo tra la misura in cui i genitori hanno controllato il proprio comportamento alimentare e l'uso del mangiare emotivo da parte dei loro figli adolescenti. Ciò significa che più un genitore limita il proprio consumo di cibo per scopi di salute o dietetici, meno l'adolescente ricorre al mangiare emotivo come mezzo per regolare le proprie emozioni.
Secondo la professoressa Klosowska, la genitorialità restrittiva è più dannosa, mentre il consumo limitato da parte del genitore sembra essere il più vantaggioso ed efficace educativamente. Chiaramente, le diverse pratiche di alimentazione utilizzate dai genitori possono influenzare il comportamento alimentare degli adolescenti, in particolare nei casi di maggiore vulnerabilità ad approcci disadattivi alla regolazione emotiva.
"Questo studio suggerisce che i genitori continuano a svolgere un ruolo importante nel comportamento alimentare dei loro figli durante l'adolescenza" ha affermato la Klosowska. "Sono necessarie ulteriori ricerche per capire il modo in cui il consumo moderato dimostrato da un genitore influisce sul mangiare emotivo di un ragazzo".