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L’adolescenza, fatta di esperienze sorprendenti, esitazioni, fallimenti, scoperte, rischi a volte mal gestiti, inciampi e nuove passioni, è soprattutto un percorso di costruzione e affermazione dell’identità. Quando questo arriva a compiersi, i giovani si trovano quasi naturalmente a avere una direzione nella vita, fatta di obiettivi e possibili soddisfazioni.

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Da un punto vista educativo, fornire agli adolescenti opportunità per sviluppare e affermare gli aspetti positivi della loro identità può contribuire a rafforzare la loro autostima e facilitare i vari passaggi di crescita, tra cui quello particolarmente delicato verso la scuola superiore. È quanto è stato indagato da una nuova ricerca di ambito psicologico della Cornell University.

In uno studio che ha coinvolto quasi 400 ragazzi di prima superiore, gli studenti che hanno scritto brevi saggi ogni pochi mesi su identità o valori per loro importanti, hanno riportato, in media, una stabilità o addirittura un miglioramento dell'autostima durante l'anno scolastico.

I compagni che non hanno svolto gli esercizi di auto espressione e affermazione, hanno visto la loro autostima diminuire significativamente - un fenomeno comune all'inizio della scuola superiore.

I risultati suggeriscono che, oltre alle affermazioni basate sui valori, che sono state studiate più a fondo, anche le affermazioni basate sull'identità potrebbero essere benefiche in un momento in cui gli adolescenti stanno costruendo e plasmando la loro identità, diventandone sempre più consapevoli, ha affermato Adam Hoffman, professore associato nel Dipartimento di Psicologia e al College of Human Ecology.

"L'autostima deriva in parte dalle nostre identità sociali, e gli adolescenti stanno iniziando a dar forma alle loro identità sociali durante questa fase del loro sviluppo” ha affermato Hoffman. "Se possiamo incoraggiare una socializzazione esplicita della loro identità e inquadrarla in una luce positiva, potremmo vedere migliori esiti in termini di salute mentale e benessere generale."

Lo studio di Hoffman  e dei suoi colleghi è stato pubblicato Developmental Psychology.

Sebbene una forte autostima sia collegata a una migliore salute e a migliori prestazioni scolastiche, è noto che essa tende a bloccarsi o diminuire tra gli adolescenti che iniziano la scuola superiore.

A quell'età, ha affermato Hoffman, gli studenti stanno sviluppando un senso di sé più complesso e sfumato, mentre affrontano nuove relazioni sociali e si trovano di fronte a frequenti opportunità di valutare il proprio rendimento, i propri limiti e capacità, come attraverso i voti e lo sport.

"La cognizione sociale degli adolescenti consente loro di avere percezioni di sé e comprensioni più realistiche delle proprie capacità. Ci sono molti modi per valutarsi in confronto agli altri. Eravamo interessati a trovare modi per aiutare a ridurre quei cali abituali che osserviamo nell'autostima".

Sebbene le ricerche precedenti si siano concentrate su come la capacità di auto espressione e affermazioni di sé influenzino i risultati scolastici, il nuovo studio è tra i primi a investigare i loro effetti sul benessere psicologico, in particolare sull'autostima. Fino ad oggi, la ricerca ha testato principalmente affermazioni più tradizionali basate sui valori.

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Per testare i benefici di un intervento basato sull'affermazione dell’identità, i ricercatori hanno costruito un campione diversificato di 388 studenti provenienti da 38 scuole in Michigan, con un'età media di 14 anni. I partecipanti hanno completato fino a cinque valutazioni dell'autostima durante il primo e il secondo anno di scuola superiore.

A partire dall'autunno del 2020, come studenti di prima superiore, sono stati assegnati casualmente a uno di tre gruppi che hanno affrontato una serie di tre esercizi di scrittura.

Rispondendo agli stimoli dei ricercatori ogni pochi mesi, i partecipanti di un gruppo hanno spiegato cosa apprezzavano di un'identità, in rapporto a etnia, religione, orientamento sessuale, status di immigrato, lingua, disabilità, stato socioeconomico o "altro". Un altro gruppo si è concentrato su un valore che consideravano importante, come la creatività o il senso dell'umorismo. E un gruppo di controllo ha scritto della routine di lavoro scolastico di quella giornata.

I risultati hanno mostrato che l'autostima è rimasta stabile per i primi due gruppi, ma è diminuita nel tempo per il gruppo di controllo, suggerendo che gli interventi hanno in media avuto un "grande effetto". Ciò è stato particolarmente notevole poiché lo studio si è svolto durante la pandemia, quando studenti e adulti stavano vivendo livelli di stress più elevati. Ulteriori ricerche in questo campo saranno condotte in condizioni più normali.

Gli studiosi si aspettavano che le affermazioni basate sull'identità rafforzassero maggiormente l'autostima. Ma hanno analizzato adolescenti stanno sviluppando contemporaneamente sia identità che valori, il che potrebbe proteggerli di fronte a crescenti richieste scolastiche, difficoltà con gli amici o la famiglia, o episodi di discriminazione.

"Forse non è sorprendente che avere ripetute opportunità di riflettere positivamente su qualsiasi cosa di personale abbia significato per sé - che si tratti di valori personali o identità sociali - possa offrire un metodo per preservare il senso di autostima" hanno sottolineato gli autori.

Le scuole, gli insegnanti e i genitori potrebbero fornire queste opportunità con minimo sforzo, hanno suggerito gli studiosi, per aiutare gli adolescenti a sentirsi meglio con se stessi mentre stanno affrontando quel delicato passaggio alla scuola superiore.

"Questo è qualcosa che potrebbe essere fatto in una lezione di inglese in dieci minuti, un paio di volte all'anno, ed è molto facile e rilevante per i ragazzi" ha concluso Hoffman. "Qualsiasi tipo di intervento di affermazione e espressione di sé, che sia basato sui loro valori o sulla loro identità, si dimostra utile per il rafforzamento e il consolidamento dell'autostima".


Riferimento bibliografico

Adam J. Hoffman et alii.
The promise of an identity-based self-affirmation intervention
in protecting against self-esteem declines at the high school transition
.
Developmental Psychology (2024)

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