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Genitori, insegnanti, educatori, possono restare sorpresi dalla capacità di tanti ragazzi di entrare in sintonia con i compagni, chiedendosi come si formi, da dove arrivi questo dono a prima vista tanto naturale e istintivo, che sembra esistere soprattutto nel mondo degli adolescenti.

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L'empatia, la capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri, è un aspetto cruciale dell'interazione sociale.

Recenti ricerche scientifiche hanno fatto luce sul particolare mondo dell'empatia nel cervello degli adolescenti, indicando somiglianze e differenze rispetto all'elaborazione emotiva degli adulti.

L'adolescenza, spiegano i ricercatori, è un periodo di significativo sviluppo cerebrale caratterizzato da cambiamenti sia strutturali che funzionali. Questi cambiamenti hanno un impatto profondo sul modo in cui i giovani sperimentano ed esprimono l'empatia.

L'empatia non è localizzata in una singola area cerebrale, ma coinvolge una rete complessa di regioni interconnesse.

Le aree chiave cerebrali che svolgono ruoli cruciali nell'elaborazione empatica sono anzitutto l'amigdala, una struttura a forma di mandorla coinvolta nella reattività emotiva e nell'elaborazione rapida degli stimoli positivi e negativi.

Poi, la corteccia prefrontale mediale e la corteccia cingolata anteriore, regioni collegate alla valutazione, all'espressione e alla regolazione delle emozioni.

Infine, la corteccia prefrontale laterale, un'area associata al controllo cognitivo e alla regolazione delle emozioni .

Sviluppo dell'empatia nell'adolescenza

Gli studiosi spiegano che i primi studi di neuroimaging suggerivano che gli adolescenti mostrano uno sviluppo iniziale nelle regioni cerebrali collegate alla reattività emotiva, ma uno sviluppo più lento nelle strutture associate alla regolazione delle emozioni.

Questo elemento ha portato all’idea di uno "squilibrio" emotivo nel cervello degli adolescenti. Tuttavia, ricerche più recenti hanno rivelato un quadro più sfumato dello sviluppo dell'empatia adolescenziale.

L'empatia può essere suddivisa in empatia cognitiva (la capacità di comprendere le emozioni degli altri) e empatia emotiva (la capacità di condividere e rispondere alle emozioni degli altri).

Uno studio sul tema ha esaminato le differenze nelle capacità empatiche cognitive ed emotive tra adolescenti e adulti.

In tale ricerca si sottolineano minori capacità empatiche. Sia le capacità empatiche cognitive che quelle emotive risultano significativamente più basse negli adolescenti (di età compresa tra 13 e 15 anni) rispetto ai giovani adulti (di età compresa tra 19 e 29 anni).

Esistono poi differenze nell'attivazione cerebrale. Gli adolescenti hanno mostrato un'attivazione significativamente maggiore in diverse regioni cerebrali durante i compiti di empatia emotiva rispetto agli adulti.

Nei ragazzi si è palesata una iperattivazione compensatoria. L'aumentata attivazione cerebrale negli adolescenti durante i compiti di empatia emotiva suggerisce un meccanismo compensatorio, spiegano i ricercatori. Questa iperattivazione potrebbe essere necessaria per elaborare le informazioni emotive a causa delle loro minori capacità empatiche cognitive.

Questi risultati indicano secondo i ricercatori che, sebbene gli adolescenti possano avere capacità empatiche inferiori rispetto agli adulti, il loro cervello lavora di più per elaborare le informazioni emotive, in particolare in situazioni che richiedono empatia emotiva.

La ricerca, poi, ha dimostrato che anche i fattori culturali possono influenzare l'empatia negli adolescenti. Uno studio ha indagato come il cervello degli adolescenti risponda alle persone che soffrono e provengono da contesti culturali diversi.

Gli adolescenti hanno mostrato risposte empatiche più forti (misurate dall'attività cerebrale) quando osservavano sofferenze in persone del loro stesso gruppo culturale.

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Parallelamente, una minore empatia verso i gruppi estranei. Minore, infatti, è stata l’attività cerebrale empatica quando osservavano persone provenienti da contesti culturali diversi provare dolore.

Questa differenza nelle risposte empatiche in base al retroterra culturale sembra emergere già nell'adolescenza, suggerendo un meccanismo cerebrale precoce per "selezionare" per chi si prova più o meno empatia.

Questi risultati evidenziano la complessa interazione tra sviluppo biologico e influenze sociali nell’influenzare l'empatia durante l'adolescenza.

Conseguenze per genitori e insegnanti

Comprendere i principi scientifici alla base dell'empatia adolescenziale può aiutare genitori e insegnanti a supportare meglio lo sviluppo emotivo degli adolescenti, sottolineano i ricercatori.

Riconoscere che le capacità empatiche degli adolescenti sono ancora in via di sviluppo e che potrebbero aver bisogno di maggiore supporto per comprendere e rispondere alle emozioni degli altri, devono sollecitare negli adulti pazienza e comprensione.

Nei giovani deve essere promossa l'assunzione di punti di vista diversi, coinvolgendo gli adolescenti in attività che promuovano l'empatia cognitiva, come, ad esempio, analizzando e discutendo le motivazioni dei personaggi di libri o film.

Aiutando poi gli adolescenti a identificare ed esprimere le proprie emozioni, può migliorare la loro capacità di comprendere i sentimenti degli altri, in altre parole, la loro consapevolezza emotiva.

Bene poi promuovere esperienze interculturali, esponendo i giovani a culture e prospettive diverse per aiutarli a ampliare le loro risposte empatiche.

Gli adulti dovrebbero essere esempio di empatia, dimostra un comportamento empatico nelle loro interazioni, offrendo un modello positivo da imitare agli adolescenti.

Le ricerche future

Sebbene la comprensione dell'empatia nel cervello degli adolescenti sia cresciuta in modo significativo, restano molte cose da approfondire, spiegano i ricercatori.

Tra queste, gli effetti a lungo termine delle differenze precoci nell'empatia sulle relazioni sociali e sul comportamento.

Andrebbero poi potenziati gli interventi per migliorare le capacità empatiche durante l'adolescenza, valutando anche quale possa essere il ruolo della tecnologia e dei social media nel sostenere lo sviluppo dell'empatia.

La scienza dell'empatia degli adolescenti, concludono i ricercatori, rivela un quadro complesso di sviluppo e adattamento. Sebbene i ragazzi gli adolescenti possono avere capacità empatiche inferiori rispetto agli adulti, i loro cervelli mostrano una maggiore attivazione durante l'elaborazione emotiva, indicando che esiste un meccanismo compensatorio in atto.

Notevole anche il ruolo che le influenze culturali svolgono nel plasmare le risposte empatiche fin dalla tenera età.

Comprendendo questi processi, i genitori e gli adulti in generale possono supportare meglio i giovani nello sviluppo di forti capacità empatiche e nel promuovere un'intelligenza emotiva che sarà loro utile per tutta la vita.


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