Tra il momento in cui un minore solo arriva a Parigi e quello in cui riceve supporto dai servizi sociali, dovrebbe giuridicamente passare un massimo di cinque giorni, il tempo di verificare il suo status. Nella realtà però non è così: trascorrono diversi mesi durante i quali il minore non ha un alloggio stabile e si viene a trovare a volte in situazioni di grande precarietà.
{xtypo_quote_right}Dormono in palestre o in hotel, da soli, attorno ci sono reti di persone che si approfittano di loro.{/xtypo_quote_right}
L'amministrazione di Parigi ha in programma la creazione di strutture di accoglienza per i minori non accompagnati, lo ha annunciato pochi giorni fa la responsabile per la protezione dei bambini.
Quando un giovane straniero arriva a Parigi, viene anzitutto preso in carico dal servizio di accoglienza e orientamento (Paomi). In Francia, i servizi di assistenza sociale per l'infanzia, hanno l'obbligo di prendersi cura dei bambini, con o senza documenti. I maggiorenni in condizione di irregolarità vengono invece espulsi. Al Paomi, il minore racconta il suo viaggio e i suoi documenti vengono controllati. Con le informazioni raccolte, viene effettuata una prima valutazione, soprattutto in merito se sia in effetti un minorenne o piuttosto un maggiorenne. Il dossier viene poi inviato al tribunale per una decisione.
{xtypo_quote}Venti euro a settimana {/xtypo_quote}
In attesa della decisione, questi giovani vengono lasciati in condizioni di forte precarietà. Dormono in palestre o in hotel, da soli. L'assistenza sociale versa loro circa 20 euro alla settimana in contanti. I responsabili del progetto dei centri di accoglienza vogliono evitare che tutto questo accada, perché attorno ai minori ci sono reti di persone che si approfittano di loro. Il progetto dovrebbe essere realizzato a marzo. L'idea è di creare un ricovero per circa 150 giovani, il quale di giorno fornirebbe pasti, la possibilità di fare il bucato o lavarsi; servizi sufficienti per non dover dare soldi contanti ai migranti e soprattutto una modo per aiutarli a rompere l'isolamento.
Il progetto prevede anche la creazione di una struttura che metta a disposizione, di notte, 25 posti per i più vulnerabili, in modo che ci sia un adulto a supervisionare la loro situazione, evitando di lasciarli soli. L'obiettivo dichiarato è di metterli al sicuro.
L'obiettivo primario resta comunque quello di accelerare la procedura e i tempi, tra la valutazione del Paomi e la decisione del giudice. È infatti questo tempo il vero problema. Parigi ospita 1.700 minori stranieri non accompagnati, un terzo di quelli accolti in tutto il paese. Nel mese di dicembre 2014, sono stati assunti dieci assistenti sociali supplementari, per velocizzare i tempi. L'amministrazione intende portare il periodo di attesa nei cinque giorni previsti entro il mese di marzo.
Fonte: Le Monde