La tecnologia che produce deepfake, ovvero l'intelligenza artificiale in grado di creare video, immagini e audio sintetici iperrealistici, ha visto una crescita esponenziale nell’ultimo periodo. Una delle sue applicazioni più oscure, i deepfake che producono immagini di nudità, ha causato un'ondata di preoccupazione nelle scuole superiori e nella società in generale a livello mondiale, ponendo complesse difficoltà a livello educativo per genitori e insegnanti.
Sono spesso gli adolescenti a rendersi colpevoli di questi atti di aggressività e bullismo, condividendo immagini manipolate dei loro compagni di classe, e questo è allarmante.
I genitori devono arrivare a conoscere e comprendere le complessità relative alla tecnologia e alla produzione dei nudi deepfake per proteggere i loro figli adolescenti nel mondo digitale odierno.
I nudi deepfake coinvolgono la tecnologia AI utilizzata per creare immagini manipolate iperrealistiche, spesso come forma di bullismo o molestia tra adolescenti. Gli esperti di questa dimensione ancora poco conosciuta del bullismo digitale, almeno a livello di persone comuni, indicano alcune cose che i genitori dovrebbero fare per proteggere i loro ragazzi e le loro ragazze.
Come funzionano i deepfake e perché sono pericolosi
La facile accessibilità degli strumenti per la produzione di deepfake significa che chiunque con una minima competenza tecnica può trasformare la foto di qualsiasi persona in un'immagine iperrealistica, compromettente ed esplicita.
Questo uso improprio inizia, in genere, come uno scherzo tra ragazzi, i cui cervelli ancora in via di sviluppo hanno difficoltà con l'autoregolamentazione e spesso soccombono alla pressione dei pari.
Tuttavia, i nudi deepfake non sono uno scherzo: rappresentano una grave forma di molestia sessuale con significativi effetti psicologici sulle vittime. È quindi fondamentale che i genitori capiscano che gli adolescenti hanno bisogno di istruzione, di vicinanza e sostegno per difendersi e reagire nel modo giusto, e per evitare di esercitare queste forme di bullismo.
Le dinamiche di gruppo e la pressione dei pari possono spingere i ragazzi a fare scelte senza considerare appieno le conseguenze.
Il crescente pericolo del software deepfake accessibile
La creazione di deepfake non richiede conoscenze specialistiche, spiegano gli esperti. Con uno smartphone e l'app giusta, chiunque può generare e condividere contenuti manipolati, comprese immagini di nudo, in pochi minuti. Mentre molte piattaforme di deepfake proibiscono contenuti espliciti o dannosi, gli utenti possono spesso aggirare queste restrizioni, contribuendo alla diffusione di questo tipo di immagini.
Oltre il 90 percento dei contenuti deepfake online è pornografico, la maggior parte delle immagini che prendono di mira donne e ragazze. La facilità di accesso, combinata con motivazioni come la vendetta o il potere sociale e personale, ha trasformato i deepfake in uno strumento comune per fare del cyberbullismo.
Questo problema ovviamente si estende al di là degli adolescenti e colpiscono anche giovani donne adulte e donne in generale.
L'impatto psicologico sulle vittime: violazione dell'autonomia corporea
Essere presi di mira dai nudi deepfake è profondamente angosciante, soprattutto per gli adolescenti e i giovani adulti. I nudi deepfake violano il diritto di un individuo all'autonomia corporea, ovvero il controllo sul proprio corpo e sulla propria immagine senza interferenze.
Le vittime vivono una grave invasione della privacy e possono avvertire una perdita di controllo sul proprio corpo, poiché la loro immagine viene manipolata senza consenso. Ciò spesso porta a vergogna, ansia e un ridotto senso di autostima. La paura dell'ostracismo sociale può in aggiunta contribuire ad ansia, depressione e, in casi estremi, pensieri suicidari.
Gli effetti di queste molestie possono essere duraturi, incidendo sulla fiducia, sulle relazioni sociali e sull'autostima fino all'età adulta. Farsi avanti, denunciare, accusare può esporre ulteriormente le vittime alla vergogna e alla colpevolizzazione, mentre gli autori rimangono invisibili. La ricerca ha dimostrato che la condivisione di immagini intime senza consenso provoca danni psicologici paragonabili all'abuso sessuale diretto.
Anche chi assiste ne soffre
Il danno causato dai nudi deepfake si estende al di là della vittima. Coloro che si trovano in una cerchia sociale ristretta, spesso spettatori, possono sentirsi impotenti o addirittura complici. La pressione dei pari e la paura del giudizio o delle ritorsioni possono dissuadere gli studenti e i compagni dall'intervenire. Assistere a tali abusi può aumentare lo stress, l'ansia e il disagio correlati all'empatia con la vittima, minando la salute mentale e accrescendo il senso di vulnerabilità.
Gli esperti consigliano direttamente a chi viene preso di mira da deepfake con nudità, o è a conoscenza di qualche compagno che ne è vittima, anzitutto di documentare il fatto. Facendo screenshot, annotando gli indirizzi internet e registrando tutte le interazioni con la persona che condivide le immagini. Questi registri sono essenziali per la segnalazione alle autorità e alle piattaforme online per la cancellazione.
La maggior parte dei social media e dei siti web hanno protocolli per la segnalazione di contenuti non consensuali. Occorre quindi contattare direttamente la piattaforma, fornendo le informazioni necessarie per far sì che possa essere rimosso il contenuto.
È bene poi cercare aiuto. Essere il bersaglio dei deepfake può far sentire isolati, ma parlare con un adulto di cui ci si fida, un consulente o un amico può alleviare lo stress emotivo. I terapeuti specializzati sui traumi informatici possono offrire strategie di coping per gestire lo stress e la vergogna associati.
E poi si può agire legalmente, trovando la consulenza adeguata per capire come si possa farlo.
Ai genitori, gli esperti consigliano di costruire fiducia e di educare.
I genitori svolgono un ruolo cruciale nell'aiutare gli adolescenti a orientarsi nel mondo digitale e nei pericoli ad esso associati e ai deepfake in particolare. Spesso, gli adolescenti si sentono troppo imbarazzati per chiedere aiuto in merito a questioni sessuali, anche se sono innocenti. Discussioni aperte sui rischi e i benefici della tecnologia digitale possono creare fiducia, rendendo più facile per gli adolescenti cercare supporto.
Questo si può fare incoraggiando la comunicazione aperta, facendo sapere agli adolescenti che possono parlare delle esperienze e delle preoccupazioni online senza paura di essere giudicati. Questa apertura aumenterà la probabilità che si facciano avanti durante situazioni difficili.
Bisogna poi insegnare e far comprendere cosa sia e come si protegge la privacy, sottolineando come vada salvaguardata online, ricordando ai ragazzi adolescenti che anche le immagini apparentemente innocue possono essere sfruttate e consigliando cautela nel gestire e comunicare informazioni personali online.
Occorre poi restare sempre informati e aggiornati, perché la tecnologia deepfake si evolve rapidamente. Mantenendosi informati sulle nuove tendenze del digitale, i genitori possono comprendere meglio le potenziali minacce che i loro figli devono affrontare.
Questo dovrebbe essere fatto parallelamente alla definizione, con i figli, di linee di comportamento sulla condivisione di foto e sulle interazioni online, mettendo in guardia dalla condivisione di immagini compromettenti e riconsiderando anche la pratica genitoriale del cosiddetto "sharenting", ovvero la condivisione online di immagini dei figli.
Da parte loro, i ragazzi adolescenti possono adottare misure proattive per ridurre il rischio di abuso dei deepfake, limitando la condivisione di contenuti privati e evitando di condividere immagini compromettenti, anche con amici intimi. Una volta che un'immagine è online, è difficile controllare chi vi accede o la usa.
Bene poi impostare bene la privacy sui social media per limitare la visualizzazione dei contenuti personali solo agli amici di cui ci si fida. Bisogna essere cauti nell’installare le app: molti siti web e app richiedono l'accesso a gallerie fotografiche o fotocamere. È dunque necessario evitare di concedere l'accesso a piattaforme non affidabili con scarsi livelli di sicurezza.