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A livello di senso comune, il dolore viene considerato come una risposta puramente fisica a eventi che colpiscono il corpo, come lesioni o danni ai nervi, ma la ricerca moderna mostra che il dolore è in realtà influenzato da un mix di fattori biologici, psicologici e sociali.

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In altre parole, secondo gli studiosi, le nostre esperienze, le emozioni e il contesto in cui si vive giocano tutti un ruolo nel modo in cui viene percepito il dolore.

Le ricerche hanno scoperto che vivere uno stress traumatico o di lunga durata può aumentare la probabilità che il dolore si sviluppi e persista. Il dolore è anche strettamente collegato a problemi di salute mentale come depressione e ansia. Anche il modo in cui si pensa e si affronta il dolore può influenzare la sua intensità percepita.

Usare strategie di coping non sane può inoltre peggiorare il dolore e renderlo più difficile da gestire.

Uno dei motivi principali per cui lo stress influisce sul dolore è dovuto al modo in cui il nostro corpo reagisce quando siamo sotto pressione, spiegano gli esperti. Quando il cervello percepisce lo stress, innesca una reazione a catena che coinvolge il sistema nervoso autonomo e qualcosa chiamato asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA).

L'asse HPA è un sistema complesso che coinvolge il cervello e le ghiandole che rilasciano ormoni come il cortisolo per aiutare il corpo a gestire lo stress. Mentre questa risposta può essere utile per le difficoltà a breve termine, se lo stress diventa costante, il sistema rimane attivo troppo a lungo e affatica il corpo.

Ciò può portare a un "sovraccarico allostatico", in cui il corpo diventa sovraccarico, causando problemi al sistema immunitario e infiammazione nel sistema nervoso. In questo stato, i nostri corpi diventano più sensibili al dolore e inizia un circolo vizioso: lo stress peggiora il dolore e il dolore si somma allo stress.

Il rapporto tra razzismo e dolore

Il razzismo è un sistema di credenze e pratiche che favorisce alcune persone a causa dell’etnia (generalmente i bianchi nella maggior parte delle società occidentali) e ne svantaggia altre (le persone di colore, gli orientali, i latinos ecc.).

La discriminazione razziale, si sa, significa trattare qualcuno in modo diverso in base a pregiudizi sulla sua razza o etnia. La ricerca ha dimostrato che la discriminazione razziale è una fonte costante di stress per le persone che la subiscono, danneggia sia la loro salute fisica che mentale. La maggior parte degli studi sul dolore ha esaminato le differenze razziali nel trattamento, ma solo una minoranza ha esplorato il modo in cui la discriminazione stessa influisce sulla gravità del dolore e sui problemi correlati.

Sebbene non ampiamente studiati, alcuni studi dimostrano che lo stress da discriminazione può peggiorare il dolore. Ad esempio, uno studio ha scoperto che le esperienze discriminatorie regolari e gravi erano i maggiori predittori di mal di schiena tra i partecipanti neri. Per i partecipanti bianchi, la discriminazione aveva un impatto molto minore, erano problemi di salute cronici la causa principale del dolore.

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Da ricerche svolte negli Usa, è stato anche scoperto che i neri sono più sensibili al dolore rispetto ai bianchi non ispanici, anche quando si considerano fattori come reddito e salute. Ciò potrebbe essere dovuto allo stress unico della discriminazione e ai diversi modi in cui i gruppi razzializzati rispondono al dolore. Ad esempio, una maggiore sensibilità al dolore tra gli individui neri potrebbe essere vista come una risposta sociale adattiva o persino riflettere una più profonda empatia e consapevolezza della sofferenza altrui dovuta alla propria emarginazione.

Sfortunatamente, mentre gli effetti dello stress cronico sul dolore sono ben studiati, sottolineano gli studiosi, c'è meno attenzione su come lo stress da discriminazione influenzi il dolore per i gruppi emarginati. Comprendere questa lacuna è importante perché potrebbe fornire informazioni sulle specifiche esperienze di dolore affrontate da queste comunità.

Il dolore non è curato a sufficienza nelle comunità delle minoranze etniche

Fatti di cronaca dovuti a razzismo, di maggiore o minore gravità, spesso all’interno delle scuole oppure relativi a violenze che avvengono tra ragazzi che vivono nello stesso quartiere, non sono eventi isolati ma, al contrario, ccadono sempre più di frequente.

Le persone che subiscono razzismo spesso provano un dolore più intenso ma ricevono assistenza sanitaria e valutazioni di qualità inferiore a causa di pregiudizi degli operatori e del cosiddetto razzismo sistemico. Questo è un fenomeno che deve essere tenuto sotto controllo e arginato in un paese come il nostro ancora relativamente “giovane” in relazione alla trasformazione multiculturale che sta avvenendo.

Stereotipi razzisti circolano spesso “a basso livello” anche in persone che ricoprono ruoli pubblici di servizio. Sono radicati in false convinzioni secondo cui gli individui neri o “diversi” hanno personalità e psicologie differenti, anche in relazione al dolore che possono percepire per la discriminazione che subiscono, dolore che spesso non viene nemmeno preso in considerazione.

I pregiudizi razziali impliciti e le pratiche discriminatorie possono avere conseguenze fatali, spiegano gli studiosi del fenomeno. Quando gli operatori sanitari operano in base a stereotipi che diminuiscono l’attenzione verso le persone emarginate, ciò si traduce in cure inadeguate e talvolta pericolose per la loro vita.

Le differenze nell'esperienza del dolore possono essere radicate nei pregiudizi sociali e sistemici che plasmano la nostra società e perfino l'assistenza medica, secondo i ricercatori. L'indifferenza verso la sofferenza delle persone provenienti da comunità straniere deriva da stereotipi di lunga data e pregiudizi impliciti che svalutano le loro esperienze e diminuiscono l'empatia.

Le persone di colore o comunque di altra etnia devono essere sostenute nei loro diritti. Affrontare a livello comunitario le ingiustizie è essenziale per garantire che i gruppi emarginati ricevano un trattamento equo, adeguato e compassionevole anche a livello sanitario.


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