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Venerdì 21 settembre ricorrono festeggiamenti triplici: la Giornata Mondiale dell'Alzheimer, la Giornata internazionale della pace e la Giornata Mondiale della Gratitudine.

E non pare un caso. I temi sembrano legati da un fil rouge, ossia le relazioni tra le generazioni, il loro stato di salute e il loro livello di intensità. Si è costretti, ancora una volta, a ragionare sulla crisi dei rapporti, sulla presenza di spaccature comunicative, come il non ascolto, il distacco, il non riconoscimento tra figli – genitori, e di quanto sia necessario favorire una prospettiva culturale che metta le basi per un fattivo patto intergenerazionale.

L’Ordine Assistente Sociali del Piemonte richiama ad assumersi l’impegno di contribuire ad una dialettica intergenerazionale basata sull’incontro, il dialogo, la corresponsabilità e la costruzione di rapporti attenti al bene autentico di ciascuno.

Barbara Rosina (Presidente dell’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte) afferma: “Porre rimedio all’allentamento delle reti parentali, la cui drammatica conseguenza è un maggior isolamento delle famiglie, la frammentazione dei legami sociali e l’inasprirsi di condizioni di solitudine e di povertà, deve avere carattere di priorità. La frattura è irreversibile e foriera di danni enormi se non si lavora, ora e subito, per l’elaborazione di nuove leggi, indirizzi, a livello nazionale e regionale, e di modalità operative ispirati al principio di solidarietà, capaci di valorizzare le differenze generazionali e di trasmettere ‘significati’. Dobbiamo rivedere la vita sociale, rivalutando ambiti che vanno dalla costruzione degli spazi urbani, alla gestione delle risorse economiche fino all’accesso alle carriere nel mondo del lavoro".

L’aggiornamento sugli indicatori Bes, pubblicato dall’Istat l’11 luglio 2018, è chiaro: diminuisce nel 2017 la quota di persone che dichiarano di avere parenti, amici o vicini su cui contare (da 81,7% del 2016 a 80,4%). Resta molto bassa anche la quota di persone che esprimono fiducia verso gli altri (19,8% nel 2017). 

Rosina precisa: "Non si pensi che la responsabilità sia solo di altri. Ciascuno di noi deve impegnarsi per ridurre la distanza interpersonale all'interno delle proprie reti. Le persone affette dalla malattia di Alzheimer potranno non essere in grado di comprendere, su un piano razionale, potranno non essere nella condizione di esternare gratitudine, ma ciascuno di noi potrà sentirsi fiero del proprio atteggiamento. Ed in pace". 

Cinzia Spriano, consigliere dell’Ordine esperta nella violenza di genere, conclude: “Per superare il clima di disconoscimento esistente a più ampio spettro e di rancore sociale, dobbiamo rafforzare un’idea positiva del mondo, farla emergere in tutti campi e a tutti i livelli. Occorre contrapporre un'immagine alternativa, in cui l’idealità non si scontra con la realtà, ma la plasma, la orienta, la cambia. Nella realizzazione di nuovi servizi o messa a punto di regolamenti, gli amministratori, i dirigenti e i professionisti devono domandarsi con rigore a chi stiano procurando vantaggio, se l’equità e la giustizia sociale siano garantite”.


Carmela, Francesca Longobardi - Consigliere delegato alla Comunicazione esterna e ai Rapporti con i mass-media / tel: 333.4896751

Oas Piemonte


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