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Il 2 luglio 1947 ci fu l’incidente di Roswell, uno schianto al suolo di un pallone sonda appartenente alla United States Air Force.

Secondo le prime notizie divulgate dai giornali, tuttora sostenute da ufologi, si pensava di trattasse dello schianto di un Ufo. Per questo il motivo oggi si “festeggia” la giornata mondiale degli Ufo, un’iniziativa nata nel 2001 finalizzata ad incoraggiare i governi a rendere pubblici i dati da loro in possesso riguardo agli oggetti non identificati.

Ci sono diversi possibili modi per celebrare il giorno dedicato agli extraterrestri: visitare luoghi caratteristici dell'ufologia, restare a casa a guardare una maratona di film riguardanti gli alieni, fare feste di benvenuto. Oppure si può pensare alla professione di Assistente Sociale esercitata in Italia da quasi 45000 persone.

Stiamo parlando - afferma Barbara Rosina (Presidente Ordine Assistenti sociali del Piemonte) - di professionisti che quotidianamente affiancano persone in difficoltà, costrette a lasciare la casa, gli affetti, per salvarsi da guerre e/o da persecuzioni per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le proprie opinioni politiche. Sono al fianco di storie di sofferenze, di umiliazioni, di separazioni, di violenze ai danni di donne, uomini e bambini. Persone i cui diritti sembrano sgretolarsi ogni giorno di più”.

Continua Rosina, “gli ultimi giorni sono stati difficili per gli #assistentisociali e per gli operatori dei servizi. Giorni in cui tra la gente serpeggiano la sfiducia e la paura e nei professionisti grande preoccupazione. Solo ieri abbiamo ricevuto segnalazione di due gravi aggressioni ad operatori dei servizi nella nostra Regione. In uno dei due una persona "voleva indietro il figlio". A suo dire rapito dal servizio. Nell'altro parenti di una persona anziana hanno insultato, accusato, minacciato di morte e di gravi danni affermando che gli operatori erano "colpevoli di lucrare e di spartirsi i soldi della assistenza domiciliare". Risultati? Terrore, ansia e desiderio di cambiare lavoro. Altri risultati? Persone che non riescono a pensare con fiducia al sistema di protezione del nostro Paese. Altri risultati ancora? Persone in difficoltà che finiscono nel circuito penale. Ribadiamo, rispetto ai fatti emersi in Emilia che se qualcuno ha sbagliato deve pagare, come dice la legge, col metro più duro e con le pene più severe. Ma gli assistenti sociali italiani si dissociano dal tentativo di voler ricondurre quanto accaduto all’intero sistema di protezione dei bambini, delle famiglie, degli adulti e degli anziani in difficoltà”.

Antonio Attinà, Consigliere dell’Ordine del Piemonte, spiega: “nel mio lavoro mi rendo conto di poter sembrare un alieno agli occhi di tanti bambini e di tanti adulti. Dico cose che altri adulti non direbbero, mi colloco sempre dalla parte delle persone, qualunque cosa accada: è il mio mestiere. Ai bambini ed alle bambine che incontriamo serve tempo per fidarsi di noi, siamo alieni. Eppure questi extraterrestri fanno quello che devono: parlano con le mamme, con i papà, con i nonni, con le maestre. E poi con i carabinieri, proprio quelli che intervengono a casa quanto i papà e le mamme si picchiano davanti ai loro figli. E poi trovano il bandolo di intricate matasse: magari fanno stare i bambini a casa di altre famiglie per un po' e intanto convincono padri o madri a farsi seguire dai servizi per le dipendenze o per la salute mentale. Sostengono mamme e papà consigliando di andare da uno psicologo e persino nel trovare lavoro. Gli assistenti sociali spesso lavorano insieme agli educatori, agli infermieri, agli operatori socio sanitari. Quando i nostri progetti vengono compresi dalle persone e sono affiancati dalla loro motivazione, i bambini tornano a vivere a casa e la trovano diversa, pulita e imbiancata. I padri sorridono e non perdono più il lavoro e le madri invece dei lividi portano sul volto un leggero trucco che le fa più belle. In questi momenti ci sentiamo davvero degli alieni: quando i bambini non possono credere a cosa vedono, ci guardano negli occhi e pensano che si, questo è proprio suonato oppure è un extraterrestre”.

Per celebrare questa Giornata mondiale oggi invitiamo tutti a guardare con fiducia agli assistenti sociali e agli operatori del sistema dei servizi sociali e sanitari: possono essere UFO, “oggetti non identificati”. Spesso non sono riconosciuti, spesso bersaglio di attacchi ed incomprensioni, ma quotidianamente spendono la loro professionalità per sostenere con la loro storia e la loro scienza, orientati dai diritti che sono espressi nella nostra Carta Costituzionale, persone e comunità in difficoltà.

Concludono Rosina e Attinà: “per guardare dove altri non guardano, anzi dove a volte non possono o vogliono guardare, bisogna essere di un altro pianeta; per pensare che chi sbaglia non è un soggetto unicamente da condannare ma una persona a cui dare una possibilità, bisogna essere di un altro pianeta; per riuscire a pensare che i diritti siano un bene da tutelare e non uno strumento per fare sensazionalismo, bisogna essere di un altro pianeta. Per entrare in ufficio al mattino sapendo di rischiare una aggressione, minacce verso i propri cari, danneggiamenti delle proprie cose, bisogna essere di un altro pianeta.

Quel pianeta è il posto in cui vogliamo stare, è il posto in cui vogliamo costruire progetti insieme alle persone che aiutiamo, quel pianeta è un posto qui sulla terra che vogliamo contribuire a costruire.”


Carmela, Francesca Longobardi - Consigliere delegato alla Comunicazione esterna e ai Rapporti con i mass-media / tel: 333.4896751

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