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La parola noia indica anche un tipo piuttosto specifico e profondo di malessere: una sensazione di spossatezza e assenza di direzione che può derivare dal vivere una vita troppo “facile” e “comoda”, provando una mancanza di valori e di senso.

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Esiste una relazione tra noia e abuso di sostanze nel corso dell’adolescenza?

Da ricerche svolte si è rilevato che uno stato emotivo tipico degli adolescenti che fanno uso di alcole droghe è proprio quello della noia.

Se si cerca cosa possa nascondere questo termine che velocemente sintetizza una condizione di disagio, e quale relazione possa avere con l’uso e l’abuso di sostanza, guardare alle ricerche sulla quantità di tempo che gli adolescenti trascorrono sui dispositivi elettronici e sui social media può essere illuminante.

Questo tempo è aumentato costantemente e notevolmente negli ultimi dieci anni. Ad esempio, al di là dell’utilizzo dovuto ai compiti scolastici, i preadolescenti, secondo studi realizzati in diversi Paesi, trascorrono in media quasi cinque ore al giorno sui loro schermi, tempo che sale per gli adolescenti fino alle sette ore e mezzo al giorno.

Sebbene queste abitudini non siano necessariamente negative, occorre chiedersi quali siano le possibili conseguenze associate al trascorrere così tanto tempo con sms, internet, instagram, youtube e così via. Questa abitudine si configura come una dipendenza e non sarebbe così sorprendente che per molti giovani fosse un modo per sfuggire al senso di vuoto che loro definiscono come noia.

Secondo il National Institute on Drug Abuse americano, il 15,6% degli alunni di terza media ha fatto uso di droghe illecite nell'ultimo anno, sostanze che includono cannabis, cocaina e oppioidi. Il numero aumenta al 36,8 percento tra gli studenti alla fine delle superiori.

Questi numeri sono sorprendenti e probabilmente non lontani da quello che accade anche nel nostro Paese. Possono essere ignorati solo a proprio rischio e pericolo come genitori, insegnanti, educatoti.

Praticamente ogni genitore è consapevole, a un certo punto, di questo rischio, e tutti vorrebbero anche sapere cosa possono fare per annullarlo. La risposta, in parte, secondo alcuni psicologi, potrebbe risiedere in quel concetto di noia e nel modo in cui potrebbero risentirne i ragazzi nel corso dell’adolescenza.

Finora è stata dedicata relativamente poca attenzione a questa idea di noia e alla sua possibile relazione con l'uso di sostanze da parte dei ragazzi, secondo alcuni esperti.

Potrebbe non essere esatto dire che la quantità di tempo che gli adolescenti trascorrono sugli schermi, di per sé, è una causa dell'abuso di sostanze da parte loro. Tuttavia, potrebbe esserci un legame più indiretto tra questi due comportamenti.

I programmi di recupero di tossicodipendenti basati su una sequenza di fasi, o di “passi”, sostengono che la dipendenza sia anche un disturbo spirituale tanto quanto è fisico e psicologico, e che "il recupero” include in parte lo sviluppo di un aspetto spirituale dello stile di vita della persona.

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La spiritualità, va chiarito, non è la stessa cosa della religiosità. Una ricerca svolta su questo argomento ha scoperto che uomini e donne in fase di recupero dalla dipendenza tendono a trascorrere del tempo impegnandosi in attività "spirituali" e che tale coinvolgimento è associato a un recupero più forte.

Queste attività includono cose come: preghiera o meditazione, Impegnarsi in attività altruistiche come il servizio alla comunità, stare a contatto con la natura e con l’arte, leggere scritti di natura spirituale o etica, fare volontariato per aiutare persone nel bisogno.

Molti genitori esprimono quasi impotenza quando si parla con loro della possibilità di modificare lo stile di vita dei loro ragazzi adolescenti. E, in effetti, potrebbe davvero non essere fattibile cercare di ridurre drasticamente l’uso di instagram, twitter e youtube all’interno di questi stili di vita.

Detto questo, è ragionevole per i genitori cercare di farlo e insistere perché venga raggiunto un equilibrio all’interno dello stile di vita dei figli.

Alcuni potrebbero essere scettici sul fatto che insistere perché venga raggiunto un certo equilibrio possa essere davvero un rimedio alla noia e al senso di vuoto.

Occorre però chiedersi quante persone possano avere trovato un significato nella loro vita impegnandosi nelle attività di servizio, di volontariato e di approfondimento citate sopra.

Servizi alla comunità, come la raccolta di fondi per organizzazioni di beneficenza, volontaria in un rifugio per animali, in una banca del cibo o in una mensa per i più bisognosi. Esperienze di contatto con la natura, dare una mano anche occasionalmente a un vicino o a un familiare anziano o solo.

Queste sono solo alcune possibilità ma vanno tentate, se si vede un ragazzo preda della noia e di un senso di impotenza o disinteresse, che potrebbe portarlo ad abitudini molto pericolose per il suo sviluppo e per il suo futuro.


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