Si rileva un aumento significativo dei disturbi dovuti all'uso ripetuto di farmaci sedativi, ipnotici e ansiolitici tra adolescenti e giovani adulti, con una crescita molto forte a partire dal 2011.
Sono dati di una ricerca realizzata da studiosi della Rutgers Health e pubblicata si Addiction, la quale evidenzia l'urgente necessità di migliorare le pratiche di prescrizione e di sensibilizzare l'opinione pubblica per contrastare l'abuso di questi potenti farmaci.
Per quanto riguarda il nostro paese, il consumo di farmaci sedativi e soprattutto di psicofarmaci è stato in crescita costante, tra il 15 e il 20%, negli ultimi 5 anni.
Il nuovo studio ha analizzato le tendenze nelle diagnosi di questi disturbi tra adolescenti e giovani adulti dal 2001 al 2019.
Farmaci sedativi, ipnotici e ansiolitici sono comunemente prescritti per trattare condizioni come problemi di sonno e disturbi d'ansia. Tuttavia, i ricercatori segnalano che l'uso regolare di questi farmaci può portare a tolleranza, richiedendo di conseguenza dosi più elevate nel tempo per ottenere gli stessi effetti.
Per alcuni, una modalità problematica di utilizzo di questi farmaci può portare a un significativo deterioramento e disagio.
Quando questo accade, ai pazienti possono essere diagnosticati disturbi da uso di sedativi, ipnotici o ansiolitici, che si stima abbiano un impatto su 2,2 milioni di americani, secondo i dati del National Survey on Drug Use and Health.
Aumento statistico dei disturbi
Utilizzando i dati Medicaid nazionali di quasi 7 milioni di adolescenti e giovani adulti nel 2001 e 13 milioni di adolescenti e giovani adulti nel 2019, i ricercatori di Rutgers Health hanno esaminato le tendenze nelle diagnosi di disturbi da uso di sedativi, ipnotici o ansiolitici. La prevalenza è aumentata di tre volte negli adolescenti e di cinque volte nei giovani adulti dal 2001 al 2019.
"L'aumento delle diagnosi di questi disturbi potrebbe essere dovuto a cambiamenti nella disponibilità, nell'uso e nell'abuso di sedativi, ipnotici e ansiolitici, nonché a un aumento del rilevamento, della consapevolezza e della diagnosi di questi disturbi" ha affermato Greta Bushnell, professore associato presso il Rutgers Center for Pharmacoepidemiology and Treatment Science (PETS) e autrice principale dello studio.
Accesso e uso non medico
I farmaci sedativi, ipnotici e ansiolitici sono accessibili in vari modi, tra cui tramite prescrizioni mediche e tramite fonti non mediche, come un amico o un armadietto dei medicinali disponibile a casa.
I ricercatori hanno scoperto che la prevalenza di disturbi da uso di sedativi, ipnotici o ansiolitici è elevata nei giovani con prescrizioni. Tuttavia, la maggior parte degli adolescenti e dei giovani adulti a cui è stato diagnosticato un disturbo di questo genere non aveva una prescrizione per uno di quei farmaci.
"Gli sforzi per prendere di mira l'uso non medico di questi farmaci sono importanti come mezzo per ridurre questo disturbo" ha affermato la dottoressa Bushnell, "così come la prescrizione cauta e limitata a questa giovane parte della popolazione".
I ricercatori hanno anche scoperto che la maggior parte degli adolescenti e dei giovani adulti con disturbi da uso di sedativi, ipnotici o ansiolitici presentava un'altra diagnosi di disturbo da uso di sostanze comorbido; tra gli adolescenti, il disturbo da uso di cannabis era il più comune, mentre tra i giovani adulti il disturbo da uso di oppioidi.
Importanza della consapevolezza e del trattamento
"Sebbene i disturbi da uso di sedativi, ipnotici e ansiolitici siano meno comuni rispetto ad altri disturbi da uso di sostanze, meritano l'attenzione di medici e ricercatori date le difficoltà di trattamento e l'associazione con altri problemi di uso di sostanze" ha sottolineato la Bushnell.
Secondo i ricercatori, analizzare le tendenze nei giovani a cui viene diagnosticato questo disturbo può portare a una migliore comprensione di quanto accade a livello comunitario e a un migliore supporto attraverso cure e risorse alternative.