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Gli adolescenti potrebbero essere meno propensi a iniziare a fumare tabacco se sono stati abituati a praticare attività fisica da moderata a intensa fin dall'infanzia, come dimostra un nuovo studio condotto in collaborazione tra le Università di Bristol ed Exeter nel Regno Unito e l'Università della Finlandia orientale.

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Il fumo di tabacco nell'adolescenza è un forte fattore di rischio che potrebbe essere prevenibile, al fine di scongiurare danni cardiaci prematuri strutturali e funzionali già a metà dei vent'anni.

Gli studi che hanno preso in considerazione i livelli di attività fisica e possibili programmi di prevenzione su questa bastai, hanno segnalato tassi di fumo ridotti tra gli adulti che si esercitano regolarmente.

Tuttavia, gli studi sull'attività fisica nella prevenzione del fumo nei preadolescenti e negli adolescenti sono stati inconcludenti a causa della brevità della loro durata, delle piccole dimensioni del campione di popolazione analizzato e della mancanza di dati sull'attività fisica misurati tramite accelerometro.

È quello che si sostiene in questo nuovo studio, il più grande e il più lungo follow-up di valutazione degli effetti dell’attività fisica intensa e moderata, basato su accelerometro e comportamento di fumo nella popolazione giovane a livello mondiale. 2.503 bambini selezionati dalla coorte Children of the 90s dell'Università di Bristol sono stati seguiti dall'età di 11 anni fino a 24 anni. La prevalenza del fumo all'età di 13, 15 e 24 anni era rispettivamente dell'1,5%, del 13,5% e del 26,6%.

All'inizio, i ragazzi trascorrevano abitualmente sei ore al giorno in attività sedentarie, sei ore al giorno erano impegnati in attività fisica leggera e circa 55 minuti al giorno in esercizio fisico da medio a moderato.

Al follow-up in giovane età adulta, per nove ore al giorno i partecipanti erano dediti a occupazioni sedentarie, per tre ore al giorno a attività fisica leggera e circa 50 minuti al giorno spesi in esercizio da moderato a intenso.

I campioni di sangue a digiuno dei ragazzi sono stati inoltre ripetutamente misurati per valutare i livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità, colesterolo lipoproteico ad alta densità, trigliceridi, glucosio, insulina e proteina C-reattiva ad alta sensibilità. La pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, lo stato socioeconomico, la storia familiare di malattie cardiovascolari, così come la massa grassa e la massa magra misurate con l'assorbimetria a raggi X a doppia energia sono state ugualmente considerate nelle analisi.

Secondo lo studio, 6 ragazzi su 1000 che hanno praticato attività fisica da moderata a intensa all'età di 11 anni hanno iniziato a fumare tabacco all'età di 13 anni, mentre la prevalenza del fumo nell'intera fascia di età era di 15 su 1000.

In altre parole, il rischio di iniziare a fumare tabacco può essere prevenuto nel 60% dei tredicenni che avrebbero fatto la loro prima boccata di tabacco, grazie alla partecipazione infantile a pratiche di attività fisica da moderata a intensa.

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Più avanti nel follow-up, è stato osservato un effetto preventivo più modesto. La partecipazione continuativa a attività fisica da moderata a intensa dalla preadolescenza fino alla prima età adulta potrebbe prevenire il fumo in 8 giovani adulti su 1000, quando la prevalenza del fumo risulta generalmente di 266 su 1000.

Inoltre, gli adolescenti che non avevano fumato a 13 e 15 anni, all'età di 24 anni trascorrevano 15 minuti in più al giorno in attività fisica da moderata a intensa rispetto a quelli che avevano fumato a 13 e 15 anni.

La sedentarietà infantile non è stata associata in modo prospettico al rischio di iniziare a fumare tabacco e di diventarne fumatori persistenti.

Il potenziale preventivo del fumo relativo all’attività fisica da moderata a intensa ha avuto una forte coerenza causale in tutti i modelli statistici testati, ma l'effetto è diminuito con la giovane età adulta.

Da questi risultati, sottolineano i ricercatori, risulta ancora più importante e urgente che la legislazione protegga i giovani dal fumo di tabacco e dall'iniziare a far uso di nicotina.

Smettere di fumare in età adulta è una buona idea, ma tardiva, perché esiste ancora un rischio residuo a lungo termine di malattie cardiache per i successivi trent'anni.

Quindi, prevenire l'inizio del fumo infantile è fondamentale per la salute per tutta la vita e queste scoperte possono essere estrapolate allo svapo e all'uso di sigarette elettroniche negli adolescenti, perché lo stesso ingrediente attivo sia nel fumo che nel tabacco senza fumo da combustione è la nicotina, conclude il professor Agbaje, autore principale dello studio.


Riferimento bibliografico

Andrew Agbaje et alii.
Accelerometer-based sedentary time and physical activity with incident
and progressive tobacco smoking in 2503 children:
A 13-year mediation and temporal longitudinal study
.
Journal of Behaviour Research and Therapy (2025).

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