L'uso di sostanze in adolescenza è un problema molto diffuso, a vari livelli sia di intensità, sia di pericolosità della sostanza. L’assunzione di droghe o alcol in questa fase della vita è un importante predittore di dipendenza futura e dei correlati disturbi sia fisici che psicologici e relazionali.
Comprendere i meccanismi neurali alla base dell'inizio e della frequenza dell'uso di sostanze durante l'adolescenza è dunque fondamentale per la prevenzione e l'intervento precoci che lo contrasti.
Un nuovo studio mostra che monitorando i cambiamenti anno dopo anno nella connettività cerebrale alla base del controllo cognitivo, la capacità di usare in modo flessibile gli obiettivi per guidare il comportamento e superare le risposte abituali, le informazioni che se ne ricavano possono far prevedere quando un adolescente è ad alto rischio di iniziare a usare sostanze.
Un dato molto importante per attivare una prevenzione precoce, che viene descritto da un nuovo studio pubblicato su Biological Psychiatry: Cognitive Neuroscience and Neuroimaging.
Il ricercatore capo Jungmeen Kim-Spoon, del dipartimento di Psicologia e Scuola di Neuroscienze della Virginia Tech University afferma che iniziare a usare sostanze in giovane età può aumentare significativamente il rischio di sviluppare gravi problemi di uso di sostanze in età avanzata.
Questo può portare a grandi difficoltà nelle relazioni interpersonali, nel lavoro e nel benessere generale. Identificando il rischio di uso precoce di sostanze, possiamo migliorare le nostre possibilità di prevenirlo e aiutare gli individui a evitare questi problemi.
Per chiarire i meccanismi cerebrali che predicono in modo prospettico l'inizio e la progressione dell'uso di sostanze, lo studio ha esaminato le traiettorie della connettività funzionale durante il controllo cognitivo collegato all'uso di sostanze.
Per sette anni i ricercatori hanno seguito 91 adolescenti di età compresa tra 14 e 21 anni che non avevano mai usato sostanze all'inizio di questo studio longitudinale, per identificare potenziali precursori neurali che predicono l'inizio e la frequenza dell'uso di sostanze.
I processi di controllo cognitivo sono stati esaminati utilizzando il Multi-Source Interference Task (MSIT) per valutare la connettività neurale funzionale; un questionario ha valutato la frequenza dell'uso di droghe.
I risultati indicano che la connettività cerebrale correlata al controllo cognitivo predice l'inizio dell'uso di sostanze, mentre il solo comportamento riferito al controllo cognitivo non permette di farlo.
Il nostro studio, spiegano i ricercatori, ha rivelato che le attività delle regioni cerebrali deputate al rilevamento e alla risposta agli stimoli, durante il processo di controllo cognitivo, in particolare la corteccia cingolata dorsale anteriore e l'insula anteriore, può predire il futuro consumo di sostanze negli adolescenti prima che inizino effettivamente a farne uso.
"In particolare, una connettività più forte tra queste due aree del cervello è stata associata a un inizio ritardato dell'uso di sostanze e questo tipo e grado di connettività ha mostrato un calo significativo un anno prima dell'inizio dell'uso di sostanze.
Al contrario, una connettività inferiore tra queste e altre aree del cervello di un adolescente, ha previsto una maggiore gravità dell'uso futuro di sostanze".
L'adolescenza, continuano gli studiosi, è un periodo importante caratterizzato da una maggiore suscettibilità a comportamenti rischiosi, che hanno implicazioni per l'uso di sostanze.
I dati nazionali indicano che circa il 68% degli individui di età compresa tra 12 e 17 anni negli Stati Uniti ha riferito di aver iniziato a usare sostanze come sigarette, alcol o marijuana nell'ultimo anno. Alla luce di queste statistiche, l'identificazione dei precursori neuro-evolutivi collegati al rischio di uso precoce di sostanze e di uso intensivo durante l'adolescenza diventa cruciale.
L'attuale studio, secondo gli autori, apre la strada a strategie innovative di prevenzione e intervento precoci.
"Il nostro studio, sottolineano, evidenzia il ruolo critico della connettività neurale correlata al controllo cognitivo nella previsione dell'inizio e della frequenza dell'uso di sostanze durante l'adolescenza.
I risultati implicano che gli sforzi per rafforzare e monitorare lo sviluppo del sistema di controllo cognitivo top-down nel cervello fin dalla prima adolescenza possono fungere da fattore protettivo, aiutando a scoraggiare la progressione verso l'uso problematico di sostanze.
Inoltre, per gli adolescenti con una maggiore frequenza di uso di sostanze, gli interventi possono essere più efficaci se mirano ai processi interocettivi come parte dell'allenamento al controllo cognitivo".
Una caratteristica fisica che se, identificata, può anche essere un potenziale indicatore per rafforzare e personalizzare gli interventi e le attività di prevenzione del consumo, che molto spesso rischiano di essere poco efficaci e troppo generalizzate a un insieme “ideale” dei giovani cui si rivolgono.