Famosi film tratti da libri che parlano di maghi e vampiri, da gialli e noir che non lasciano un attimo di respiro, da romanzi che raccontano storie d’amore e saghe familiari. Nessun critico dirà che questi libri sono alta letteratura ma sono comunque efficaci nel migliorare il nostro linguaggio.
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Reading and Writing” mostra che quanto più si leggono libri di qualsiasi tipo di narrativa, anche di mera produzione commerciale, migliori saranno probabilmente le nostre abilità linguistiche.
Lo studio è stato guidato da Sandra Martin-Chang, docente della Concordia UNiversity.
I ricercatori hanno scoperto che le persone a cui piaceva leggere narrativa per svago e nella quale si identificavano come lettori hanno ottenuto punteggi più alti nei test di lingua, mentre coloro che leggono per accedere a informazioni specifiche hanno ottenuto punteggi più bassi negli stessi test.
Poiché la lettura nel tempo libero è un “passatempo” in diminuzione soprattutto nei giovani adulti, Martin-Chang afferma che enfatizzarne l'aspetto divertente può riportarli ai romanzi e allo stesso tempo aumentare le loro capacità verbali.
"È sempre molto positivo e incoraggiante dare alle persone la possibilità di approfondire la serie che piace attraverso la lettura dei romanzi da cui deriva. Lo paragono alla ricerca che dice che il cioccolato fa bene: il piacere “colpevole” di leggere narrativa è associato a benefici cognitivi positivi e risultati verbali".
Un passatempo che crea abitudini
La professoressa Martin-Chang e i suoi colleghi hanno utilizzato una scala di valutazione chiamata Predictors of Leisure Reading (PoLR) per indagare il comportamento di lettura (motivazioni, ostacoli, atteggiamenti e interessi). Hanno quindi esaminato il modo in cui il PoLR ha previsto le competenze linguistiche di 200 studenti universitari, utilizzando i dati raccolti presso la York University.
I ricercatori osservano che la fascia di età dei soggetti nello studio è di fondamentale interesse. Nella prima età adulta, la lettura diventa auto-diretta piuttosto che imposta dagli altri, il che rende questo momento fondamentale per sviluppare le proprie abitudini di lettura.
Questa popolazione è anche piuttosto sottovalutata, in quanto la maggior parte della ricerca esistente sulla lettura si concentra molto di più sui bambini e su ragazzi più giovani.
I ricercatori hanno somministrato una serie di questionari in due sessioni separate di mezz'ora. In primo luogo, i volontari hanno completato la scala PoLR di 48 domande misurando vari fattori di lettura. Sono stati quindi sottoposti a test linguistici simili e a una misura delle abitudini di lettura chiamata Test di riconoscimento dell'autore.
Questo test chiede agli intervistati di selezionare i nomi di autori di narrativa e saggistica reali con cui hanno familiarità da un lungo elenco di nomi veri e falsi. I punteggi di questo test sono correlati sia al comportamento di lettura effettivo che alle capacità verbali: coloro che hanno ottenuto un punteggio più alto leggono di più e hanno capacità verbali migliori rispetto a quelli che hanno ottenuto un punteggio inferiore.
Dopo aver analizzato i dati, i ricercatori hanno concluso che il piacere di leggere, atteggiamenti positivi e interessi profondamente radicati predicono migliori capacità verbali e che sono più fortemente associati a una fruizione della narrativa piuttosto che della saggistica.
La parola scritta: una storia d'amore
I numerosi vantaggi della lettura sono stati definiti da tempo. Oltre ad avere migliori capacità verbali, i lettori che continuano a esserlo per tutta la vita sono noti per essere più comprensivi nei confronti degli altri, più empatici, meno prevenuti, e anche per il fatto di raggiungere uno stato socioeconomico più elevato e persino per vivere vite più lunghe e più sane rispetto ai non lettori.
Insegnanti e genitori possono coltivare l'amore per la lettura permettendo ai giovani di leggere quello che vogliono, senza sensi di colpa o vergogna.
"Questo interesse radicato, voler leggere qualcosa più e più volte, sentirsi obbligati a leggere un'intera serie, sentirsi legati a personaggi e autori, sono tutte cose buone" conclude la professoressa Martin-Chang spezzando una lancia a favore della produzione letteraria anche solo di intrattenimento.