La capacità di ascolto aiuta a creare connessioni e relazioni significative, porta a avere un rapporto non superficiale con gli altri e stabilisce i presupposti per un supporto e un aiuto reciproci e duraturi, ancor più rilevante nella vita dei giovani che si stanno avviando all’autonomia degli adulti. È molto importante quindi che quanto prima nella vita dei ragazzi venga promossa l’acquisizione di questa capacità.
La maggior parte delle persone riesce a ricordare vividamente un momento della vita in cui si è sentita profondamente ascoltata e compresa da un'altra persona, magari un amico o un partner, un terapeuta o un insegnante, un familiare o qualcuno della sua comunità.
Allo stesso tempo, tutti ricordano, altrettanto vividamente, un momento in cui si sono sentiti profondamente incompresi o inascoltati. Questi momenti lasciano un impatto duraturo e rafforzano o al contrario portano alla rottura delle relazioni.
L'incapacità di ascoltare, pensando ai più giovani, può avere implicazioni sociali più ampie: può creare barriere e dividere in gruppi con valori ed esperienze diverse, trasformando potenzialmente i compagni di scuola o di quartiere in antagonisti.
La capacità di ascolto attivo è necessaria anche per evitare la creazione di conflitti.
Un progetto scolastico avviato nel 2014 americano in Illinois ha creato un corso elettivo annuale basato su connessione, empatia e narrazione che potrebbe servire da modello per altri da realizzare anche nel nostro paese.
In classe, gli studenti si sono intervistati a vicenda, hanno intervistato i loro insegnanti e altri membri della comunità scolastica, raccogliendo e pubblicando infine le loro storie in un libro intitolato 111th and Roberts: Where Our Stories Intersect. Il corso di Chris e Lisa ha avuto così tanto successo che lo hanno riproposto l'anno successivo e da allora lo insegnano ogni anno. Una delle lezioni chiave di quel corso è una semplice lezione che potrebbe sembrare controintuitiva per alcuni: il primo passo per imparare a raccontare la propria storia è imparare ad ascoltare quella di qualcun altro.
Perché è importante l'ascolto attivo?
Secondo la ricerca svolta sul tema, l'ascolto attivo è una componente chiave nella costruzione di relazioni, nella risoluzione dei conflitti e nello sviluppo dell'empatia. Contrariamente al senso comune secondo cui l'empatia si costruisce immaginando o supponendo come sarebbe la vita nei panni di un'altra persona, la ricerca suggerisce che la comprensione interpersonale deriva dalla capacità di ascoltare gli altri discutere di come sarebbe la vita nei loro panni: gli psicologi sociali chiamano questo "ottenere prospettiva, non semplicemente assumere prospettiva".
L'ascolto attivo aiuta le persone a sentirsi più ascoltate o comprese, soprattutto se paragonato ad altre forme di ascolto come il semplice sentire o il dare consigli. È particolarmente importante quando si ascoltano altre persone con forti differenze di identità ed esperienze di vita diverse.
Ascoltare le storie degli altri è un modo eccellente per mettere in discussione le narrazioni dominanti, i luoghi comuni: impegnandosi in un ascolto profondo, si può arrivare a una prospettiva più complessa, sfumata e accurata di qualsiasi problema. Uno studio che esaminava la risoluzione dei conflitti ha scoperto che l'ostilità intergruppo si riduceva se i membri del gruppo emarginato parlavano con un individuo del gruppo dominante e, in modo critico, si sentivano 'ascoltati'.
Ascolto attivo in classe
A livello scolastico, di conseguenza, risulta molto importante formativamente e educativamente creare uno spazio per un ascolto e un apprendimento profondi sfruttando il potere della narrazione. Per questa via si possono aiutare gli studenti a diventare ascoltatori più attivi ed empatici mentre conducono interviste sulla storia di coetanei, familiari e persone della loro comunità. Chi ha già sperimentato percorsi di questo genere consiglia, per sviluppare negli studenti capacità di ascolto, anzitutto di introdurre la narrazione con un'attività di inquadramento che dia il tono di un progetto di narrazione più ampio e aiuti i ragazzi a generare proprie idee su come potrebbe apparire l'ascolto attivo e quale impatto potrebbe avere su qualcuno che sta condividendo la propria storia.
Per questo, si può chiedere agli studenti di immaginarsi nel ruolo di narratore, con questo spunto: immaginare una storia profonda, personale o importante su se stessi, una storia su qualcuno o qualcosa che è stato determinante per quello che lo studente è oggi. Di cosa avrebbe bisogno per sentirsi abbastanza sicuro e coraggioso da raccontare la sua storia?
Gli studenti vanno incoraggiati a rispondere a questa domanda nel modo più ampio possibile, facendo anche ipotesi su probabili reazioni dell’ascoltatore e sul modo in cui potrebbero capire se la loro storia sia stata davvero ascoltata e compresa.
Le risposte date dai ragazzi andrebbero scomposte e analizzate nei termini chiavi. Ad esempio, gli studenti potrebbero dire di voler raccontare la loro storia solo a "qualcuno che non mi giudicherà" o "qualcuno che è rispettoso". Si potrebbe chiedere di conseguenza come si fa a sapere quando qualcuno sta giudicando o quando ascolta rispettosamente.
I ragazzi vanno esercitati a parafrasare e usare segnali non verbali. Due tecniche fondamentali di ascolto attivo da mettere in pratica con loro sono di dare dimostrazione non verbale del coinvolgimento e, anche, di parafrasare le parole dell'oratore in un modo che ne rifletta accuratamente il significato.
Si può chiedere agli studenti di mostrare, senza dire una parola, di essere ascoltatori attenti mentre si legge o racconta loro una breve storia. A metà della storia, si può chiedere, al contrario, di far vedere che non stanno ascoltando, anche con dimostrazioni esagerate o teatrali.
Poi, ci si può concentrare sul linguaggio del corpo: quali segnali non verbali comunicano interesse e coinvolgimento e quali segnali non verbali comunicano disinteresse o mancanza di coinvolgimento?
Dopo aver presentato queste abilità di ascolto attivo, si può dare agli studenti l'opportunità di esercitarsi in coppia. Possono scegliere una domanda da porre al compagno, quindi esercitarsi a dimostrare l’attenzione non verbale e a parafrasare la risposta. Occorre assicurarsi di scambiare i ruoli in modo che ogni studente abbia la possibilità di essere sia oratore che ascoltatore.
Un’altra componente, forse controintuitiva, dell'ascolto attivo efficace è la capacità di porre domande.
Gli studi hanno scoperto che le persone trovano gli ascoltatori attenti e reattivi che pongono domande, aiutano l'oratore a sentirsi ascoltato. È importante notare qui che l'obiettivo delle domande di ascolto attivo è incoraggiare gli oratori a elaborare le loro esperienze". Queste domande dovrebbero chiedere maggiori dettagli o approfondimenti.
Mentre gli studenti proseguono il loro progetto di narrazione, si possono incoraggiare a continuare a porre domande di follow-up per dimostrare il loro interesse e attenzione all'oratore.
Insegnare e praticare esplicitamente tecniche di ascolto attivo fornirà agli studenti competenze che possono avere un impatto positivo sulle loro relazioni, carriere e sul benessere generale. Diventando forti ascoltatori attivi, gli studenti possono avere conversazioni più profonde e significative con le persone a loro più vicine, possono costruire e rafforzare attivamente la comunità in cui vivono e comunicare efficacemente, avendo raggiunto una posizione di comprensione.