La nostra società è sempre più compartimentata per età, i giovani e gli anziani hanno pochi contatti tra loro. La ricerca dice che non solo gli anziani traggono beneficio dalle relazioni con i giovani, ma che anche questi ne beneficiano grazie alla condivisione di buonsenso, allo sviluppo di competenze e al miglioramento del modo di porsi con gli altri.
Nella società di oggi la maggior parte di noi vive circondandosi di persone simili per fattori come l’etnia, lo stato socioeconomico e l’età. Di fatto, i giovani e persino gli adulti di mezza età oggi hanno pochi contatti con le persone più anziane, meno che mai prima, forse, nella storia umana.
Le divisioni legate all'età nella vita sociale società hanno un effetto negativo su tutte le generazioni.
Molte ricerche provano che le persone anziane traggono beneficio dalle relazioni con le generazioni più giovani attraverso miglioramenti nella funzione cognitiva, minore ansia e maggiore attività fisica, solo per citarne alcuni.
Ulteriori evidenze mostrano che anche ai giovani queste relazioni fanno bene, consentendo loro di acquisire migliori capacità di interazione con le persone molto più grandi, di sviluppare abilità, modalità di comunicazione e di beneficiare del supporto che sempre deriva da relazioni significative.
Diversi studiosi, terapeuti e psicologi hanno sviluppato programmi per promuovere esperienze condivise tra giovani e anziani. Sono come due pezzi che si incastrano in un puzzle, spiegano: i giovani hanno bisogno di una guida per affrontare al meglio le loro vite e per migliorare il loro atteggiamento nei confronti delle persone più mature, e gli anziani sentono il bisogno il desiderio di sostenere le generazioni più giovani. Questi programmi, pertanto, risolvono contemporaneamente due problemi.
In uno studio, i partecipanti hanno trascorso circa venti ore esplorando i loro pensieri e sentimenti sulle persone anziane e imparando alcune metodologie delle scienze sociali, incluse la pianificazione e la conduzione di interviste e il modo di sintetizzare e riassumere dati qualitativi.
Dopo questa fase di apprendimento, hanno intervistato le persone anziane nelle loro comunità e infine hanno presentato ciò che hanno appreso al gruppo.
I partecipanti al programma hanno riportato miglioramenti significativi nel loro benessere e nella fiducia nell'interazione con gli anziani, negli atteggiamenti nei loro confronti, nel loro interesse a lavorare con loro e nei loro obiettivi nella vita.
Quasi tutti i giovani partecipanti hanno riferito che il programma è stata un'esperienza positiva.
È importante preparare i giovani prima dell’esperienza, spiegano i ricercatori, perché, in un certo senso, questo programma riguarda la comunicazione interculturale.
È improbabile che il solo mettere insieme persone anziane e giovani senza preparare adeguatamente i più giovani abbia dei benefici. I giovani devono ragionare su alcuni stereotipi che potrebbero avere e riflettere sul valore delle persone anziane nella loro vita.
L'empowerment degli anziani è un aspetto importante di questi programmi. Nel chiedere consiglio agli anziani, i giovani si rivolgono a loro con un bisogno, spiegano gli studiosi. Questo è molto diverso da altre attività in cui il giovane fa volontariato e l'anziano è in una condizione di bisogno. I partecipanti più anziani, altresì, vengono messi nella posizione di offrire consigli utili per vivere, sulla base della loro lunga esperienza.
Gli studiosi della questione sostengono che siamo nel mezzo di un pericoloso esperimento, in cui i giovani non hanno quasi nessuna interazione con individui più anziani diversi dai propri familiari.
Viviamo in una società fortemente segregata per età, e questo produce e diffonde stereotipi e idee sbagliate sull'invecchiamento. Con l'invecchiamento della nostra società, è di fondamentale importanza che i giovani sviluppino relazioni con le generazioni più avanzate.
Un messaggio da estendere, trovando modi per far interagire i ragazzi con gli anziani nella loro comunità, spingendoli a fare qualcosa per loro senza dimenticare che in cambio riceveranno consigli preziosi a partire dalla loro esperienza di vita.
