Anche sottili differenze nella formulazione dei messaggi sui social media potrebbero essere sufficienti per influenzare le convinzioni dei giovani in merito alla depressione e all'ansia, e al loro possibile trattamento.
In uno studio recente, i ricercatori hanno scoperto che gli studenti universitari erano più ottimisti sulla possibilità di trattare con successo i problemi di salute mentale dopo aver letto messaggi sui social media che trasmettevano quella che viene definita come "mentalità di crescita".
I post sui social media scritti invece con una "mentalità fissa" hanno portato i giovani a percepire la depressione e l'ansia come più stabili e innate, e non così facili da affrontare e curare.
La mentalità di crescita è la convinzione, spiegano i ricercatori, che una caratteristica, come la salute mentale, possa essere migliorata con attraverso impegno e sforzo personale guidato da uno specialista. Una mentalità fissa è invece la convinzione che una caratteristica non possa cambiare, non importa quanto ci si sforzi.
I risultati di questo studio sono importanti perché i giovani trascorrono molto tempo sui social media e coloro che soffrono di depressione e ansia potrebbero incontrare molti messaggi sulla loro condizione, ha spiegato Whitney Whitted, autrice principale dello studio e studentessa di dottorato in psicologia presso l'Università statale dell'Ohio.
"Questi messaggi relativamente sottili potrebbero avere una influenza positiva su di loro, se credono di avere la possibilità di superare la loro depressione e ansia e di migliorare la loro condizione".
Lo studio, pubblicato recentemente sul Journal of Clinical Psychology, ha coinvolto 322 studenti universitari.
I partecipanti hanno visualizzato una serie di messaggi (tweet) dal sito di social media X, precedentemente Twitter. Sono stati assegnati casualmente a visualizzare tweet sulla salute mentale con una mentalità di crescita o una mentalità fissa, con una condizione di controllo prodotta da tweet che non riguardavano affatto la salute mentale.
Nella condizione di mentalità fissa, i tweet rappresentavano la salute mentale come una situazione fissa che non cambia. Ad esempio, un tweet diceva: "Non vedo l'ora che passi la mia depressione stagionale in modo che io possa tornare alla mia depressione abituale”.
I partecipanti allo studio nella condizione di mentalità di crescita leggevano tweet che enfatizzavano la natura fluida della salute mentale e la capacità di una persona di riprendersi e prendere il controllo della malattia mentale. In un tweet, un utente ha commentato "Ce la posso fare" a un meme che recitava "sto dicendo a quei pensieri ansiosi chi è davvero sotto controllo".
Dopo aver letto i tweet, i partecipanti hanno completato un questionario che valutava le loro convinzioni su quanto durino normalmente depressione e ansia e se mai vadano via; l'efficacia del trattamento per depressione e ansia; e le convinzioni su quanto controllo e possibilità abbiano le persone per riprendersi dalle malattie mentali.
I risultati hanno mostrato che i partecipanti che hanno letto i tweet con mentalità di crescita erano più propensi degli altri a dire che depressione e ansia non devono essere condizioni permanenti e che le persone possono prendere provvedimenti per alleviarne i sintomi.
Al contrario, coloro che hanno letto i tweet con mentalità fissa avevano opinioni meno ottimistiche sulla permanenza delle malattie mentali e sulla capacità delle persone di affrontarle e curarle.
È degno di nota che questo breve intervento abbia avuto un impatto, sostengono gli autori dello studio.
"Si è trattato solo di pochi minuti in cui i giovani hanno letto questi tweet con piccole variazioni nel modo in cui i messaggi sulla malattia mentale venivano formulati. Ma ha fatto la differenza in ciò che questi partecipanti hanno poi riferito di credere".
Naturalmente, non si sa quanto dureranno i cambiamenti legati alla lettura dei messaggi sui social media. Ma i risultati potrebbero essere incoraggianti per diversi motivi.
In primo luogo, suggeriscono che i messaggi sui social media con mentalità di crescita potrebbero aiutare a persuadere le persone con depressione o ansia che vale la pena di cercare aiuto, hanno affermato i ricercatori.
Potrebbe anche essere utile per le persone che sono già in terapia.
"Vogliamo che i nostri pazienti si impegnino a fondo nel lavoro necessario per superare i loro problemi, ma devono credere che sia possibile”.
"Questo studio suggerisce che ci potrebbero essere altri modi per dar loro una spinta, per aiutare a convincerli che lavorare sodo in terapia può dare alla fine buoni risultati".
Gli studiosi hanno sottolineato che i risultati della ricerca sono particolarmente importanti in questo momento, considerando quanto tempo i giovani trascorrono sui social media. I partecipanti a questo studio hanno riferito di utilizzare i social media da una a tre ore al giorno.
"Quello che abbiamo scoperto è che ciò che i giovani adulti universitari vedono sui social media ha il potenziale per influenzare quello che credono riguardo alla malattia mentale.
"È importante che i messaggi che ricevono riflettano accuratamente ciò che sappiamo sulla malattia mentale, specialmente il fatto che è trattabile e curabile" concludono i ricercatori, suggerendo un modo molto semplice, per chi lavora con i giovani, per porre loro le questioni in un modo che presenti aperture e possibilità di superamento delle difficoltà e degli stati di sofferenza interiore.