Alcuni ragazzi soffrono in modo eccessivo di timidezza e si vergognano quando si tratta di interagire in modo spontaneo con il mondo. Questo limita sotto molti aspetti la loro esistenza e il loro sviluppo: nelle relazioni interpersonali, nei risultati scolastici, nelle occasioni di fare nuove esperienze, nelle ambizioni e nei progetti di affermazioni personale, nell’autostima, e così via.
Quando la vergogna domina la vita di un giovane, una sorta di disperazione inizia a insinuarsi intorno a lui. La vergogna mina la fiducia, l'autostima e la creatività e alimenta comportamenti autodistruttivi.
La terapia di gruppo, secondo gli analisti, è un potente intervento contro la vergogna perché affronta la storia individuale e aiuta a riscriverla.
Chiunque abbia perso almeno una volta una battaglia con la vergogna, sa che la vergogna risucchia la gioia dalla vita. Può essere innescata ovunque e in qualsiasi momento, rovinando per un niente l'intera giornata di un ragazzo o di una ragazza.
La voce della vergogna, nella testa di un adolescente, può portare a confrontarsi e a disperare con i suoi coetanei, fino a sentirsi un fallimento.
La diminuzione dell’autostima si autoalimenta, porta a scorrere i social media e a concludere che tutti hanno qualcosa di meglio di sé: il corpo, soldi, casa, capelli, occhi, amici, partner, e così via.
Vedere una coppia felice per strada e provare la vergogna della propria solitudine, porta un giovane a chiedersi cosa ci sia di sbagliato in lui, perché sia così poco desiderabile.
Quando si considerano tutte le parole associate alla vergogna, dice la psicologia: colpa, umiliazione, disgrazia, fallimento, non sorprende che la vergogna abbia un impatto così potente.
Quando la vergogna domina la vita di un adolescente, questi arriva a pensare che l’esistenza debba essere sopportata piuttosto che goduta.
Anche se la vergogna assume molte forme, generalmente serve a uno scopo: far sentire male con se stessi. Mina la fiducia, l'autostima e la creatività; può persino derubare dei propri sogni. Peggio ancora, la vergogna è spesso la forza motrice di molti comportamenti autodistruttivi, come l'autolesionismo e l'abuso di sostanze.
Da dove arriva questo sentimento di vergogna? Dove ha avuto inizio?
Gli psicologi spiegano che non tutta la vergogna origina dall'infanzia, anche se quegli anni di sviluppo insidiosi sono spesso un vasto deposito e propulsore di menzogna.
Quasi ogni critica negativa che si riceve da bambini ha il potenziale di consolidarsi in una vergogna che perseguita poi per tutta la vita adulta. Lascia un’impronta nel carattere che permane mentre i giovani crescono.
Molti giovani, ad esempio, che avevano problemi cognitivi e di apprendimento non diagnosticati, hanno vissuto i primi anni scolastici nel segno e della vergona e dell’umiliazione. Non sapevano leggere bene, non erano in grado di scrivere in modo comprensibile.
La maestra li sollecitava e loro inciampavano su ogni parola. Si sentivano stupidi. La maestra alzava gli occhi al cielo e tutta la classe rideva e li imitava, facendosi beffe di loro.
Ora i disturbi di apprendimento vengono di solito diagnosticati, ma i giovani che sono cresciuti così, nonostante si siano affermati in qualche campo, portano ancora dentro di sé quella vergogna. Non l’hanno superata.
Anche dopo molti anni, quando commettono un piccolo errore, si sorprendono a pensare di essere stupidi. Risentono la voce della maestra che a volte diceva loro di essere pigri, demotivati, egoisti.
Superare la vergogna è un lungo processo di lavoro interiore. Se ha generato rabbia e risentimento, questo ha un costo in termini di benessere personale.
La terapia di gruppo può aiutare a “lasciar andare” le conseguenze della vergogna. Con il supporto dei membri del gruppo, si impara che non si deve più dimostrare nulla. Gli altri aiutano a vedere che non si aveva nulla di sbagliato.
Il potere della terapia di gruppo per ridurre la vergogna
La terapia di gruppo è uno degli interventi più potenti contro la vergogna perché affronta la storia di una persona e aiuta a riscriverla. Il potere di una stanza piena di persone che supportano, credono nei compagni e “fanno il tifo” per loro, aiuta a sconfiggere la vergogna.
Col tempo, spiegano i terapeuti esperti di questo metodo, le voci dei compagni di gruppo iniziano a radicarsi nella testa e a silenziare il demone della vergogna. Col tempo, man mano che il volume della vergogna diminuisce, la gioia emerge anche nei compiti più semplici. Una volta che si esce dalla prigione della colpa e della vergogna di sé, si sente di avere molta più energia e libertà emotiva.
Nei gruppi di terapia, i giovani partecipanti imparano a liberarsi della loro vergogna e a sostituirla con fiducia, cura di sé, affetto, calore e resilienza settimana dopo settimana.
Altri passi per ridurre la vergogna
Se i semi della vergogna vengono stati piantati presto nella vita di un ragazzo, occorre affrontare una grande lotta per sradicarli. La vergogna può sembrare parte della sua identità; staccarla richiederà tempo e impegno.
Gli esperti consigliano alcuni passaggi per arrivarci, che possono essere fatti con l’aiuto dei genitori o di altri adulti di supporto.
Identificarla. Scavando a fondo e trovando le fonti della propria vergogna. Già dandole un nome, si inizierà a ridimensionare il suo potere.
Prenderla di mira. La maggior parte delle persone, e così pure gli adolescenti, ha uno o due problemi centrali legati alla vergogna. Una volta identificati, occorre agire per affrontarli. Scrivendo un diario, leggendo libri di auto-aiuto e parlando con i amici e familiari.
Trovare supporto. Gruppi di terapia, gruppi di supporto, terapia individuale, workshop, conferenze, corsi online... molte cose possono dare una mano.
Non arrendersi. Ci saranno giorni difficili, ma ci saranno anche momenti di liberazione e leggerezza. Un adolescente deve essere aiutato a sentirlo e esserne certo. Dichiarare la sua vergogna fa parte del processo per vincerla. Non deve arrendersi, continuando a usare gli strumenti che gli sono stati offerti per affrontarla e, alla fine, per liberarsene.