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Saper organizzare, gestire, valorizzare il proprio tempo è un’attività complessa, tanto che molte persone, anche se adulte, ancora non la padroneggiano pienamente e alla quale, di sicuro, gli adolescenti devono essere educati con cura. 

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È esperienza quotidiana di quasi tutti i genitori quella di intervenire per supportare i figli nella gestione del loro tempo.

Questo comporta aiutarli a muoversi e a fare attenzione alle tre dimensioni temporali. Anzitutto non dimenticare il passato, cioè quello che è accaduto e che vale la pena tenere costantemente a mente. Le lezioni positive e le cose brutte accadute che occorre ricordare per evitare di ripeterle.

E così occorre sviluppare nei ragazzi una concentrazione sul presente. Saper affrontare e “sopportare” gli impegni del giorno, sia quelli scolastici che quelli in casa. E poi la capacità di avere prospettiva, di fare attenzione al futuro, anticipando rischi e considerando possibili opportunità che si presenteranno.

Con il cambiamento evolutivo che stanno vivendo, può essere facile per gli adolescenti stabilire priorità “di comodo” e  perdere momentaneamente di vista quello che più conta. Di conseguenza, consigliano gli esperti di psicologia dello sviluppo, i genitori dovrebbero cercare di incoraggiarli a mantenere una costante consapevolezza della dimensione temporale.

Tempo e impegni

L’adolescenza è una fase piena di impegni, di richieste, di stimoli, di prove da affrontare, che la rendono estenuante e eccitante allo stesso tempo. I ragazzi sono sollecitati da una crescente richiesta di portare a termine dei compiti o di agire. Troppa sollecitazione può creare stress. Troppa poca può portare alla noia, condizione altrettanto insidiosa per un ragazzo.

A volte gli adolescenti oscillano tra questi due estremi, ed è difficile mantenere un equilibrio tra situazioni che siano una via di mezzo.

Nella maggior parte dei casi, in riferimento a impegni scolastici e extra-scolastici, è in genere lo stress a prevalere, il quale nasce dal fatto che a tanti impegni corrisponde poco tempo per portarli a termine, il che comporta urgenza e velocizzazione, che possono minare il benessere dei ragazzi.

Per evitare di pagare il prezzo dell’ansia di avere troppo da fare in troppo poco tempo, un ragazzo deve imparare a gestire il tempo per non trovarsi di fronte compiti non sostenibili. Ad esempio, deve essere in grado di diluire impegni e studio per non ritrovarsi a farlo l’ultima notte prima di addormentarsi.

Insegnare a gestire il tempo

Gli psicologi spiegano che fin da piccoli i ragazzi ricevono una serie di messaggi che plasmano la loro sensibilità in merito al tempo e a come gestirlo.

Abituati a seguire e rispettare orari a casa e a scuola, imparano a essere sensibili agli impegni e a tenere presente ciò che deve accadere e quando. Gli adolescenti più portati all’indipendenza e meno alla “disciplina” possono sentirsi intrappolati da questa sorta di tirannia degli impegni e, per reazione, possono cercare di difendere la loro libertà personale diventando più smemorati, impazienti e resistenti a rispettare impegni esterni.

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Prendersi cura del tempo

Man mano che un giovane cresce, il mondo che si trova a affrontare diventa più complesso; gestire il tempo diventa più difficile, e proprio la mancanza di tempo può diventare un assillo e una fonte di lamentele continue.

Un suggerimento educativo e formativo è quello di aiutare i giovani a tenere viva l’attenzione alle tre dimensioni temporali, quello che si è imparato dalle lezioni della vita, quello che si deve affrontare nel momento attuale e come anticipare problemi e possibilità future.

Riflettere, concentrarsi e anticipare sono abilità di gestione del tempo che consultano, ripensano la storia passata, presente e futura prima di decidere. Nella fretta e nell'urgenza del cambiamento adolescenziale, può sembrare difficile prendersi il tempo per farlo sempre. Può sembrare più facile lasciare che siano la pressione sociale, la tentazione del momento o l'impulso emotivo a dominare.

Tempo e uso di sostanze

Naturalmente, l'uso di sostanze non aiuta. Compromettendo le capacità di giudizio e il senso stesso del tempo, intensificando il potere del momento presente, le sostanze possono far sì che un giovane non solo diventi più impulsivo, ma anche più facilmente incapace di ricordare, concentrarsi e prevedere.

La perdita di sobrietà può compromettere il senso del tempo, a volte mettendo a repentaglio la sicurezza personale dei ragazzi. Un passaggio sobrio attraverso l'adolescenza è il più sicuro di tutti: imparare dal passato, concentrarsi sul presente, pensare al futuro e mantenere sempre la mente lucida, consigliano gli esperti e i terapeuti con esperienza di lavoro con i ragazzi.

Tempo e adolescenza

L'adolescenza può essere un periodo divertente, solitario, emozionante, pieno di impulsività, di impaziente, troppo veloce o troppo noioso, un periodo difficile, triste, nervoso, imbarazzante, doloroso o anche spaventoso, un periodo di grandi amicizie e di brutti incontri, tutto nello stesso giorno, per un giovane o una giovane in questa fase della vita.

Su questi e molti altri fronti, il senso del tempo influenza l'esperienza e quello che se ne ricava.

In un'età in cui si trovano ad affrontare una maggiore complessità del mondo, una crescente curiosità, rischi di situazioni ancora non vissute, ritmi più accelerati, un crescente uso di sostanze stupefacenti e una grande pressione sociale, gli adolescenti possono diventare più smemorati, più impazienti e meno previdenti, e questo può avere per loro costi significativi.

Quindi, sottolineano gli esperti, con l'inizio dell'adolescenza dei figli, è importante che i genitori parlino con loro del valore protettivo di prendersi del tempo per riflettere prima di agire, di essere sempre consapevoli del passato, di restare concentrati sul presente e di essere lungimiranti sulle possibilità future, perché la loro vita continuerà a cambiare in continuazione. E così facendo saranno in grado di viverla in modo positivo.


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