Statistiche e rilevazioni sull’uso dello smartphone indicano che il tempo di utilizzo da parte dei più giovani non solo è molto alto, ma tende a crescere. Chi sta studiando questo comportamento e le sue conseguenze, sostiene che una delle sue cause fondamentali sia la noia, la quale, però, per questa via si autoalimenta.
Quando un giovane sente l'impulso di scorrere lo schermo, cliccare o anche solo dare un'occhiata al telefono, per allontanare la noia dovrebbe in realtà reprimere questo impulso. Invece di tenere a bada la noia, infatti, sottolineano gli esperti, il tempo che si passa davanti allo schermo la intensifica, aumentando la disattenzione, che è uno dei principali fattori scatenanti della noia.
Indagini svolte negli Stati Uniti indicano che la percezione della noia è drasticamente cresciuta negli ultimi venti anni, raddoppiando. Sorprendentemente, questo notevole aumento della noia è anche fortemente correlato all'uso problematico dei social media.
Inoltre, quando si annoiano, i giovani in genere cambiano piattaforma di contenuti digitali, avanzano rapidamente nei post o li saltano del tutto, un comportamento che paradossalmente intensifica ulteriormente la noia che provano.
Cosa provoca la noia?
Le persone in genere si annoiano quando non riescono a mantenere la concentrazione.
I dispositivi digitali, a partire dal 2023, bombardano gli utenti con una media di 237 notifiche al giorno. Queste notifiche interrompono l'attenzione, peggiorano i tempi di reazione, rallentano i progressi nelle attività e disturbano e interrompono quello che si sta facendo.
È convinzione comune che queste interruzioni derivino da algoritmi predatori e messaggistica di app, ma i ricercatori sostengono che non sia così. Sono gli utenti stessi a avviare l'89% delle interazioni con gli smartphone, controllando o utilizzando i loro dispositivi ogni cinque minuti.
Questo comportamento innesca un circolo vizioso. Gli algoritmi dei media digitali danno priorità alla stimolazione e all'intrattenimento, influenzando gli utenti a percepire come noiose le attività prive di questa stimolazione visiva e uditiva rapida. D'altro canto, gli utenti si abituano rapidamente a questi stimoli, il che porta a diminuzioni a lungo termine del divertimento e del benessere.
Mancanza di coerenza = Interazioni senza senso
Gli smartphone generano ulteriore noia esponendo ripetutamente gli utenti a torrenti di contenuti privi di coerenza. La noia è direttamente correlata alla percezione di insensatezza degli utenti, che deriva direttamente da questa assenza di coerenza.
La noia deriva quindi da un eccesso di contenuti che producono troppo poche informazioni in un ambiente che sfida anche i tentativi più mirati di dare un senso a tali contenuti.
Nel frattempo, gli studenti che usano gli smartphone per sfuggire alla noia segnalano un minore divertimento, interesse e impegno in classe, associati a livelli paradossalmente più elevati di noia.
Un tempo la noia spingeva i giovani a rivalutare i loro compiti e obiettivi, e a rivedere la loro vita per cercare attività più significative o stimolanti. Tuttavia, la maggior parte degli utenti di smartphone oggi cerca di eludere la noia usando gli smartphone come fuga a breve termine dalla noia.
I costi della noia: sociali, educativi, politici e personali
Mentre i giovani utenti di smartphone stanno affrontando le difficoltà prodotte da un circolo vizioso di noia crescente e inevitabile, la noia cronica stessa esige costi sociali elevati.
La noia cronica produce livelli crescenti di ansia e depressione. Inoltre, i giovani che segnalano di provare noia cronica mostrano anche un aumento di comportamenti a rischio e scarso autocontrollo.
I resoconti di noia cronica sono anche correlati a comportamenti aggressivi, ad esempio di stigmatizzazione di coloro che si sentono come estranei e diversi. Inoltre, la dipendenza dai social media riduce similmente il senso di controllo degli utenti, mentre l'aumento della noia cronica, da studi fatti, sembra avere forti associazioni con l'estremismo politico.
Gli studenti che si definiscono come cronicamente annoiati hanno difficoltà scolastiche. Inoltre, questi stessi studenti, compresi quelli iscritti alle università più esclusive, vivono una profonda mancanza di resistenza alla lettura, derivante dalla loro incapacità di concentrarsi, che li rende incapaci di leggere un libro o anche una sola poesia.
Concentrarsi è difficile, come notavano già i monaci medievali, anche in mezzo a vite dedicate a concentrazione e attenzione. Eppure, come attestano diversi studi, gli studenti con smartphone che hanno usato la curiosità per guidare la loro attenzione, valorizzando il potenziale informativo e conoscitivo del mondo virtuale, piuttosto che la noia, sperimentano livelli inferiori di noia, associati a voti più alti.
L'uso dello smartphone può rivelarsi un'abitudine difficile da abbandonare, ma altrettanto dannosa se non tenuta sotto controllo e rivolta allo sviluppo culturale e cognitivo, restando un noioso passatempo.