Il timore di perdersi qualcosa o di essere esclusi, che viene oggi sintetizzata dall’espressione fomo (fear of missing out), non è solo un sentimento spiacevole, ma comporta anche il un rischio di maggiore vulnerabilità alle truffe informatiche per i giovani adulti molto attivi sui social media.
Due recenti studi condotti su utenti di Instagram di età compresa tra i 16 e i 29 anni hanno evidenziato come la promessa di un'opportunità sociale possa essere così allettante da indurre molti giovani a abbassare la guardia e cadere vittima di una truffa informatica, il cosiddetto phishing.
Secondo Jennifer Klütsch, dottoranda e ricercatrice presso il dipartimento di psicologia del lavoro e dell'ingegneria della RWTH Aachen University in Germania, i giovani adulti sono particolarmente esposti ai rischi del phishing sui social media.
La loro elevata frequenza d’uso di questi servizi li rende bersagli ideali per i truffatori. L’uso abituale dei social porta spesso a decisioni rapide e istintive, piuttosto che a una valutazione attenta dei rischi. In molti casi, gli utenti verificano solo se il mittente di un messaggio è familiare, senza controllare la natura del link ricevuto.
Uno degli studi della dottoressa Klütsch ha rivelato che l’82,9% degli intervistati ha cliccato almeno una volta su un link sospetto, soprattutto quando il messaggio sembrava provenire da un amico o follower. Il fattore chiave è la fiducia nella piattaforma stessa, che induce a interazioni impulsive.
Come funzionano le truffe di phishing sui social media?
Le truffe di phishing sui social media si sviluppano generalmente in tre fasi:
- Il truffatore invia una richiesta di amicizia o segue la vittima.
- Invia un messaggio diretto contenente un link allettante.
- Se la vittima interagisce, può essere indotta a fornire credenziali di accesso o scaricare malware.
Una delle tattiche più pericolose consiste nell’utilizzare account compromessi di amici o follower reali. Questo significa che, anche chi si fida solo di messaggi provenienti da persone conosciute, può cadere nella trappola.
Come proteggersi dalle truffe di phishing?
Per evitare di cadere vittima di phishing sui social media, la dottoressa Klütsch consiglia in particolare di:
- Rallentare: i social media incoraggiano interazioni rapide e automatiche, ma prendersi un momento per riflettere prima di cliccare su un link può fare la differenza.
- Verificare i messaggi: se si riceve un link sospetto da un amico, è meglio contattarlo tramite un’altra app di messaggistica per accertarsi che il messaggio sia autentico.
- Essere consapevoli: il phishing non avviene solo tramite email, ma anche attraverso i social media.
Il ruolo delle aziende tecnologiche e degli educatori
Instagram ha introdotto un sistema di avviso che segnala i link sospetti prima che l’utente lasci l’app.
Tuttavia, secondo la Klütsch, questi avvisi dovrebbero essere accompagnati da rappresentazioni visive semplici, come un “phishing meter”, per facilitare la valutazione immediata del rischio.
Anche scuole e università dovrebbero dare priorità all’educazione alla cybersecurity. Spesso si presume che i giovani, in quanto “nativi digitali”, sappiano automaticamente proteggersi dalle truffe online. Tuttavia, questa convinzione può rivelarsi pericolosa.
Infine, anche i genitori hanno un ruolo importante. Parlare apertamente dei rischi dei social media con i propri figli può aiutarli a sviluppare una maggiore consapevolezza e prudenza nell’uso delle piattaforme digitali.