Sedersi per un pasto tutti insieme in famiglia (non deve essere necessariamente la cena) può produrre grandi benefici sia per i ragazzi per i genitori.
Quello di consumare un pasto insieme potrebbe anche diventare una strategia educativa per i genitori. Cos'altro si potrebbe infatti fare in un'ora per migliorare il rendimento scolastico dei figli, per aumentare la loro autostima e ridurre il rischio di abuso di sostanze, depressione, gravidanza adolescenziale e obesità?
A queste domande hanno risposto molte ricerche. Negli ultimi due decenni, uno studio dopo l'altro, è stato dimostrato che dedicare solo pochi minuti al giorno allo spegnimento degli schermi e a un contatto genuino davanti a un pranzo può migliorare la salute fisica e mentale di tutti i membri della famiglia coinvolti.
Insegna ai propri figli migliori abitudini alimentari
Un recente studio pubblicato su JAMA Network Open mostra che il mangiare pasti con i membri della famiglia è associato a una dieta complessivamente migliore, specialmente tra gli adolescenti. Gli adolescenti che mangiavano in famiglia avevano maggiori probabilità di consumare più frutta e verdura e meno fast food e bevande zuccherate. Questi risultati si verificano indipendentemente da quanto sia funzionale o disfunzionale una famiglia, secondo lo studio.
Può prevenire gravi problemi psicosociali
In altre parole, secondo una ricerca del 2015 di un gruppo di ricercatori canadesi, cene frequenti in famiglia possono prevenire problemi con disturbi alimentari, uso di alcol e sostanze, comportamenti violenti, depressione e pensieri suicidari negli adolescenti. Le giovani donne partecipanti allo studio erano particolarmente portate ad avere benefici dai pasti in famiglia.
Può ridurre i problemi di peso nell'età adulta
Uno studio pubblicato sul Journal of Pediatrics ha trovato una correlazione diretta tra la frequenza dei pasti condivisi in famiglia durante l'adolescenza e la riduzione delle probabilità di obesità o problemi di peso dieci anni dopo. Lo studio conclude che le famiglie dovrebbero cercare di riunirsi per almeno uno o due pasti ogni settimana, per aiutare a proteggere i propri figli dai problemi di peso più avanti nella vita, in quanto il mangiare insieme mediamente riduce gli eccessi e il disordine alimentare.
Può migliorare l'autostima dei ragazzi
La sicurezza fornita dal condividere il cibo in famiglia può aiutare i ragazzi a sentirsi più sicuri di sé, secondo gli esperti della Stanford Children's Health, un sistema sanitario pediatrico affiliato alla Stanford Medicine e alla Stanford University.
Incoraggiando i propri figli a parlare della loro giornata (e ascoltando sinceramente le loro risposte), si sta comunicando che si apprezza e rispetta chi sono. Ai ragazzi dovrebbe essere consentito di scegliere il proprio posto a tavola e dovrebbero essere incoraggiati ad aiutare nelle faccende domestiche associate alla cena o al pranzo, sia che si tratti di apparecchiare la tavola, servire il cibo o pulire.
Migliora le capacità di comunicazione
Uno studio canadese del 2018 che ha seguito un gruppo di bambini dall'infanzia alla preadolescenza ha rilevato che i partecipanti le cui famiglie hanno avuto esperienze alimentari positive all'età di 6 anni hanno mostrato una serie di benefici positivi all'età di 10 anni.
Oltre alla salute generale e al fitness, l'interazione sociale e le discussioni su questioni attuali a tavola possono rendere i ragazzi migliori comunicatori.
Può aiutare i giovani ad affrontare il cyberbullismo
Una ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics, basata su una ricerca con quasi 19.000 studenti, ha trovato chiare associazioni tra cyberbullismo e ansia, depressione e abuso di sostanze. Con un giovane su cinque che sperimenta una qualche forma di cyberbullismo, questo è un problema che una famiglia deve saper affrontare. Tuttavia, gli adolescenti che hanno cenato con le loro famiglie (idealmente quattro o più volte alla settimana) hanno riportato meno problemi a causa del bullismo. Gli autori dello studio notano che il regolare contatto familiare facilita una maggiore guida dei genitori e una comunicazione aperta tra i ragazzi e i loro genitori, capace di generare consigli e supporto per contrastare la violenza.
Può essere utilizzato per integrare la terapia familiare
Per le famiglie che stanno seguendo una terapia sistemica, le abitudini alimentari condivise possono fornire ai terapisti preziosi spunti sulle loro dinamiche, secondo uno studio del 2016. Inoltre, le famiglie possono essere incoraggiate a “portare a tavola” quanto appreso durante la terapia, sperimentando nuovi ruoli e modelli di comunicazione.