Ogni coppia ha disaccordi su come gestire piccole le incombenze quotidiane o le più grandi questioni educative che riguardano la crescita dei figli. Il segreto per non esacerbarli è quello di renderli il più produttivi possibile e scegliere bene quelli per cui essere intransigenti.
Essere genitori costringe a prendere molte decisioni. Quelli grandi e quelle più piccole, le quali a volte sembrano enormi. Padri e madri faranno sempre del loro meglio per fare scelte equilibrate, ma è importante che si confrontino su determinati argomenti. Ad esempio, sulle regole di comportamento in casa, quanto tempo dedicare ai social, a che ora rientrare, e così via, oltre che su conseguenze e punizioni per comportamenti non corretti.
Crescere i figli è difficile e i disaccordi sono naturali, ma questo infastidisce perché un tempo, prima che nascessero, in genere i genitori concordavano su come si sarebbero comportati tra di loro per i loro ragazzi, ascoltando sempre pazientemente, spiegando completamente il proprio ragionamento, senza mai urlare, e così via.
Poi sono arrivati i figli e si è capito che quelle erano solo speranze. A volte i sentimenti vengono allo scoperto nei momenti peggiori, perché a tutti capita di avere momenti difficili.
Essere genitori è un “lavoro” da imparare mentre lo si sta facendo. Una delle cose che, nel mentre, si scoprono, è che non si è d’accordo quasi su niente con il proprio partner.
I genitori infatti sono persone diverse, che hanno avuto un’infanzia diversa. Vogliono apparire per lo più uniti, specialmente di fronte ai figli perché questi possono trovare il loro punto debole in un attimo. Ma nel complesso, a meno che non esistano grandi disaccordi su questioni fondamentali, un contrasto è tutt'altro che un problema.
Alcuni counselor della famiglia sostengono che in realtà sia utile non essere d'accordo. Se si può collaborare, anche da punti di vista differenti, questo porta a un tipo più potente di genitorialità.
Sicuramente è un buon pensiero, e sarebbe bello se bastasse per far abbassare le difese e abbassare la tensione all’interno di una famiglia. Ma non è così. Occorre saper generare un po' di riflessione, conversazione, collaborazione e strategia condivisa. Questo inizia con la comprensione del motivo per cui i disaccordi genitoriali si verificano.
Perché accadono
Il motivo ovvio per qualsiasi litigio o contrasto risiede nel desiderio di avere il controllo. Ma la seconda, e probabilmente più grande ragione, è l'insicurezza, in particolare per paura dell'ignoto di quello che sta accadendo ai figli. Raramente si ha una garanzia su qualsiasi risultato di una decisione, ma quando si tratta dei propri ragazzi, per bene loro di solito si tiene duro.
I genitori vogliono controllare perché quello della crescita dei figli è un gioco con una posta molto alta.
C'è anche un altro componente. La genitorialità è implacabile e logora la determinazione di un adulto. Si smette a volte di pensare, si inizia a reagire e si vogliono le ragioni per cui le cose accadono. Di solito il risultato è quello di incolpare il proprio partner di essere troppo permissivo o troppo morbido o troppo disimpegnato.
Come dicono gli psicologi, le emozioni prendono il controllo.
A volte i genitori pensano che ci sia solo un modo giusto per fare una cosa, ma non è così, come sostengono molti esperti, in quanto esistono molti modi per essere un buon genitore.
Quali battaglie si vogliono davvero combattere?
Quando una coppia non è d'accordo su questioni genitoriali, il “trucco” per superare la contrapposizione è di accettare che un'altra opzione, non solo la propria, abbia del potenziale.
Ciò che aiuta è ricordare che l'altra idea viene dal proprio partner: in fondo si è compagni di squadra e lo si conosce abbastanza per sapere che persona sia, e per essere certi che anche lui voglia il bene dei figli. Questo solo basta a far abbassare le difese e cambiare la situazione.
Per prima cosa, ci si deve rendere conto che anche il proprio coniuge probabilmente è stanco ed esausto, quindi occorre compiere uno “sforzo empatico", dichiarando che si sa quanto l’altro sia provato da quello che sta succedendo in casa.
Certo, si potrebbe anche sbagliare a far così, certo, ma la cosa fondamentale è che si sta provando a raggiungere una “mediazione”. Questa disposizione conta più della precisione o della giustezza del proprio giudizio e consente a tutti e due di aprirsi un po' all’altro.
Anche prima di parlare, meglio fare una pausa – non è mai una mossa sbagliata – e considerare cosa è davvero importante quando si tratta di essere genitori. Spesso ognuno basa le sue idee su quello che gli è familiare, ma potrebbe non essere quello in cui crede davvero o quello che funziona per i figli.
È importante valutare quanto sia davvero importante una certa decisione. Per farlo, suggeriscono i counselor, bisogna chiedere a se stessi, ad esempio, se tra cinque o dieci anni, avrà importanza se... si sia fatto o meno una certa cosa, se un figlio abbia avuto questo o quel permesso, e così via.
La maggior parte delle situazioni riceverà un “no" come risposta, ma le altre questioni, quelle che ricevono una risposta diversa, quelle che peseranno anche nel lungo periodo, diventano allora la propria lista di priorità. A questo punto ci si può avvicinare al proprio partner e spiegarne l'importanza.
Il proprio partner sarà disposto ad ascoltare e, poiché non è un attacco ma un’esposizione ragionevole quella cui sta assistendo, sarà più facile mettersi in comunicazione e concordare. Dopo aver detto la propria opinione, è sempre bene concludere chiedendo cosa l’altro ne pensi e se si possa “lavorare insieme" su quella cerca cosa. In questo modo la richiesta diventa un invito ed è più facile da accettare.
Mettere da parte il proprio ego
Non importa quanto si rimanga aperti nei confronti con il proprio partner, i disaccordi emergeranno sempre. È bene ricordare a se stessi che si sta lavorando insieme e ci sarà sempre un'altra situazione da affrontare.
Quando si presenta un problema, è bene prenderlo come una sfida, uscendo dalla propria “zona di comfort”. I figli cambieranno sempre, quindi ciò che ha funzionato l'anno scorso o anche il mese scorso non è ciò che è necessario fare o decidere in questo determinato momento.
Quello che si vuole veramente è di concordare le grandi questioni con il proprio partner dandosi l'autonomia reciproca per prendere decisioni.
A volte, infatti, si dovrà fare da soli senza avere tempo o modo di confrontarsi con l’altro. Ogni persona ha bisogno di sentirsi supportata e sicura di sé per fare la cosa migliore e, al di là dei dettagli di ogni specifica situazione, importante è che sia stato concordato l'intento generale, questo renderà molto più facile il confronto sui dettagli.