Molti adulti, guardando al loro passato, ricordano la profonda influenza che un mentore ha avuto sulla loro vita durante l'adolescenza. Che si tratti di un insegnante, di un vicino di casa, di un prete o di un allenatore sportivo, avere il supporto individuale di un adulto premuroso e carismatico, che non sia un genitore, può produrre risultati tali da cambiare la vita di un ragazzo.
Perché è importante avere un mentore durante l'adolescenza? In che modo gli adolescenti trovano i mentori giusti?
In un recente studio, pubblicato dal Journal of Youth and Adolescence, che ha analizzato più di 70 programmi di mentoring e più di 25.000 giovani, i ricercatori anzitutto confermano ciò quello che hanno riscontrato molti altri studi minori: il mentoring ha un impatto significativo su uno sviluppo positivo dei giovani. Questo studio, una meta-analisi, ha combinato i risultati di molti altri studi sul mentoring condotti tra il 1975 e il 2017, per saperne di più sulle conseguenze sui giovani e sulle condizioni che rendono il mentoring più efficace.
Lo studio, guidato dalla professoressa Elizabeth Raposa ha messo in luce in particolare come il mentoring supporti lo sviluppo di tre processi interconnessi durante l'adolescenza: 1) apprendimento socio-emotivo, 2) apprendimento cognitivo e 3) formazione dell'identità .
La ricerca mostra che il mentoring degli adulti favorisce la costruzione di abilità sociali positive e facilita le connessioni interpersonali oltre la famiglia. Aiuta inoltre i giovani a interpretare e gestire le sfide della vita, comprese le relazioni con colleghi e genitori. Facilita conversazioni significative che aumentano le capacità cognitive e consentono di vedere le cose nella giusta prospettiva. Rafforza l'autoregolazione, la capacità di gestire le emozioni e gli impulsi, di pensare prima di agire.
Promuove lo sviluppo dell'identità, un compito chiave dell'adolescenza, attraverso la modellizzazione delle qualità fondamentali che contribuiscono a crescere bene, come l'empatia , la curiosità, l'intraprendenza e la resilienza .
Apre le porte a nuovi modi di pensare, a nuove risorse e opportunità. Favorisce l'autoefficacia – la fiducia in se stessi.
Molti programmi formali di mentoring hanno concentrato i loro sforzi nel lavorare con i giovani che avevano fattori di rischio, come la povertà o il dover vivere in un quartiere violento. I risultati di questi programmi hanno giovato ai ragazzi in molti modi, compresi quelli sopra indicati. Tuttavia, recenti ricerche realizzate su larga scala mostrano che gli stessi benefici vengono prodotti nei giovani dal mentoring indipendentemente dall’esistenza di fattori di rischio, quali basso reddito familiare o etnia .
Il mentoring non genitoriale, insomma, sembra essere un filo conduttore nelle storie di giovani di successo.
Gli adolescenti possono trovare mentori adulti in modo informale, di solito attraverso la partecipazione ad attività dopo la scuola e svolgendo servizi per la comunità. La relazione di mentoring, in questo caso, si verifica in modo naturale, in quanto l’adulto si trova a supportare e incoraggiare l'adolescente in vari modi.
Sembra che le relazioni di tutoraggio abbiano più successo quando i mentori non vedono se stessi solo come insegnanti, istruttori e modelli per un certo ruolo, e si consideravano invece anche come persone in grado di incoraggiare, sostenere, ascoltare e anche essere co-discenti con i ragazzi.
Essere un mentore è diverso dall'essere un modello per un certo ruolo, sebbene i buoni mentori siano di solito entrambe le cose. Chi costituisce un esempio da imitare, serve da ispirazione per i ragazzi ma spesso non è disponibile per una relazione vera con loro.
I mentori, d'altra parte, di solito conoscono (o impareranno a conoscere) il giovane, lo vedono regolarmente e lo incoraggiano attraverso una serie di sfide e di obiettivi in un certo campo.
Esistono programmi di tutoraggio formali solo per sottoinsiemi di adolescenti. Rapporti di mentoring più informali non sono sempre scontati per un adolescente, tuttavia ogni adolescente potrebbe incontrare un mentore che non sia un genitore, partecipando ad attività sportive o sociali.
Trovare un adulto che faccia da guida durante la scuola media o superiore può sembrare difficile all'inizio, ma è più facile che accada di quello che si possa immaginare.
Un vero mentore è interessato al successo di un giovane non solo a scuola ma nella vita in generale. Incoraggia a trovare risposte piuttosto che dire cosa fare. Ascolta attentamente. Sostiene il benessere dei ragazzi, li vede ascolta e capisce come e quanto gli altri non possono fare. Questo aiuta un ragazzo a conoscere e credere in se stesso.
Un mentore può aiutare un ragazzo confuso e incerto, senza ambizioni, a trovare una strada nella sua vita.
Il mentoring di un ragazzo, va sottolineato, non è un processo unilaterale. Il mentore imparerà tanto da un ragazzo quanto questi da lui.
Un genitore, un insegnante o un altro adulto che si occupi della vita di un giovane, può aiutarlo molto facendogli comprendere l'importanza di trovare un tutor durante questi anni di formazione. Può anche creare contatti con adulti che potrebbero svolgere questo ruolo tutoraggio per un adolescente.
La ricerca in oggetto, in definitiva, concentrandosi sugli aspetti del mentoring più formalizzato all’interno di percorsi scolastici ed educativi, getta una luce più generale sul valore di un simile affiancamento, che si può realizzare anche in modo spontaneo e non regolamentato nella vita di un ragazzo.