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Per molti studenti questo periodo di ritorno all’attività scolastica potrebbe essere fonte di ansia e stress. Oltre alle consuete preoccupazioni legate a nuove classi e orari, nuovi insegnanti e compagni, aspettative scolastiche e così via, si aggiungono quelle legate alle regole e alle attenzioni per evitare il contagio.

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Il disagio è legato anche ai pensieri relativi alla possibilità di ulteriori sospensioni delle lezioni in presenza o limitazioni di attività tanto attese, come quelle sportive o ludiche.

Come possono gli adulti cercare di aiutarli e sostenerli in questo momento?

Lo stress continuo è tra i principali motivi che i giovani indicano per l'uso di alcol e altre droghe come meccanismo di coping, dunque è particolarmente importante che li si aiuti ad affrontare eventuali momenti di tensione.

Per fare questo è importante, da adulti, ricordare che l'obiettivo non è, e non lo era prima di questo periodo complesso, quello di “cancellare” i sentimenti di disagio, piuttosto quello di far sì che gli adolescenti riescano a regolare le loro emozioni, a volte da soli, a volte con l'aiuto di adulti sensibili.

Gli adolescenti che non sono contenti di come le cose stanno andando, probabilmente vivono i sentimenti che è giusto che provino. Quello che conta è come regolano questi sentimenti.

I genitori dovrebbero accettare che, per quanto spiacevole, il disagio dei figli non sia di per sé dannoso o motivo di seria preoccupazione. Di sicuro, piuttosto, è una prova del livello della loro salute mentale.

I ragazzi a volte avranno bisogno di esprimere liberamente la loro angoscia e le loro frustrazioni, altre volte avranno invece bisogno di saperli contenere per non esserne travolti. Piuttosto che cedere a un istinto protettivo, fornendo subito consigli e rassicurazioni, è meglio ascoltarli attentamente e “lasciarli sfogare”, entrando in empatia con loro.

Alcuni ragazzi cedono alle emozioni, le esprimono, altri le scaricano in altro modo, ad esempio nell’attività fisica, ascoltando musica a tutto volume e così via. Finché non fanno nulla di pericoloso è bene accettare il modo in cui scaricano la loro tensione psicologica.

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In questo periodo di ancora difficile, molti ragazzi potrebbero non essere in grado di regolare da soli le proprie emozioni. Gli adulti in questo caso dovrebbero adottare strategie che li aiutino a regolare la loro ansia. Ad esempio, uscendo a fare una passeggiata con loro. Molti giovani sono più inclini a parlare e confidarsi quando non hanno un contatto visivo.

Invece di porre domande dirette sulle sue preoccupazioni, si può chiedere a un ragazzo di parlare di quelle che sente nei suoi compagni.

Un genitore calmo e paziente può aiutare un figlio a tenere sotto controllo e a ridimensionare un momento di angoscia.

Quando un ragazzo è troppo concentrato su un suo problema, la distrazione può essere una tattica appropriata e salutare. Lo si può spingere a fare qualcosa di divertente, tornando in un altro momento a quello che lo preoccupa.

Quando è il caso, allora, di preoccuparsi dello stato emotivo di un figlio?

 Quando le emozioni negative prendono il controllo, impedendogli di fare quello che vorrebbe o dovrebbe fare, o bloccandolo in un perenne stato d’animo cupo o depresso.

Allo stesso tempo, devono preoccupare quei ragazzi che arginano continuamente i loro sentimenti, rifiutandosi di esprimerli o trovando un modo non salutare per inibirli, facendo ad esempio uso di sostanze.

Ci sono poi cose semplici e facile da mettere in pratica che possono essere molto d’aiuto in questa fase di ripresa scolastica. Un buon sonno, regolare e di durata adeguata, può evitare irritazione e malumore. Stimolare la lettura e le attività che esercitino la mente.

È bene anche distrarlo dai cambiamenti negativi o dalle cose che non gli piacciono della scuola, per portarlo invece ad aver presente tutti i fattori positivi legati all’incontro con i compagni di classe. Per stimolare questo aspetto, si possono conoscere i loro compagni, organizzare attività extra-scolastiche con le loro famiglie.

Mangiare insieme: i pasti sono una grande opportunità per parlare degli eventi della giornata, per rilassarsi e restare legati. Ascoltare e avere un flusso di comunicazione continuo e non occasionale.

In sostanza, occorre rimanere, soprattutto in questo periodo di transizione, coinvolti nella vita dei propri figli, sempre pronti a intervenire nel modo più adeguato nei momenti di crisi che potrebbero presentarsi.


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