Molti padri, oltre alle gioie e alle responsabilità quotidiane dell'essere genitori, vivono anche la paura di perdere il rispetto di qualcuno che amano e di provare la delusione o il risentimento che potrebbero venire da un figlio o dal coniuge, il dispiacere di sentirsi ignorati o respinti dalla propria famiglia.
L’inizio di una fase a volte irrispettosa è comune quando i figli attraversano l'adolescenza, ma anche i bambini piccoli possono perdere il rispetto per un genitore.
Indipendentemente da come è stato perso il rispetto, può essere difficile tornare indietro, e cercare di imporlo non è mai la reazione giusta.
Se bisogna insistere e imporsi per avere rispetto, probabilmente vuol dire che non lo si ha più, affermano gli esperti di psicologia della famiglia e, a quel punto, è troppo tardi.
Le cause della diminuzione della stima familiare e della conseguente mancanza di rispetto nel matrimonio possono essere lampanti (essere sorpresi a tradire, abuso cronico di sostanze o comportamenti abusivi) o più sottili (problemi che derivano da anni di piccole delusioni o comportamenti umilianti nei confronti della propria famiglia).
Possono essere molte le ragioni per cui si perde il rispetto, ma spesso la causa può essere ricondotta a una mancanza di consapevolezza dei propri confini o limiti o a una mancanza di consapevolezza per i confini e i bisogni degli altri.
I padri che non rispettano la privacy o le opinioni degli altri membri della famiglia, ad esempio, potrebbero perdere il loro rispetto. Un genitore che si sente come se tutti vivessero nella "sua" casa potrebbe irrompere regolarmente nelle stanze senza bussare o fare battute inopportune. Potrebbe essere inappropriatamente affettuoso o, al contrario, ostile o freddo con i figli.
I genitori che si lamentano della mancanza di rispetto dei figli spesso li trattano con mancanza di rispetto. E potrebbero non rendersene conto. È anche abbastanza comune per i padri, in particolare per quelli con valori più tradizionali o conservatori, dire che si sentono "non rispettati" piuttosto che riconoscere che si sentono feriti o vulnerabili.
Condividere la vulnerabilità può essere difficile per i padri più tradizionalisti, ma può giovare alle relazioni familiari, sostengono gli psicologi. I ragazzi, nel complesso, sono estremamente collaborativi fintanto che la relazione è rispettosa, ma quando si pretende considerazione da una posizione di autorità, si ottiene rispetto per il potere, non il tipo di stima che vorrebbe un genitore.
Un genitore sa che i suoi figli osservano costantemente le sue interazioni con loro, con il partner e con il mondo in generale. Quindi è importante coltivare un clima di rispetto nella propria famiglia.
Anzitutto, rispettando il proprio partner. Si potrebbe essere tentati di pensare che i ragazzi giudichino solo come li si tratta e non come si tratta l'altro genitore. Ma non è così.
I genitori, osservano gli esperti, tendono a dimenticare che i figli ascoltano e assorbono tutto ciò che fanno e dicono, e perdono il rispetto se si sminuisce la loro madre. Sono molto consapevoli e assorbono l'atteggiamento dei genitori nei confronti dei loro partner. Percepiscono non solo le offese aperte ma anche un'irritazione cronica e di basso livello.
Respingere le opinioni e le proposte degli altri come non importanti o non necessarie, porta a creare una cultura della mancanza di rispetto. Quando i padri apprezzano le cose che i loro partner apprezzano, al contrario, ciò favorisce il rispetto reciproco.
La cosa fondamentale che i genitori devono avere, consigliano i counselor familiari, è un fronte unito che implichi il riguardo e il sostegno reciproco, nelle situazioni di gruppo e nei momenti difficili.
Se poi il proprio coniuge non è rispettoso nei propri confronti, questo non va liquidato come un problema tra sé e il proprio partner che non riguardi anche i figli. Un partner che accetta maltrattamenti da parte del coniuge sta dando esempio di un comportamento passivo che è ugualmente dannoso per i figli.
Condividere i problemi in modo appropriato con i tuoi figli
Alcuni genitori potrebbero provare a far fronte ai loro problemi relazionali chiedendo consiglio ai loro figli o rendendoli partecipi dei loro sfoghi. Anche se i ragazzi sembrano maturi, questo non va mai bene, consigliano gli esperti. È difficile non farlo ma, per il bene dei figli, occorre resistere all'impulso di confidare loro i propri problemi.
Scaricare su loro, ad esempio, l'infedeltà del partner, i termini di un divorzio, problemi finanziari o problemi di dipendenza mette su di loro un carico emotivo che non sono pronti per gestire. Un genitore è la loro rete di sicurezza e hanno bisogno di sentire che ha il controllo di sé per sentirsi al sicuro.
Può essere particolarmente difficile mantenere l'interazione con i figli in modo appropriato se si ha il problema di un abuso di sostanze, perché a volte non ci si comporterà con la lucidità di una persona sobria.
I tossicodipendenti diventano molto egoisti e molte volte mettono la risoluzione del loro problema prima delle loro relazioni più preziose. I ragazzi non possono capirlo. Tutto quello che sanno è che vengono trascurati, maltrattati, ignorati, trascurati.
Lasciare che i figli prendano decisioni e siano indipendenti
Si tende oggigiorno ad avere una genitorialità sovrastante. Le persone hanno meno figli e li hanno più avanti nella vita, quando hanno più risorse e, generalmente, dedicano molta più energia alla genitorialità rispetto alle generazioni precedenti.
Lo svantaggio è che i genitori pensano che la loro responsabilità sia anche di rendere felici i figli per tutto il tempo. Ma i ragazzi viziati poi se lo aspetteranno, lo pretenderanno. Più ci si occupa del loro comfort, più possono diventare irrispettosi.
Occorre evitare il "servizio indebito" o fare cose per loro che possono fare da soli.
Anche ai bambini piccoli dovrebbero essere date scelte che li aiutino a sviluppare fiducia e capacità di pensiero critico. Lasciare che prendano decisioni su ciò che vogliono mangiare o lasciare che indossino quello che vogliono. Per il loro sviluppo, dovranno essere in grado di prendere decisioni e avere il permesso di discutere man mano che diventano grandi. Si risentiranno di un genitore quando si renderanno conto di essere stati bloccati nel processo decisionale.
Questo ovviamente non vuol dire dare loro carta bianca su ogni decisione familiare. Occorre accogliere le loro preferenze, ma usando la propria autorità nella relazione per fare scelte giuste e ragionevoli.
Ascoltare
A volte può essere straziante ascoltare le lamentele, apparentemente irragionevoli, di un figlio. Ci vuole molta pazienza, ma ascoltare è una parte cruciale per promuovere il rispetto. Guardandoli negli occhi e mostrando loro che si vuol sentire quello che hanno da dire. Sarà più probabile che ricambieranno il favore man mano che diventano più grandi.
I ragazzi hanno bisogno di genitori che stabiliscano regole ma che siano amorevoli. Se hanno fatto qualcosa che richiede una correzione, occorre farlo senza farli mai dubitare sul fatto che li si ama.
Non si può emanare una negatività costante se si vuole rispetto e affetto dai figli.
Una disciplina efficace che promuova il rispetto richiede coerenza, quindi bisogna assicurarsi di dire in modo chiaro ciò che si intende e di fare ciò che si dice.
Se, ad esempio, si minaccia una punizione e poi non le si dà seguito, si sta insegnando ai ragazzi che non possono fidarsi di quello che sentono dai genitori che, in fondo, non è così importante che li ascoltino.
Dare l’esempio
Un modo utile per conservare rispetto da genitori, consigliano gli psicologi, è impegnarsi per avere cooperazione e non per ottenere conformità. Evitando il "tutto o niente". Coinvolgendoli. I ragazzi vogliono sentirsi come se i loro genitori fossero nella stessa squadra.
Bisogna saper accogliere anche gli stati d’animo che non si apprezzano, altrimenti questo rende difficile per i ragazzi condividere e discutere i sentimenti e persino accettarli, cosa tanto importante per lo sviluppo dell'intelligenza emotiva.
Gli adolescenti più grandi in genere sfidano i limiti, a volte con mancanza di rispetto, per vedere come si reagirà. Non bisogna cascarci. Quando un figlio si comporta in modo irrispettoso, bisogna “disattivarlo” educatamente e rimandare a più tardi il confronto.
Ammetterlo e chiedere scusa quando vengono commessi errori
Tutti i genitori fanno errori. Quando accade, si può mitigare il danno alle proprie relazioni familiari con scuse che vengano percepite come vere, così da essere davvero accolte.
Chiedere agli altri membri della famiglia com'è stata la loro esperienza di quell’errore. Ascoltare, accogliere la loro esperienza emotiva, riassumendo quello che hanno espresso. Quindi, anche se si vede la situazione in modo diverso, parlare di quello che si è pronti a fare in modo che non accada di nuovo.
Il rispetto in definitiva, sottolineano gli esperti, è il risultato di un lungo e consapevole sforzo quotidiano all’interno della propria famiglia.