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Quasi tutti i genitori desiderano che i loro ragazzi crescano come persone indipendenti e responsabili. La loro azione educativa può però generare anche una pressione alla conformità dei comportamenti che va a scapito di una vera indipendenza di carattere e di giudizio.

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Situazioni in cui i ragazzi si trovano a dover scegliere o prendere posizione, pubblicamente, ad esempio a scuola, provocano reazioni contrarie da parte dei genitori.

Alcuni ritengono che i figli debbano sempre e comunque conformarsi a quanto richiesto dagli insegnanti. Altri, al contrario, che invece sia giusto che esprimano il loro punto di vista in modo indipendente, anche se contrasta con quello dell’adulto.

Anche se la maggior parte dei genitori desideri che i figli diventino persone solide, con un carattere sicuro e autonomo, tuttavia, spesso distratti da vite frenetiche e piene di impegni, i genitori osservano e giudicano il comportamento dei figli nel momento presente, senza una adeguata prospettiva di lungo periodo. Chiedono, in genere, di fare quello che loro o gli altri adulti di riferimento vogliono o si aspettano gli adulti.

Quando ci si concentra sulla conformità comportamentale del momento, si perde l’opportunità di aiutare i ragazzi a sviluppare la propria autonomia emotiva e cognitiva, ovvero la capacità di pensare, sentire e prendere decisioni da soli.

I preadolescenti e i primi adolescenti a cui viene data l’opportunità di pensare e prendere decisioni, indipendentemente dai loro genitori, aumentano il loro senso di fiducia in se stessi, autocontrollo e senso positivo di sé.

In altre parole, imparano a fidarsi del loro giudizio, il che aumenta la loro capacità di prendere buone decisioni da soli quando i genitori non sono presenti.

Quando un genitore, consigliano i pedagogisti, si trova nell’urgenza di dire a un figlio adolescente in difficoltà cosa fare o come dovrebbe comportarsi, dovrebbe ricordare che non è importante solo quello che dice o fa con i suoi figli, ma anche il modo in cui si rapporta, il quale è determinante per il loro sviluppo e la loro futura indipendenza.

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Prima di dare la sua opinione, un adulto dovrebbe considerare bene la situazione. In questo modo dimostrerà al ragazzo rispetto, cosa che lo aiuterà a sentirsi compreso e supportato.

Se non si è d'accordo o ci si sente ansiosi riguardo al punto di vista del figlio adolescente, è bene provare a prestare attenzione ai propri commenti e espressioni facciali, in modo da evitare di risultare eccessivamente giudicanti. Questo può compromettere il dialogo e portare il giovane a chiudersi.

La relazione genitore-figlio sarà il modello per le future relazioni che i ragazzi svilupperanno al di fuori della famiglia. Pertanto, gli adolescenti che si sentono sicuri nel condividere i propri pensieri e opinioni a casa, sono più propensi a farlo in seguito con amici, colleghi e partner affettivi. È più probabile che parlino spontaneamente per affermare o difendere il proprio punto di vista.

La ricerca mostra che i preadolescenti e gli adolescenti che ricevono sostegno per la loro autonomia in famiglia, tendono ad avere relazioni più sicure a lungo termine, migliori risultati scolastici e professionali e meno suscettibilità all’influenza dei pari riguardo all’uso di sostanze e ai comportamenti sessuali a rischio .

In definitiva, affermano gli esperti di educazione, non è quello che gli si dice di fare, è il modo in cui ci si comporta con un figlio adolescente che può fare la differenza.

Più si mantiene un approccio genitoriale caloroso e paziente, rispettando il pensiero indipendente dei propri figli, più col tempo questi arriveranno a fidarsi dei genitori, a chiedere le loro opinioni; e, in futuro, a cercare e aspettarsi queste stesse qualità personali nelle relazioni che avranno.


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