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È stato pubblicato dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di comunità - Ufficio II della Direzione Generale del Personale, delle risorse e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile, in collaborazione con l’Ufficio I del Capo Dipartimento, Servizio Statistica, il 2° Rapporto sul tema dei “minori stranieri” che incontrano il sistema della giustizia minorile in Italia, edito da Gangemi, 2019. Il lavoro è stato curato da Isabella Mastropasqua, Maria Stefania Totaro e Giuseppina Barberis.

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 Il volume, che fa parte della collana “I NUMERI pensati” (Quaderni dell’Osservatorio sulla devianza minorile in Europa-Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità- Centro Europeo di Studi di Nisida), è dedicato ai “minori stranieri” che entrano nel circuito penale e rappresenta l'impegno a riprendere ed approfondire, anche alla luce dei recenti e importanti interventi normativi in materia (legge n. 47/17 ed il successivo decreto legislativo 220/17) la riflessione e lo spazio di confronto avviati anni fa dall'allora Dipartimento per la Giustizia minorile.

A più di dieci anni di distanza dalla prima edizione sul tema, questo secondo Rapporto, riaffronta la questione, alla luce dell’evoluzione del fenomeno migratorio in atto e della differenziazione che i processi migratori hanno definito, della presenza dei minori stranieri nel nostro paese e nel sistema penale minorile. Molte delle osservazioni allora emerse continuano ad essere fortemente attuali ed in particolare si conferma quanto sia variegata e mutevole la narrazione di questo fenomeno, a partire dalla stessa definizione di “minore straniero” che include diverse tipologie di utenza straniera. I dati statistici attestano la crescente multietnicità dell’utenza dei Servizi minorili, pur nella prevalenza di alcune nazionalità. Emergono i minori oggi comunitari (rumeni e croati), minori non comunitari, sia di origine europea (albanesi e slavi dell’Area balcanica) e di altri continenti (marocchini, tunisini, senegalesi, egiziani, ecuadoriani e peruviani).

Dai dati rilevati dal nostro Dipartimento, relativi al 2017, l’utenza risulta prevalentemente italiana: considerando i minorenni e i giovani adulti in carico agli Uffici di Servizio Sociale – anno 2017- si evidenzia una composizione che vede 74% di italiani, 6% di provenienze dai Paesi dell’Unione Europea e 20% di provenienza dai Paesi non UE.

I minorenni ed i giovani adulti stranieri in carico agli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni, anno 2017, sono 5.253, così composti:

  • 18% di minori non accompagnati (27% considerati solo i casi in cui l’informazione è conosciuta);
  • 15% di minori stranieri nati in Italia (22% dei conosciuti);
  • 20% di minori nati all’estero, arrivati in Italia con la famiglia (31% dei conosciuti);
  • 14% di ricongiunti (21% dei conosciuti);
  • esiguo numero di richiedenti asilo e rifugiati (rispettivamente n. 11 e n. 4).

L’attuale studio sui minorenni stranieri registra l’esigenza di approfondire condizioni e bisogni dei utili  per l’elaborazione di interventi socio educativi quanto più individualizzati, anche in una prospettiva di prevenzione che vede questo tipo di approccio come il primo fattore di protezione di fronte al rischio di recidiva. È necessario tenere conto che il fenomeno, così complesso, è in continua trasformazione e richiede che gli operatori della giustizia siano adeguatamente formati ed attrezzati per gestirne l’impatto.

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Attualmente la risposta istituzionale evidenzia una presenza maggiore di ragazzi collocati in strutture residenziali, anche se la risposta in area penale esterna è in crescita.

Il testo racchiude, nella Prima parte, gli scenari e i dati statistici a livello nazionale. La Parte seconda propone un escursus delle esperienze di minori stranieri nel sistema della giustizia penale minorile in alcune realtà del territorio e “le storie dei ragazzi prevalgono sulla descrizione dei fenomeni che li coinvolgono aprendo uno spaccato sulla complessità del tenere assieme passato e futuro, speranze e disincanti che attraverso la narrazione sembrano riunire, operatore e ragazzo, alla ricerca di altre storie da immaginare” (I. Mastropasqua, 2° Rapporto, pag 13). 

La Parte terza propone la risposta legislativa alle delicate e complesse questioni sui minori stranieri non accompagnati, quali la funzione di protezione del Tribunale per i Minorenni, l’identificazione e l’accertamento dell’età anagrafica ed un’analisi psicologica dei traumi e delle risorse dei minori soli. I minori stranieri non accompagnati rappresentano una particolare condizione di vulnerabilità data sia dalla complessità dei contesti da cui fuggono e dalle modalità di arrivo in Italia, sia per l’assenza di riferimenti affettivi sul nostro territorio.

La Parte quarta, conclusiva, è dedicata ai focus tematici sull’etnopsichiatria, sulla mediazione linguistico culturale nei Servizi della Giustizia minorile, sulla prevenzione della radicalizzazione e le seconde – nuove generazioni.

Il volume riporta in allegato una scheda tecnica sul testo della Legge e del 7 aprile 2017, n. 47 e le Tavole statistiche riferite agli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni, anno 2017.

Questo 2° Rapporto presenta una particolarità: è denso di storie raccontate dai ragazzi e dagli operatori, storie dove emerge la complessità e la qualità del lavoro svolto dagli operatori dei Servizi, ma anche dove vengono rappresentati i rischi e le fatiche che un lavoro così peculiare richiede.


Il rapporto si può acquistare qui


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