Uno studio recentemente realizzato sull’utilizzo dei media accende un campanello l'allarme: l'uso delle tecnologie varia in base alla classe sociale e al reddito di una famiglia.
Lo studio è stato realizzato dall’organizzazione no profit Commone Sense, che si occupa dei temi dell’utilizzo di media e tecnologia da parte dei giovani.
La conclusione si basa su un’indagine effettuata su un gruppo di 1.600 giovani americani di età compresa tra gli 8 e i 18 anni, classificati in due categorie: "preadolescenti" (da 8 a 12 anni) e "adolescenti" (da 13 a 18 anni).
Lo studio ha analizzato al loro utilizzo dei media in senso lato, dai libri alla radio ai social media. Ha inoltre indagato l'evoluzione dei comportamenti tra il 2015 e il 2019.
Un considerevole tempo giornaliero di fronte allo schermo
Il tempo medio giornaliero di fronte a uno schermo osservato nel 2019 è esorbitante: una media di 4,44 ore al giorno per i preadolescenti, di 7,22 ore per gli adolescenti. E questo non include l’utilizzo legato alla scuola o ai compiti, solo il tempo libero.
Sono 4 minuti in più rispetto al 2015 per il primo gruppo, 42 minuti in più per il secondo. Se si tratta di una media, il sovrautilizzo è prevalente: il 62% degli adolescenti trascorre più di 4 ore al giorno davanti allo schermo. Le altre categorie di media sono molto meno utilizzate: un'ora e 10 minuti per i preadolescenti, due ore e 27 minuti per gli adolescenti.
Fonte: 2019 Media Use di Tweens and Teens, studio di Common Sense, commonsensemedia.org
Il consumo video è raddoppiato
Mentre il consumo complessivo è aumentato solo leggermente in quattro anni, il consumo video è esploso. Oggi dal 24% al 56% dei ragazzi di 8-12 anni hanno raddoppiato il tempo trascorso quotidianamente a guardare uno schermo, la percentuale è passata dal 34% al 69% dei giovani di 13-18 anni.
Anche il tempo passato a utilizzare questo mezzo è raddoppiato, generalmente da 30 minuti a 1 ora al giorno. YouTube è largamente in testa per quanto riguarda le piattaforme utilizzate, con il 53% per i ragazzi di 8-12 anni, il che indica che è il sito che utilizzano di più (anche se sarebbe riservato ai maggiori di 13 anni). La consultazione di video è anche l'attività più apprezzata nel consumo dei media.
Fonte: 2019 Media Use di Tweens and Teens, studio di Common Sense, commonsensemedia.org
La televisione perde ancora terreno
Il consumo di televisione è cambiato radicalmente e sta perdendo terreno. In 4 anni, la media di visualizzazione è diminuita di quasi 30 minuti al giorno. Il consumo on demand è diventato la principale modalità di consumo (42 minuti al giorno), rispetto a quella su altri dispositivi (tablet o cellulare ad esempio) con 38 minuti al giorno, i programmi in diretta TV sono retrocessi al terzo posto , con soli 25 minuti di visione.
Fonte: 2019 Media Use di Tweens and Teens, studio di Common Sense, commonsensemedia.org
Un consumo fortemente correlato alla situazione economica
La differenza è evidente. Quasi due ore al giorno di consumo separano i preadolescenti più favoriti economicamente (con un reddito di oltre 100.000 dollari all'anno per la famiglia) da quelli più poveri (meno di 35.000 dollari all'anno).
Il tempo davanti allo schermo passa infatti per loro dalle 3,59 ore al giorno alle 5,49. Tale differenza è pressoché la stessa negli adolescenti: 6,49 contro 8,32.
Peraltro, il livello di disponibilità di tecnologia è logicamente più elevato tra i ragazzi più benestanti, anche se la differenza si sta riducendo. Il 94% dei giovani più ricchi ha accesso a un computer a casa, rispetto al 73% dei più poveri.
Libri e social media in stagnazione
La lettura è ancora presente tra i più piccoli con una media di 30 minuti di lettura al giorno. Uno su due dichiara di leggere per piacere almeno una volta alla settimana. Ai ragazzi i cui genitori hanno un diploma universitario, è più probabile che piaccia leggere "molto" (37% contro il 24% di media), e anche farlo quotidianamente (34% contro il 20%).
Il tempo trascorso sui social media è cambiato molto poco, da un'ora e 11 minuti a un'ora e 10 minuti al giorno in quattro anni.
La percentuale di giovani che li usa però ogni giorno è aumentata dal 45% nel 2015 al 63% nel 2019.