È noto da tempo che i fattori ambientali e socioeconomici, tra cui la disparità di reddito, la povertà familiare e l'inquinamento atmosferico, aumentano il rischio in un giovane di sviluppare esperienze simil-psicotiche, come sottili allucinazioni e fissazioni che possono diventare precursori di una diagnosi di schizofrenia più avanti nella vita.
La ricerca si è concentrata a lungo sui giovani adulti ma ora, grazie ai dati dello studio Adolescent Brain Cognitive Development (ABCD), i ricercatori dell'Università di Rochester hanno scoperto che questi fattori di rischio possono essere osservati già nei bambini preadolescenti.
"Questi risultati potrebbero avere un impatto importante sulle iniziative di salute pubblica per ridurre il rischio di esperienze simili a quelle psicotiche" ha affermato Abhishek Saxena, uno laureato nel dipartimento di Psicologia dell'Università di Rochester e primo autore dello studio recentemente pubblicato su Frontiers in Psychiatry.
"La ricerca passata si è ampiamente concentrata sui fattori biologici che portano allo sviluppo dei disturbi dello spettro della schizofrenia, ma ora sappiamo che anche i fattori sociali e ambientali possono svolgere un ruolo importante nel rischio e nello sviluppo della schizofrenia. E questa ricerca mostra che questi fattori hanno un impatto sulle persone a partire da quando sono piccole".
I ricercatori hanno esaminato i dati raccolti da 8.000 bambini iscritti allo studio ABCD. Hanno scoperto che più l'ambiente urbano in cui viveva un bambino era - in prossimità di strade, case con rischi di vernici al piombo, famiglie in povertà e disparità di reddito - maggiore era il numero di esperienze psicotiche che aveva avuto nell'arco di un anno. Questi risultati sono in linea con ricerche passate condotte su giovani adulti, ma non erano state riscontrate in questo modo nella preadolescenza.
"È sconcertante che l'associazione tra queste esposizioni ed esperienze simil-psicotiche sia già presente nella tarda infanzia" ha affermato David Dodell-Feder, professore associato di Psicologia e Neuroscienze e autore senior di questo studio.
"Il fatto che l'impatto di queste esposizioni possa verificarsi già nella pre-adolescenza evidenzia l'importanza della prevenzione precoce".
L'Università di Rochester Medical Center è uno dei 21 siti di ricerca in tutto il paese che raccolgono dati per lo studio ABCD del National Institutes of Health. Dal 2017, 340 bambini della grande area di Rochester hanno partecipato allo studio decennale. In tutto, lo studio sta seguendo 11.750 bambini fino alla prima età adulta, esaminando come lo sviluppo biologico, i comportamenti e le esperienze influiscono sulla maturazione cerebrale e su altri aspetti della loro vita, inclusi i risultati scolastici, lo sviluppo sociale e la salute generale.
All’attenzione ai fattori personali e biologici si devono affiancare quelli di miglioramento dei contesti di crescita, un elemento questo che deve riguardare le politiche sociali e urbanistiche per garantire il benessere dei cittadini e prevenire la sofferenza mentale che può riguardarli a partire dalla tarda infanzia.