Essere distratti mentre si è impegnati in attività divertenti o piacevoli, può ridurre la soddisfazione e portare poi a una ricerca di compensazione eccessiva.
Secondo una nuova ricerca, se un giovane tende a fare altre cose o a distrarsi mentre, ad esempio, sta pranzando, potrebbe correre il rischio di consumare eccessivamente in seguito, perché la distrazione lo ha portato a godersi di meno il pasto. Le conseguenze vanno poi ad accrescere il rischio di una sovralimentazione, di cui soffrono ormai molti adolescenti anche nel nostro paese.
È quello che sostiene una ricerca pubblicata pubblicata sul Journal of Personality and Social Psychology .
Lo studio ha esaminato come la distrazione influisce sul “consumo edonico”, ovvero sul consumo, sull’acquisto e sull’utilizzo di prodotti perché fanno sentire bene e non necessariamente perché se ne abbia bisogno.
"In un dato giorno, una persona può trarre grande piacere da una o più di queste attività, ma spesso le persone, in particolare i giovani, consumano più beni edonistici di quanto desiderino o di quanto faccia bene" ha affermato l'autore principale Stephen Lee Murphy, dell'Università di Gent.
Secondo Murphy, uno dei motivi di questo consumo eccessivo potrebbe essere la distrazione.
Quando le persone sono distratte mentre sono impegnate in un’attività edonica, suggerisce la ricerca, è probabile che ne traggano meno piacere rispetto a quando accadrebbe se fossero completamente concentrate. Ciò potrebbe portare a sentimenti di insoddisfazione e spingere a maggiori consumi per compensare tale carenza.
Per comprendere meglio il ruolo della distrazione nel consumo eccessivo, i ricercatori hanno prima condotto un esperimento coinvolgendo 122 partecipanti (per lo più donne e per lo più di età compresa tra 18 e 24 anni) che hanno riferito quanto si aspettavano di godersi il pranzo prima di mangiarlo.
È stato quindi chiesto loro di pranzare in una delle tre condizioni: nessuna distrazione, distrazione moderata (guardando un video) e distrazione elevata (giocando a Tetris).
Dopo pranzo, i partecipanti hanno riferito il loro effettivo godimento, soddisfazione, desiderio di ulteriore gratificazione e quantità consumata. Hanno anche riferito dei loro spuntini nel corso della giornata.
I partecipanti che mangiavano mentre erano distratti hanno riferito un minore godimento e soddisfazione, che è stato associato ad un aumento degli spuntini successivi e a un desiderio più generale di ulteriore gratificazione.
I ricercatori ritengono che questo effetto, che hanno chiamato “compensazione edonica”, si applichi probabilmente a diverse altre attività oltre al mangiare. Ad esempio, i ragazzi che si distraggono mentre guardano un film o si dedicano a un gioco potrebbero avere maggiori probabilità di impegnarsi in ulteriori consumi (ad esempio, andando a navigare e interagire sui social media) per compensare un minore godimento dell'attività originale.
I ricercatori hanno anche seguito 220 partecipanti di età compresa tra 18 e 71 anni (sempre per la maggior parte donne) per una settimana per indagare su questo effetto più ampio, che va oltre il cibo. I partecipanti hanno compilato sette brevi sondaggi al giorno tramite i loro smartphone riguardanti il loro consumo edonico, la distrazione e la soddisfazione.
Come per l’esperimento basato sul cibo, i ricercatori hanno scoperto che quando le persone erano distratte durante il consumo, era probabile che apprezzassero un prodotto meno di quanto sperassero, si sentissero meno soddisfatte e sperimentassero un elevato bisogno di ulteriore gratificazione.
"Il consumo eccessivo spesso deriva da una mancanza di autocontrollo" ha affermato Murphy.
"Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che il consumo eccessivo può spesso essere guidato anche dal semplice desiderio umano di raggiungere un certo livello di divertimento da un'attività. Quando la distrazione si mette in mezzo, è probabile che possiamo provare a compensare consumando di più".
Murphy e i suoi colleghi intendono condurre ulteriori ricerche per replicare e confermare l’esistenza di un effetto di compensazione edonica. Se l’effetto venisse confermato, il loro proposito sarà di promuovere interventi che potrebbero aiutare i giovani a prestare maggiore attenzione alle loro esperienze di consumo, nel tentativo di ridurre la probabilità di consumo eccessivo.
"Comprendendo i fattori chiave del consumo eccessivo edonico, possiamo sviluppare strategie per aiutare a prevenirne il verificarsi" ha concluso Murphy. Con l’obiettivo di arginare il diffondersi tra i più giovani di comportamenti malsani che impattano sul loro benessere psico-fisico.