Una ricerca per certi versi curiosa, di recente pubblicazione, mette in relazione lo sviluppo di atteggiamenti e punti di vista populisti con ingiustizie, vessazioni e maltrattamenti subiti dai ragazzi a scuola, da parte degli insegnanti.
In sostanza, gli adolescenti trattati ingiustamente dagli insegnanti sarebbero più inclini ad avere atteggiamenti e modi di pensare che richiamano i punti chiave del populismo, fenomeno diffuso prevalentemente tra i maschi. Le ragazze infatti mostrano, in media, di riuscire a evitarlo.
La connessione, secondo gli studiosi, tra Il comportamento percepito come ingiusto degli insegnanti e il populismo, secondo lo studio è forte e manifesta. Questi risultati sono stati pubblicati nella rivista Perspectives on Politics, edita da Cambridge University Press per conto dell'American Political Science Association.
Il punto di vista e l’atteggiamento populista comprende un insieme di elementi, tra i quali ideologie che fanno perno sull'anti-elitismo, la centralità sul popolo, una visione dualistica del bene contro il male, e la convinzione che le decisioni politiche dovrebbero essere guidate e basarsi sull’esclusiva volontà generale del popolo.
A differenza dell'associazione e il rapporto diretto con il comportamento degli insegnanti, la correlazione tra questo modo di porsi e le relazioni dei giovani con i pari è meno forte, mentre la correlazione tra lo sviluppo di atteggiamenti populisti e le relazioni con i genitori è inesistente.
Nello studio, i ricercatori hanno esaminato come si sviluppano gli atteggiamenti populisti tra i giovani, utilizzando sondaggi e interviste condotte nelle scuole per raccogliere dati da 3.123 adolescenti di età media di 14,7 anni in tre diversi paesi: Austria, Germania e Svizzera.
I risultati mostrano una costante associazione tra relazioni negative tra insegnanti e studenti e livelli più alti di atteggiamenti populisti tra questi studenti. Questi risultati sono supportati anche da dati provenienti dal Regno Unito. È il primo studio che esplora la diffusione e i fattori correlati di tali atteggiamenti “politici” tra gli adolescenti.
Lo studio ha anche rilevato che le ragazze e gli adolescenti provenienti da scuole più impegnative e ambiziose mostrano in media un livello più basso di atteggiamenti populisti, mentre gli adolescenti con background migratorio e maggiore reddito familiare sono associati a atteggiamenti populisti più forti. Non sono state osservate differenze in base all'età, al livello di istruzione dei genitori, ai paesi e al fatto che il sondaggio sia stato condotto prima o dopo il lockdown legato alla pandemia.
La professoressa Julia Weiss, del GESIS - Leibniz-Institute for the Social Sciences in Germania, ha dichiarato: "Il nostro studio chiarisce che l'adolescenza è una fase cruciale per la ricettività delle idee populiste.
“Durante l'adolescenza, gli individui attraversano una crescita cognitiva e socio-cognitiva significativa, che permette loro di pensare ai problemi politici in modi più astratti e complessi. In questo periodo, il ruolo delle variabili ambientali - come la famiglia, i pari e la scuola - è cruciale, poiché questi contesti sono fondamentali per la formazione dell'orientamento politico giovanile, essendo i primi in cui i giovani incontrano la politica.
"I motivi per cui le persone sviluppano atteggiamenti populisti includono un basso senso di efficacia politica e una percepita mancanza di rappresentanza. Il populismo fiorisce quando le persone sentono di avere poca voce in capitolo; percepiscono un senso di ingiustizia; e percepiscono una mancanza di volontà o incapacità da parte di chi è al potere di rispondere alle rimostranze e alle rivendicazioni individuali o sociali.
"Data la gerarchia e le dinamiche di potere a volte presenti nelle aule scolastiche, esaminare i ruoli delle esperienze scolastiche e delle relazioni con gli insegnanti fatte dai giovani è cruciale per spiegare come gli individui sviluppano atteggiamenti populisti, un modo di considerare la società e il suo governo che tende a radicarsi e riconfermarsi nel tempo".
Sebastian Jungkunz, dell'Università di Bonn in Germania, ha aggiunto:
"Le scuole fungono da prima rappresentazione dello stato, offrendo agli studenti un'idea di come funzionano le istituzioni pubbliche e di come possono aspettarsi di essere trattati dalle autorità.
Queste esperienze formative durante l'infanzia e l'adolescenza precoce plasmano le percezioni individuali di giustizia e potere e possono avere effetti duraturi nell'età adulta.
"Per questo motivo, tra gli altri, il trattamento equo degli studenti a scuola è cruciale per lo sviluppo di una forte identità civica. Per i ragazzi in età scolare e gli adolescenti, gli insegnanti rappresentano lo stato esecutivo, e il comportamento dei singoli insegnanti può influenzare significativamente la socializzazione politica dei giovani.
"Il legame tra atteggiamenti populisti e relazioni negative con gli insegnanti, e non con i pari o i genitori, può essere spiegato dal fatto che gli insegnanti rivestono tipicamente un ruolo specifico all'interno dell'ambiente scolastico - gli adolescenti non vedono i loro insegnanti alternarsi tra ambienti in cui hanno più o meno potere.
Questo è diverso per le relazioni con i genitori e i pari, che possono svolgere ruoli diversi in momenti diversi. Ad esempio, i genitori fungono da figure autoritarie, ma possono anche essere rifugi emotivi per i ragazzi quando devono affrontare difficoltà provenienti dal mondo esterno, e così pure pr gli amici e tutte le figure che vengono vissute in modo più fluido e vario emotivamente".