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Sembra che esista un diffuso problema di riduzione della memoria nelle ultime generazioni, in particolare nei giovani adulti. Sono stati avviati diversi studi per vedere se sia così e per comprenderne le cause.

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Gli esperti stanno in particolare notando che sempre più persone tra i venti e i quarant’anni che hanno difficoltà a ricordare le cose. Un deficit di memoria che sembra analogo a quello che si riscontra nei settantenni.

Gli psicologi notano che molti giovani lamentano difficoltà a ricordare le cose, hanno bisogno di scrivere tutto e non partecipano a eventi importanti perché se ne sono dimenticati. Elizabeth Kensinger, una professoressa di psicologia del Boston College che studia la memoria, afferma che la colpa è in gran parte del frequente multitasking.

"Uno dei modi migliori per far sembrare un ventenne un settantenne in termini di prestazioni mnemoniche è far sì che quel ventenne faccia più cose contemporaneamente" afferma la dottoressa Kensinger. "Dividi la sua attenzione, fa in modo che si destreggi tra un sacco di cose diverse nella sua mente contemporaneamente e in effetti sembrerà molto simile a un settantenne che si concentra solo su un unico compito mnemonico".

In che modo la causa potrebbe essere il multitasking?

"Il multitasking sta diventando sempre più diffuso, non solo tra i giovani adulti, ma tra tutti noi. Ma se ne riscontra davvero un'epidemia tra i giovani adulti e loro non hanno vissuto in modo diverso, quindi non hanno la possibilità di fare un paragone per rendersene conto. Quello che sta avvenendo, sta davvero influenzando il modo in cui i giovani sono in grado di memorizzare”.

Tutti alla fine sono convinti che questo non sia un problema e che si possano fare tre cose contemporaneamente, afferma l’esperta. In realtà, quello che ne soffre è proprio la memoria. Certo,  forse per cinque secondi si possono conservare nella mente tutte queste cose diverse che si stanno elaborando, ma pochi minuti dopo, per non parlare di ore dopo, quel contenuto sarà semplicemente sparito.

Quali sono gli effetti a lungo termine?

“Non credo che ci sia ancora alcuna ragione per pensare sia in corso un cambiamento biologico a lungo termine. Penso che possiamo ancora contare sulla nostra biologia per depositare memorie durevoli. Ma il primo passo per farlo è dare alle informazioni sufficiente attenzione”.

L’esperta crede che quello su cui si debba essere cauti siano altre cose che stanno succedendo oltre al multitasking, ovvero la privazione e la restrizione del sonno che diventano sempre più problematiche e stanno iniziando in età sempre più precoce.

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“Ora ci sono bambini di dieci e undici anni che stanno svegli con i loro telefoni fino a tardi e che passano troppo tempo davanti allo schermo. Questo interferisce pesantemente con la qualità del sonno.

"Sappiamo che si è diffusa molta ansia e depressione in particolare tra i giovani adulti, e penso che siano cose che, nel tempo, possono effettivamente iniziare a influenzare la biologia del funzionamento di un sistema di memoria".

In che modo questo influisce sul modo in cui interagiamo con gli altri nella società?

"Penso che sia molto importante tenere a mente che il modo in cui interpretiamo il mondo che ci circonda, il modo in cui ci impegniamo in una conversazione con le altre persone, deriva in gran parte dai ricordi che immagazziniamo nel nostro cervello” spiega la dottoressa Kensiger.

È preoccupante sentire i ventenni quando affermano di non riuscire a ricordare le cose cui danno valore. Questo potrebbe avere conseguenze davvero significative. Non essere in grado di ricordare insieme ai propri amici un certo momento importante, perché nella propria mente non si è sedimentato quello che è successo. Non essere più in grado di usare quel contenuto per aiutarsi a stare in relazione con gli altri.

"Quando i nostri ricordi diventano più frammentati, si riduce in modo rilevante la profondità delle relazioni che possiamo avere con gli altri".

Come possono, in particolare, i giovani adulti, contrastare questo fenomeno?

Occorre rallentare, spiega la studiosa, prendere una cosa alla volta. Se si vuol ricorda quel certo momento, bisogna viverlo pienamente. Non avere altre tre cose da fare o da pensare.

"Penso che tutte le cose problematiche dello stile di vita che influenzano la nostra salute e il nostro comportamento, influenzino anche la nostra salute in termini di memoria. Quindi assicurarsi di dormire a sufficienza, cercare di monitorare i nostri livelli di stress e gestirli il meglio che possiamo, e soprattutto cercare di prevenire l'accumulo cronico di stress.

"L'ippocampo, che è la parte del cervello importante per la memoria, è in realtà quella più colpita dagli ormoni dello stress. Cercare di interrompere quel ciclo di stress può essere davvero importante. E poi, naturalmente, mangiare bene è importante per tutta la nostra biologia, inclusa la biologia della memoria" conclude la studiosa.


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