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“Ciò che l’artista esprime è la figura dell’inconscio”.

È da questa considerazione che comincia lo studio del Professor Samuel Same Kollè di Douala (Camerun). Partendo da una profonda osservazione della realtà giovanile che lo circonda, Egli unisce la sua passione per la storia e la psicanalisi per dare una risposta alla creazione e all’influenza della musica e del suo interesse in chi la ascolta.

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{xtypo_quote_right}Forse, quello che conta, è riuscire ad esprimersi e toccare l’animo di chi ci ascolta. E essere pronti ad accogliere quelle parole ed immedesimarsi.{/xtypo_quote_right}

Il legame tra i giovani e la musica in Camerun è un po’ complesso. Il genere folkloristico, spiega, esiste ancora, ma viene integrato e soppiantato sempre di più da un nuovo repertorio costituito da:

-musica popolare locale (Makossa, Bikutsi et Bend-skin)
-musica popolare congolese
-musica urbana anglosassone (Rap, R&B, Soul, Afropop, Reggae, Afrobeats e Hip-hop).

Queste vengono trasmesse e assimilate tramite i media e altri mezzi di trasmissione che fanno sì che i giovani di tutto il mondo possano vivere simultaneamente le stesse emozioni musicali.

L’influenza che esercita l’opera d’arte musicale sulle persone è profonda e inquietante. Riflesso dell’affettività, linguaggio delle emozioni, la musica, che è uno strumento di comunicazione, serve anche a esprimere alcuni sentimenti come l’angoscia, la tenerezza, la tristezza, la gioia, ecc. Ecco alcuni effetti di certi generi musicali nello psichismo: la musica giapponese rilasserebbe e provocherebbe il sonno, quella di Mozart stimolerebbe le capacità intellettuali, quella di Grieg faciliterebbe l’euforia, così il jazz rinforzerebbe il sistema immunitario, la techno ecciterebbe e farebbe migliorare le performances sportive, ecc.

La natura dello stimolo musicale è di una grande complessità, così come la sua risposta, che varia da un ascoltatore all’altro. Diverse sono le variabili che entrano in gioco in uno studio psicomusicale.

Risalendo nella biografia della maggior parte dei musicisti, scopriamo una psicogenesi costituita essenzialmente da legami libidinali primari o da traumi prenatali subiti dal bambino, futuro artista. L’importanza della natura sessuale della prima infanzia è stata stabilita dalla psicanalisi, come la sua partecipazione affettiva nel processo dello sviluppo e della costituzione della personalità.

Questi tre stadi (orale, anale, fallico), secondo gli psicanalisti, influenzano profondamente la creatività artistica e soprattutto quella musicale. Questo, come la prenatalità e la nascita, sono considerate oggi come momenti fondamentali nella costruzione della personalità.

Sartre ha significativamente analizzato la relazione dello scrittore con il suo pubblico; questa relazione può essere esaminata per tutte le altre arti. È quindi la società che formula una certa domanda di beni artistici”. Il parallelismo autore e pubblico per quel che riguarda la musica sembra trovare la sua origine nell’inconscio delle due parti considerate.

Mantegazza nel suo ultimo articolo ci dice che l’infanzia fa capolino nelle canzoni dei nostri cantautori, in termini di nostalgia e di territorio violato dall’adultità, vengono descritti i processi educativi e di crescita. Ma a partire dagli anni Novanta gli autori sembrano senza infanzia… come mai? Forse troviamo una risposta nel testo del nostro Psicologo camerunense.

Ma come dice suo fratello, Daniel Kollè, in una delle sue canzoni “visto che hai la possibilità di essere ascoltato da più persone, devi di conseguenza scegliere con cura le tue parole perché indirizzino alla retta via" (1).

Forse, quello che conta, è riuscire ad esprimersi e toccare l’animo di chi ci ascolta. E essere pronti ad accogliere quelle parole ed immedesimarsi.

(1) “The Singer”, in The Singer Project http://tunecore.com/music/danielkolle

introduzione al saggio "Creatività musicale e Sessualità" di Samuel Same Kollè,
che verrà pubblicato nei prossimi giorni. Traduzione di Chiara Dragoni


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