Una ricerca americana di recente pubblicazione ha posto una rinnovata attenzione sulle vulnerabilità manifestate dalle ragazze nella società e nella cultura di oggi. Lo studio sottolinea che "le ragazze adolescenti stanno vivendo livelli record di violenza, tristezza e rischio di suicidio".
Di fatto, quando si è trattato di rilevare idee suicidarie o altri problemi di salute mentale, le ragazze hanno fatto riscontrare livello molto più alti degli indicatori relativi rispetto ai ragazzi.
Sebbene alcune di queste disparità possano riflettere una maggiore disponibilità delle ragazze a rivelare le loro sofferenze e difficoltà per la salute mentale rispetto ai loro compagni maschi, tali disparità sono anche coerenti con la triste realtà che le ragazze hanno molte più probabilità di essere bersagli e vittime di violenza.
Inoltre, gli adolescenti LGBTQ+ sono un sottogruppo particolarmente vulnerabile, che affronta livelli estremamente elevati di violenza e difficoltà per la loro salute mentale. Tali risultati sono coerenti con la ricerca che identifica questo gruppo a maggior rischio di essere vittima di bullismo e preso di mira dai propri coetanei.
Sono molti i casi di adolescenti suicide negli ultimi tempi, a livello mondiale, spesso di conseguenza a episodi di cyberbullismo e aggressione via social.
Sebbene il suicidio sia un atto complesso e raramente il prodotto di una sola causa, vale la pena riflettere sui fattori culturali che mettono a rischio le giovani ragazze, minando le barriere sociali che dovrebbero idealmente essere presenti per proteggerle mentre passano alla giovane età adulta.
Il “Journal of Youth and Adolescence” ha pubblicato uno studio nel 2021 che ha tentato di chiarire la relazione tra il tempo davanti allo schermo nell'età adulta emergente e il rischio di suicidio nell'ultimo decennio. Quando si cerca di districare tali schemi, i ricercatori suggeriscono di fare attenzione al fatto che sebbene il rischio di suicidio sia aumentato a un ritmo simile con il tempo davanti ai video, l'accesso ai dispositivi digitali e l'esplosione della frequentazione dei social media, causa ed effetto non possono essere stabiliti con certezza. Quella ricerca longitudinale tuttavia ha scoperto che un alto livello di frequentazione dei social media o altre forme di utilizzo dei video nell'adolescenza era più predittivo del rischio di suicidio nell'età adulta emergente, in particolare per le ragazze.
I processi psicologici sottostanti che mediano questo rischio includono ansia elevata e sintomi di tipo depressivo, due fattori di rischio per il suicidio che sono anche correlati all'aumento del tempo davanti al cellulare o al computer tra le ragazze. Fattori specifici rilevanti per le recenti tragedie riguardanti i casi di suicidio, includono il modo in cui l'esperienza del cyberbullismo può aumentarne il rischio.
Nell’era digitale, il bullismo che si verifica di persona durante l'orario scolastico spesso migra online. È anche plausibile che il bullismo che può iniziare online possa intensificarsi nei casi in cui l'obiettivo può essere vittima anonima o non sapere ancora chi siano gli autori.
Un altro fattore che non è stato misurato dallo studio del 2021, sottolineano gli esperti, o specificamente identificato nell’ultima ricerca realizzata negli Usa, ma che merita considerazione è quanto il consumo frequente di social media e altre forme di media digitali possa minare l'empatia e le abilità sociali di base dei giovani. In considerazione dei cambiamenti che tutti hanno sperimentato riguardo al modo in cui si socializza con gli altri dopo la pandemia, tale considerazione è fondamentale.
Molte persone sono state costrette a utilizzare spazi online per cercare connessioni con gli altri al culmine della pandemia, e gli effetti di tali incontri sarebbero ancora più pronunciati tra i giovani, che si trovano in un periodo critico di sviluppo per quanto riguarda il loro senso di identità e per come imparano a conoscere se stessi in relazione agli altri.
Tali tendenze espongono i giovani vulnerabili non solo al rischio di diventare vittime di bullismo, ma anche di esserne autori. C'è molta letteratura degli ultimi vent'anni che identifica gli aumenti del narcisismo tra i giovani nello stesso momento in cui si accentuano le tendenze al ribasso dell'empatia tra gli adolescenti.
Il punto, sottolineano gli psicologi, è che il mondo in cui le giovani ragazze stanno diventando maggiorenni è cambiato notevolmente da quello delle altre generazioni. Mentre il rischio di violenza per le giovani ragazze che raggiungono la maggiore età non è, tragicamente, di per sé nuovo, ciò che si distingue dai tempi predigitali è la portata di come le giovani donne possono essere prese di mira o rimanere intrappolate in contenuti negativi, molestie. Il peggio oggigiorno, purtroppo, è molto più grande e diffuso che in qualsiasi altro tempo, e gli adulti devono essere vigili e attenti ai segnali di pericolo che avvertono per le ragazze e i ragazzi di cui hanno responsabilità.