Il modo in cui l'abuso o l'incuria infantile vengono ricordati ed elaborati avrebbe un impatto ancora maggiore sulla salute mentale successiva rispetto all'esperienza stessa.
È quanto afferma una nuova ricerca dell'Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience del King's College di Londra e della City University di New York, pubblicata su JAMA Psychiatry.
Gli autori suggeriscono che, anche in assenza di prove documentate, i medici possono utilizzare le esperienze di abuso e trascuratezza auto-riferite dai pazienti per identificare coloro che sono a rischio di sviluppare difficoltà di salute mentale e fornire interventi precoci.
I ricercatori hanno condotto un ampio studio longitudinale seguendo mille e duecento partecipanti fino all'età di 40 anni per indagare su come le esperienze di abuso infantile e/o abbandono (maltrattamento) influiscano sullo sviluppo dei disturbi emotivi nell'età adulta.
Lo studio ha rilevato che i giovani adulti che hanno riferito retrospettivamente esperienze di maltrattamento infantile prima dei dodici anni hanno avuto un numero maggiore di episodi depressivi o di ansia nel decennio successivo rispetto a quelli che non ricordavano il maltrattamento, anche se avevano un passato documentato di abusi.
Al contrario, i partecipanti che avevano una evidenza ufficiale di maltrattamento infantile, ma nessun ricordo retrospettivo dell'esperienza, hanno avuto un numero simile di episodi di disturbo emotivo in età adulta rispetto a quelli senza esperienza di maltrattamento.
Andrea Danese, professore di psichiatria infantile e adolescenziale presso King's IoPPN e coautore dello studio, ha affermato: "Il nostro studio rivela che il modo in cui una persona percepisce e ricorda le esperienze di abuso o abbandono infantile ha maggiori implicazioni sui futuri disturbi emotivi rispetto all'esperienza stessa.
I risultati mostrano che, anche in assenza di prove documentate di maltrattamento infantile, i medici possono utilizzare le informazioni fornite dai loro clienti per identificare le persone a maggior rischio di successive difficoltà di salute mentale.
I risultati suggeriscono anche che gli interventi precoci che aiutano a far fronte ai ricordi di abuso e/o negligenza possono prevenire problemi emotivi in seguito."
I partecipanti sono stati intervistati sulle loro esperienze retrospettive auto-riferite di maltrattamento infantile e sulla loro salute mentale attuale e passata. Sono stati quindi nuovamente intervistati per misurare il decorso dei sintomi di depressione e ansia.
Ulteriori analisi hanno rivelato che l'associazione tra esperienze auto-riferite di maltrattamento infantile e un numero maggiore di successivi episodi di ansia e depressione era in parte spiegata dalla salute mentale attuale e passata dei partecipanti, che era stata descritta durante la loro prima intervista.
Gli autori spiegano che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i disturbi emotivi possono influenzare negativamente i ricordi, rendendo più probabile che i partecipanti ricordino eventi negativi.
"Una migliore comprensione di come i ricordi del maltrattamento sui minori vengono mantenuti ed esacerbati nel tempo, e di come i ricordi influenzano il funzionamento quotidiano, potrebbe fornire nuovi spunti per sviluppare interventi efficaci".