Il documento, sottoscritto da 47 Associazioni, è stato inviato al Ministro Orlando e al Capo Dipartimento Giustizia Minorile , ai Presidenti di Camera e Senato, Ai componenti della Commissione Infanzia , ai componenti della Commissione Giustizia della Camera.
Il Gruppo CRC, network composto da 90 associazioni che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese, esprime perplessità per l’emendamento n.1.25 al Ddl n. 2953 - delega al governo per l'efficienza del processo civile- all’esame della Commissione Giustizia della Camera. L'articolo 1, comma 1, lett. b) del disegno di legge detta i principi e criteri direttivi di delega, volti all'istituzione di sezioni specializzate presso i tribunali e le corti d'appello, cui devolvere le controversie relative alla persona, alla famiglia e ai minori. La Commissione Giustizia della Camera è significativamente intervenuta su questo aspetto della delega prevedendo alla lett. b) punto 2) del comma 1° la soppressione del tribunale per i minorenni e l’ufficio del pubblico ministero presso il tribunale per i minorenni senza prevedere un ufficio giudiziario autonomo quale il Tribunale per la famiglia e i minorenni, come sarebbe stato preferibile.
Il testo approvato in Commissione continua inoltre a prevedere un doppio binario di competenza territoriale in materia civilistica – distinta tra sezioni specializzate circondariali (punto 5) e sezioni distrettuali (punto 6), contraddicendo in tal modo l’auspicata concentrazione delle tutele ed in contrasto con lo spirito della riforma che è volta al raggiungimento di criteri di uniformità, speditezza e semplificazione delle procedure.
Il fatto stesso di vedere accomunate in un unico ddl la materia delle imprese e quella delle persone minori di età suscita perplessità sull'approccio a questo complesso settore.
Il Gruppo CRC ritiene imprescindibile il rispetto di principi irrinunciabili quali quello di unitarietà, specializzazione, multidisciplinarietà, prossimità, formazione, peraltro in larga parte richiamati dalle Linee Guida CoE sulla Child Friendly Justice del novembre 2010. Pertanto come già sottolineato nel 2014 si ribadisce quanto segue.
Rispetto all’unitarietà si evidenzia come sia fondamentale mantenere l’unità della giurisdizione civile e penale in capo ad unico organo, valorizzando quindi la dimensione educativa e rieducativa del processo penale minorile. In questo senso si evidenzia anche la necessità che la riforma vada di pari passo con l’introduzione nel nostro sistema dell’ordinamento penitenziario minorile.
Così come appare irrinunciabile la specializzazione di tutti gli operatori coinvolti in una materia che, per sua natura, esige conoscenze e professionalità particolari. In tal senso preoccupa che non sia stata espressamente prevista l’esclusività delle funzioni dei pubblici ministeri che andranno a costituire il gruppo specializzato in materia di persona, famiglia e minori di cui all’art. 2-undecies e la soppressione della figura del pubblico ministero minorile specializzato, che ha compiti di particolare rilievo nel procedimento penale minorile e per i poteri a questo attribuiti dalla legge n. 149 del 2001 in materia di responsabilità genitoriale, segnalazione di abbandono, di raccordo con i servizi sociali territoriali. Soppressione che appare peraltro in contrasto sia con il precetto sancito dall’art. 31 comma 2° della Carta Costituzionale che dispone che la Repubblica è tenuta a proteggere la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo sia con le convenzioni internazionali e comunitarie in materia.
Multidisciplinarietà: Sia nel processo penale minorile che nei collegi giudicanti civili, le competenze del giudice o del collegio giudicante necessitano in questa materia di un supporto interdisciplinare, quindi si ritiene importante la presenza della componente privata specializzata, affinché i provvedimenti adottati siano proporzionati alle circostanze e alla gravità del reato, alla situazione del minore ed alla tutela delle relazioni familiari, conservata con la composizione attualmente prevista per i Tribunali per i minorenni.
Il principio di prossimità in una materia che investe i diritti fondamentali delle persone di minore età rappresenta un valore sociale, finalizzato a garantire oltre l’accessibilità, il diritto all’ascolto del minorenne e l’effettiva esecuzione dei provvedimenti e il monitoraggio necessario. Tale principio deve essere realizzato con una proficua razionalizzazione delle risorse esistenti (come richiesto dagli operatori del settore) e non invece a scapito della necessaria specializzazione dei magistrati e di tutti coloro che, a qualunque titolo, si occupano delle questioni afferenti a persone minori di età. La specializzazione rappresenta infatti l’unica garanzia per l’attuazione effettiva del principio fondamentale di tutela e promozione dell’infanzia e dell’adolescenza come indicata dalla carta costituzionale e dalle raccomandazioni internazionali e comunitarie.
E’ necessaria una formazione continua interdisciplinare sui diritti e bisogni delle persone di minore età di diverse fasce di età della componente togata e della componente privata specializzata addetta all’Ufficio.
Auspichiamo quindi che gli interventi di riforma sulla Giustizia consentano la possibilità di istituire un tribunale e un ufficio specializzato della Procura in materia di persona, famiglia e persone minori che mantenga accorpate le competenze civili e penali minorili, soluzione ottimale per attuare i principi di unitarietà, specializzazione, multidisciplinarità, prossimità e formazione continua connaturate a queste materie.
Le sottoscriventi associazioni del Gruppo CRC:
ACP- Associazione Culturale Pediatri
AGESCI
Agevolando
Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini
AISMI - Associazione Salute Mentale Infantile
ALAMA – Associazione Laziale Asma e Malattie allergiche
Ali per giocare – Associazione Italiana dei Ludobus e delle Ludoteche
Anfaa – Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie
Anffas Onlus – Associazione nazionale Famiglie di persone con disabilità
Intellettiva e/o Relazionale
ANPE – Associazione Nazionale dei Pedagogisti
ANPEF – Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari
Antigone onlus – Associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale
Arché
Arciragazzi
Batya – Associazione per l’accoglienza , l’affidamento e l’adozione
Cammino-Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni
CAM – Centro Ausiliario per i problemi minorili
CARE – Coordinamento delle Associazioni familiari adottive e affidatarie in
Rete
Centro Studi Minori e Media
Cesvi Fondazione onlus
CIAI – Centro Italiano Aiuti all’Infanzia
Cittadinanzattiva
CISMAI – Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e
l’abuso all’infanzia
CSI - Centro Sportivo Italiano
Cooperativa Cecilia onlus
CGD - Coordinamento Genitori Democratici
Coordinamento La Gabbianella Onlus
CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
CSB - Centro per la Salute del Bambino
Federasma e Allergie Onlus
Geordie – Associazione Onlus
Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia
HelPeople Foundation onlus
IPDM - Istituto per la Prevenzione del Disagio Minorile
IRFMN - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
Fondazione L’Albero della Vita Onlus
La Gabbianella e altri animali
ONG M.A.I.S.
Fondazione Roberto Franceschi Onlus
Save the Children Italia onlus
SINPIA – Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza
SIMM – Società Italiana di Medicina delle Migrazioni
SOS Villaggi dei bambini onlus
Terre des Hommes Italia onlus
UNICEF Italia
UNCM – Unione Nazionale Camere Minorili
WeWorld
Roma, 9 marzo 2016