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Considerando le bufere che si scatenano emotivamente in adolescenza, la fatica nell’acquisire il linguaggio delle relazioni sociali e interpersonali, l’impegno che occorre ai ragazzi per arrivare a un controllo e a una regolazione dei propri impulsi, intelligenza emotiva e emotività sembrano essere due delle polarità all’interno della quale si svolge l’azione educativa.

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Negli ultimi anni, " intelligenza emotiva " è diventata quasi un’espressione obbligata nelle conversazioni su autoconsapevolezza, comunicazione e crescita personale. Tuttavia, nonostante la crescente popolarità del termine, rimane un malinteso diffuso, a livello di senso comune: molte persone equiparano l'intelligenza emotiva all'essere emotivi.

Sebbene entrambi coinvolgano le emozioni, sono concetti molto diversi. Questa confusione può portare a idee sbagliate su cosa significhi essere emotivamente intelligenti e su come ciò possa influenzare positivamente la vita di un adolescente.

È necessaria chiarezza sulla distinzione tra intelligenza emotiva ed essere emotivi per favorire la relazione educativa, comprendendo perché l'intelligenza emotiva richieda molto di più che non il semplice provare o esprimere emozioni forti.

Emotività

L’emotività è relativa al provare ed esprimere sentimenti, che siano gioia, rabbia, tristezza o agitazione. Riguarda l'energia non filtrata delle emozioni. Si può pensare a un pianto improvviso di fronte a una notizia imprevista, alla rabbia durante o alla reazione appassionata durante un diverbio.

Sono reazioni naturali e umane, soprattutto durante l’adolescenza.

Le emozioni sono essenziali, spiega la psicologia, svolgono un ruolo chiave nel modo in cui si sperimenta il mondo.

Essere persone molto emotive, però, non significa necessariamente comprendere o gestire efficacemente le proprie emozioni. Mentre l'emotività riflette la capacità di un giovane di provare emozioni profonde, non implica consapevolezza di sé, regolazione o capacità di gestire le emozioni a vantaggio proprio o per gli altri. Questo, infatti, pensando a un adolescente, è un obiettivo educativo.

Intelligenza emotiva

L'intelligenza emotiva, all’apposto, è un insieme di competenze. Qualcosa che si può guidare e rafforzare.

La psicologia definisce le sue componenti fondamentali. Anzitutto la capacità di riconoscere e comprendere le proprie emozioni e il modo in cui influenzano pensieri e comportamenti. Quello che si può riassumere con l’espressione: “consapevolezza di sé”.

C’è poi l’autoregolamentazione, la capacità di gestire le emozioni, controllando le reazioni impulsive e adattandosi positivamente all’imprevisto delle circostanze in cui ci si trova.

La capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri, mettendosi nei loro panni e rispondendo loro con compartecipazione, quello che si chiama “empatia”, è un’altra componente fondamentale dell’intelligenza emotiva.

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Le competenze sociali sono un altro suo cardine, fatto della capacità di costruire e mantenere relazioni interpersonali sane, sapendo comunicare in modo efficace e riuscendo a risolvere i conflitti in modo costruttivo.

L'intelligenza emotiva, in altre parole, non riguarda quanta emozione si prova ma come si interagisce con le proprie emozioni e come le si gestisce. È fatta di azioni consapevoli volte a trasformare le esperienze emotive in fattori di crescita, di connessione e comprensione degli altri.

Emotività e intelligenza dell’emotività sono pertanto due cose molto diverse e per certi versi opposte.

Un giovane piuttosto emotivo potrebbe reagire con rabbia durante una conversazione accesa, alzando la voce o andandosene furiosamente. Al contrario, un ragazzo che abbia acquisito un'elevata intelligenza emotiva, sarebbe in grado di riconoscere la propria rabbia, si fermerebbe a riflettere sulle sue cause ed esprimerebbe le proprie preoccupazioni in modo da risolvere il conflitto senza farlo degenerare ulteriormente.

È una cosa non facile da mettere in atto per molti adulti e, con riferimento agli adolescenti, può sembrare quasi impossibile da raggiungere. Ma rimane uno degli obiettivi più importanti del lavoro educativo.

A cosa si deve la confusione?

Non è difficile capire perché le due cose possano essere confuse. Entrambe coinvolgono le emozioni, ed esprimere apertamente le emozioni può dare una sensazione di potere e di disinibizione. L'intelligenza emotiva va oltre l'espressione: riguarda la padronanza.

Chi ha un'elevata intelligenza emotiva non ignora o sminuisce le proprie emozioni; le riconosce, le comprende e le usa per migliorare le proprie interazioni e decisioni. Un giovane persona altamente emotivo, al contrario, può provare emozioni profonde ma avere difficoltà a elaborarle o incanalarle in modo produttivo.

Il valore dell'intelligenza emotiva

Sebbene essere emotivi non sia di per sé dannoso, in quanto, come detto, le emozioni sono una parte naturale della vita, coltivare l'intelligenza emotiva è fondamentale per la crescita personale e interpersonale di un adolescente.

Anzitutto perché migliora la qualità delle relazioni interpersonali, favorisce l'empatia e una comunicazione più profonda, aiuta a gestire i rapporti con attenzione e comprensione.

Permette poi di pensare più chiaramente e di prendere decisioni basate sulla ragione piuttosto che sull'impulso.

L'autoregolamentazione aiuta a mantenere la calma, riduce lo stress e permette di riprendersi più efficacemente da battute d'arresto e errori.

Attraverso l’esercizio di intelligenza emotiva si possono affrontare i disaccordi in modo costruttivo anziché reattivo, arrivando a una loro risoluzione.

Le emozioni, dice la psicologia, sono potenti, ma l'intelligenza emotiva determina come si esercita quel potere. Imparando a comprendere, regolare e incanalare le emozioni, un giovane si apre alla possibilità di costruire relazioni più forti, prendere decisioni più sagge e affrontare la vita con maggiore forza.

Il lavoro educativo, attraverso la riflessione sulle esperienze e la pratica della consapevolezza, può iniziare a gettare le basi per costruire questa fondamentale competenza, che andrà poi coltivata e sostenuta per tutta la vita.


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