- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
"Siamo rammaricati e preoccupati nell'apprendere che l’iter parlamentare della proposta di legge di Modifica al codice penale in materia di tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori (Siani) si sia interrotto così bruscamente a causa di emendamenti che avrebbero stravolto completamente il senso.
Per il Cnca nessun bambino deve crescere in un Istituto di pena nel rispetto del suo superiore interesse cosi come previsto dalla CRC (ratificata dall'Italia nel 1991) e al fine di garantire l'esigibilità del diritto al pieno sviluppo di relazioni di genitorialità positiva tra genitori - figli anche per madri (o padri) in stato di detenzione.
La soluzione indicata nella suddetta proposta di legge tesa a valorizzare l’esperienza delle case famiglia come luogo in cui scontare la pena, quando altre soluzioni alternative alla custodia non fossero possibili, continua a essere un’ottima soluzione e la strada da perseguire così come, peraltro, raccomandato anche nel 12 report di monitoraggio dello stato di attuazione della CRC in Italia a firma di oltre 100 ONG e coordinamenti nazionali tra cui il CNCA.
Le forze di maggioranza sembrano piuttosto strabiche e contraddittorie su questi aspetti: da una parte dichiarano a gran voce di voler tutelare la famiglia, dall’altra impediscono nei fatti di sviluppare ed incoraggiare le migliori esperienze di tutela della stessa per le persone più fragili, quali sono i figli di madri detenute, e le detenute stesse nel momento in cui sono costrette a agire la propria genitorialità in carcere".
Dichiara Caterina Pozzi . Presidente del Cnca
"Il Cnca si batte da sempre per favorire al massimo l’applicazione di pene alternative alla detenzione, in tutti i casi nei quali sia possibile, e per valorizzare tutte le esperienze positive in questo senso. Quale caso più eclatante di quello di una madre con figli piccolissimi dovrebbe esistere per impedire la detenzione ? Sappiamo perfettamente tutti quanto la semplice detenzione non sia utile per il raggiungimento degli scopi rieducativi dettati dalla Costituzione, e qualcuno vuole applicarla anche ai bambini ! siamo molto preoccupati dai segnali di profonda regressione culturale sul tema delle pene e del carcere che questo governo e la maggioranza stanno esprimendo – continua Sonia Caronni – coordinatrice del gruppo nazionale di lavoro sul tema del Cnca.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Lo sballo low cost della generazione Z tra alcol e psicofarmaci
https://www.nanopress.it/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Dietro un adolescente difficile si nasconde un bambino che ha sofferto tanto
https://psicoadvisor.com/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
Bene l’aumento delle misure alternative, ma le comunità non si trasformino in carceri private
In merito al dibattito di questi giorni il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) ribadisce la necessità di facilitare percorsi alternativi per l’uscita dal carcere, in particolare per le persone con problemi di dipendenza. Ma le comunità non vanno pensate come surrogati degli istituti di pena né come carceri private.
“Da sempre crediamo all’inutilità della detenzione per le persone con dipendenze come dimostrano le numerose accoglienze nelle nostre strutture e nei progetti di misure alternative territoriali. E’ un lavoro che facciamo da anni. Ma le comunità non devono diventare delle carceri private, la detenzione non è lo strumento per facilitare la cura e il percorso di riabilitazione. A livello normativo sono già previsti dei percorsi alternativi, poco utilizzati e non sufficientemente sostenuti a livello economico e culturale. Il CNCA e una buona parte della società civile c’è ed è disponibile a ragionare su un’idea di superamento che sia inserita in una logica di sistema basta sulla scelta e la responsabilità della persona ” afferma Caterina Pozzi, presidente del Cnca.
“Non è pensabile tornare ad un modello di comunità di alcune esperienze degli anni ‘80, che oggi come allora non trovano assoluto riscontro nella realtà e nei bisogni delle persone che incontriamo
Accogliamo oltre 4000 ospiti nelle nostre comunità che sono aperte sul territorio, lavorano per l'inserimento sociale e accompagnano le persone nei propri percorsi di responsabilità, recupero e scelta consapevole. Queste realtà non possono trasformarsi in luoghi di puro contenimento.
Rivendichiamo con forza la professionalità e la motivazione etica e di impegno sociale degli operatori che lavorano nei nostri servizi; si tratta di professionisti che hanno scelto un lavoro di accompagnamento e cura e che non possono mai fare le veci della polizia penitenziaria”, aggiunge Pozzi.
Il CNCA è oggi la principale rete di cura delle dipendenze nel terzo settore con circa 300 realtà presenti in tutta Italia e 4000 persone prese in carico ogni anno; “La nostra storia quarantennale di lavoro sul campo parla di percorsi terapeutici, di scelta, di condivisione. Noi lavoriamo costruendo percorsi di autonomia con le persone, facciamo in modo che entrino, quando necessario, in rapporto con il reato commesso e con la pena ispirato ad una cultura di giustizia riparativa su cui le nostre comunità stanno già lavorando da anni. Per noi il carcere è sempre l’estrema ratio, soprattutto per chi ha un problema di dipendenza. Siamo convinti che i percorsi di accompagnamento e le misure alternative debbano essere implementati, ma rifiutiamo in maniera forte di trasformare le comunità in luoghi di puro contenimento. Educare, non punire è da sempre il nostro slogan”, aggiunge Riccardo De Facci, consigliere nazionale del CNCA con delega alle dipendenze.
Per informazioni:
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
cell. 347 8291853
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Minori stranieri non accompagnati: poche luci e molte ombre nel sistema di accoglienza italiano
https://www.meltingpot.org/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Il fenomeno della co-ruminazione nei bambini e negli adolescenti
https://www.stateofmind.it/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Adolescenti e abuso di sostanze: fattori di rischio e fattori protettivi
https://www.stateofmind.it/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Povertà educativa. Turri (Caritas): “Costruire un’alleanza tra alunni, famiglie, scuole, territorio e terzosettore”
https://www.agensir.it/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Comportamenti violenti online nelle relazioni di coppia tra adolescenti: rischio “normalizzazione
https://www.insalutenews.it/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Effetti dell’uso dei social media sulle abilità sociali degli adolescenti di oggi
https://www.stateofmind.it/