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L'Associazione Promozione Sociale e Solidarietà di Trani (BT) ha lanciato il bando "Il Giullare - Festival Nazionale del Teatro oltre ogni barriera" per promuovere la cultura delle pari opportunità in vari campi. Il bando è rivolto a quelle compagnie e gruppi che credono nel teatro e nell'arte come reali strumenti di abbattimento di ogni barriera.
Lo spettacolo teatrale dovrà affrontare i temi che ispirano l'idea del festival (a titolo esemplificativo: racconto di sé e autobiografia, diversità, barriere culturali e architettoniche, integrazione, ecc.).
La scadenza per la presentazione delle candidature è fissata per il 20 maggio 2017 - ore 12:00
Maggiori informazioni: http://www.ilgiullare.it/come-
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I ragazzi e l’ansia da interrogazione, prof non date i voti con la calcolatrice
http://www.corriere.it/scuola/medie/17_maggio_12/ansia-fine-maggio-7c946164-36f0-11e7-91e3-ae024e503e5d.shtml
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Anche il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa,
Nils Muiznieks, boccia la riforma della giustizia minorile.
Governo e Parlamento ci ripensino
Marelli: “La quasi totalità degli addetti ai lavori è contraria
all’abolizione dei Tribunali per i minorenni.
Raccolte quasi 26mila firme con una petizione online”
Roma, 16 maggio 2017
La riforma della giustizia minorile prevista dalla proposta di legge già approvata alla Camera e ora in discussione alla Commissione giustizia del Senato, è “un passo nella direzione sbagliata”. È questa l’opinione del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks, in una lettera inviata al presidente del Senato, Pietro Grasso, il 9 maggio scorso ma resa pubblica solo ieri. Quanto previsto dalla nuova normativa può “indebolire il ben consolidato sistema di protezione dei diritti dei minori”, in quanto una giustizia a misura di minorenne deve essere“accessibile, adatta all’età, veloce, diligente, focalizzata sui bisogni e sui diritti del minore”, tutte condizioni che “sono meglio soddisfatte in un sistema in cui la giustizia viene erogata da professionisti specializzati e con competenze esclusive, come avviene attualmente in Italia”, e come testimonia anche “l’esperienza di diversi paesi”.
“Anche l’Europa boccia la riforma della giustizia minorile voluta dal Governo italiano”, dichiara Liviana Marelli, referente Infanzia, adolescenza e famiglie del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA). “La quasi totalità degli addetti ai lavori, in Italia, lo aveva già fatto da tempo. Cosa aspettano l’esecutivo e il Parlamento a cambiare direzione, riconoscendo che l’abolizione dei Tribunali per i minorenni sarebbe un errore cruciale, di cui pagherebbero il conto, in primo luogo, proprio i bambini, i ragazzi e le loro famiglie? La nostra federazione ha proposto una petizione in merito che ha raccolto, su change.org, quasi 26mila firme: https://www.change.org/p/fermiamo-l-abolizione-dei-tribunali-per-i-minorenni. Ora tocca alle istituzioni assumere decisioni le cui reali implicazioni e conseguenze sono state ampiamente chiarite e argomentate, con tutti gli strumenti e in tutte le sedi possibili.”
Info:
Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa e Comunicazione
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
tel. 06 44230395/44230403 – cell. 329 2928070 - email:
www.cnca.it
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"Anche l'Europa boccia la riforma del processo civile nella parte in cui prevede lo smantellamento del tribunale per i minorenni e della procura minorile. Il rischio che il patrimonio professionale, culturale e il modello di giurisdizione a tutela delle persone di minore età possa essere compromesso, come da me evidenziato in tante occasioni, è condiviso anche in ambito internazionale".
Lo dice l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano, in riferimento alla lettera inviata dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muižnieks, al Presidente del Senato, Pietro Grasso, in cui si esprime "preoccupazione" per il progetto di riforma della giustizia civile, attualmente in esame al Senato.
Nella lettera al Presidente Grasso, il Commissario rileva che "il trasferimento delle competenze di tribunali e procuratori dedicati alle persone di minore età ad organismi giudiziari ordinari può portare ad una diluizione della capacità dei giudici e dei procuratori di prestare un'attenzione adeguata e specifica alle esigenze dei bambini", con il "rischio che l'esperienza e la conoscenza sostanziali accumulate in decine di anni dai professionisti della giustizia giovanile in Italia possano in parte essere persi".
Il Commissario sottolinea che l'approvazione del progetto di legge "sarebbe un passo nella direzione sbagliata, considerato che una giustizia a misura di bambino deve essere "accessibile, adatta all'età, veloce, diligente, focalizzata sui bisogni e sui diritti del minore". Tutte condizioni che "sono meglio soddisfatte in un sistema in cui la giustizia viene erogata da professionisti specializzati e con competenze esclusive, come avviene attualmente in Italia", e come anche testimonia "l'esperienza di diversi Paesi", osserva ancora Nils Muižnieks.
"Il Commissario rileva punto per punto le stesse preoccupazioni da me espresse mesi fa – nota la Garante Albano - quando ho rivolto al Parlamento un appello per dire no allo smantellamento del tribunale per i minorenni e della procura minorile e dire invece sì ad una riforma della giustizia a misura di bambino.
In questo momento storico occorre aumentare il sistema di protezione dell'infanzia – conclude Filomena Albano – una questione centrale per il presente e il futuro dell'Italia, anche per la presenza delle nuove sfide rese urgenti dalla situazione di povertà economica e dall'arrivo in Italia di tanti minori migranti".
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Adolescenti, supereroi fragili, navigati e vulnerabili
http://www.ansa.it/lifestyle/notizie/societa/famiglia/2017/05/04/adolescenti-supereroi-fragili-navigati-e-vulnerabili_6d52e27d-1a5c-4565-852d-78baf0456af6.html
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Il problema non è l’omosessualità ma l’omofobia
L'Ordine Psicologi ER contro omofobia e transfobia, in occasione della Giornata Internazionale
Come ricordava il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della scorsa Giornata Internazionale contro l'omofobia e la transfobia, "questa giornata offre l'occasione di riflettere sulla centralità della dignità umana e sul diritto di ogni persona di percorrere la vita senza subire discriminazioni". Richiamando una famosa frase di un altro presidente, J. F. Kennedy, si potrebbe anche dire "non chiederti che cosa puoi fare per definire la normalità, chiediti che cosa puoi fare per fermare l'omofobia". L’omosessualità è da considerarsi uno dei tanti aspetti della sessualità umana, così come l’eterosessualità che, pur essendo più diffusa, non è la “norma”. Anche nel mondo animale l’omosessualità è sempre esistita proprio perché si tratta di una delle possibili varianti dell’orientamento sessuale. Da quando è stata derubricata dai manuali di psicopatologia, la ricerca in ambito psicologico e sociale ha iniziato a spostarsi sull’altro fronte, quello dell’omofobia: non ci si chiede più perché una persona è omosessuale, ma perché provi ostilità, paura, disgusto verso l’omosessualità.
Ci sono essenzialmente due dimensioni nell'omofobia, una psicologica e un'altra sociale. Quando il termine "omofobia" è stato coniato nel 1972 dallo psicologo americano Weinberg l'attenzione era più concentrata sugli aspetti psicologici, data appunto la natura di "fobia". In breve è stato chiaro come, alla stregua della xenofobia, l'omofobia è fortemente determinata da fattori sociali, al pari del razzismo e dell'antisemitismo.
L’omofobo, infatti, come il razzista, non ritiene di avere un problema: i suoi pregiudizi si inseriscono in un sistema codificato di credenze diffuso nell'ambito in cui si muove e interagisce.
La descrizione più corretta dell'omofobia, dunque, è quella di fenomeno sociale che può essere individuato all'interno delle ideologie culturali e nelle relazioni inter-gruppo, dove i sentimenti omofobi, gli atti denigratori e i pensieri di disprezzo soggettivi sono indotti da pregiudizi sociali oltre che da fattori personali. Il timore di essere identificato o etichettato come omosessuale può essere un ulteriore fattore scatenante degli atteggiamenti omofobici. È infatti possibile che l'omofobo, esprimendo giudizi o manifestando atteggiamenti antiomosessuali, non solo esterni la propria opinione, ma contemporaneamente segnali al mondo circostante la sua distanza dalla categoria in questione. Vuole così ribadire l'identità eterosessuale che gli è stata assegnata fin dalla nascita, approvata dalla maggioranza della società.
L'omofobia, nella sua dimensione psicologica individuale, si riferisce alle rappresentazioni interne degli stereotipi riferiti alla identità sessuale, dei comportamenti non eterosessuali e dei pregiudizi riferiti alle credenze sulle persone omosessuali. Quando genera malessere può essere un segno di debolezza e fragilità ed è necessario affrontarla: tramite un lavoro profondo su se stessi può infatti essere modificata. L’omofobo, sia maschio che femmina, per recuperare benessere dovrebbe ricercare le motivazioni profonde che lo condizionano negativamente, nei processi di pensiero e di azione, verso le diverse possibili relazioni interpersonali. Se in difficoltà ad affrontare in modo autonomo tale stato di disagio o sofferenza andrebbe accompagnato a farlo con il supporto di uno psicologo, con la rassicurazione che la sua identità non può esserne compromessa.
In questo senso allargato, che comprende sia i processi psicologici individuali che gli elementi sociali e culturali, si potrebbe anche parlare di omonegatività per descrivere il fenomeno discriminatorio. Decenni di studi hanno dimostrato che non è l’omosessualità, ma l’omonegatività, che deve essere curata in quanto malattia socio-culturale antica e radicata: può essere combattuta e nel tempo debellata con l’integrazione, l’informazione, il rispetto e l’educazione sociale al valore delle diversità.
Ufficio Stampa Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna
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Figli adolescenti: come stabilire un rapporto positivo
http://dilei.it/mamma/figli-adolescenti-come-stabilire-rapporto-positivo/489105/
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Come cambia il corpo durante l'adolescenza
http://www.focus.it/scienza/salute/la-rivoluzione-nel-corpo-durante-ladolescenza
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Fare educazione all’amore nelle scuole combatte infelicità e depressione
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/15/fare-educazione-allamore-nelle-scuole-combatte-infelicita-e-depressione/3523155/
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La Fondazione Cariplo ha lanciato la quarta edizione del Bando "Welfare di Comunità e innovazione sociale" per promuover sperimentazioni più sostenibili di welfare comunitario che sappiano attivare soluzioni adeguate ai bisogni del territorio e siano in grado di innescare processi partecipati che garantiscano il coinvolgimento della società e dei cittadini, rendendo maggiormente incisiva, stabile e sostenibile l'innovazione prodotta.
Come per le precedenti edizioni il bando è articolato in tre fasi (call for ideas, studi di fattibilità e realizzazione) ma nell'edizione di quest'anno sono previsti anche due importanti momenti formativi rispettivamente sul tema della progettazione e sul frundaising di comunità.
I soggetti interessati dovranno presentare la propria idea progettuale entro il 30 giugno 2017
Maggiori informazioni: http://www.fondazionecariplo.