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Antidepressivo per ragazzi, inutile e pericoloso
http://www.focus.it/scienza/salute/il-caso-degli-antidepressivi
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Difficoltà di apprendimento: occorre lavorare sull’autostima
http://www.lapiazzaweb.it/2015/09/difficolta-di-apprendimento-occorre-lavorare-sullautostima/
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L’ora di andare a scuola
http://www.ilpost.it/2015/09/10/teensleep-orario-scuola/
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Come insegnare ai tuoi figli ad ascoltare buona musica
http://it.aleteia.org/2015/09/04/come-insegnare-ai-tuoi-figli-ad-ascoltare-buona-musica/
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L’UNIONE NAZIONALE CAMERE MINORILI E LA CAMERA MINORILE DI MILANO
ESPRIMONO
forte preoccupazione per l’esasperazione dei toni e la strenua polarizzazione tra pareri favorevoli e sfavorevoli che sia stampa sia opinione pubblica hanno recentemente espresso sui provvedimenti di volta in volta assunti dall’autorità giudiziaria specializzata sul c.d. “caso Levato”
OSSERVANO
che le normative sovranazionali, tra cui si ricorda la Convenzione sui diritti del fanciullo e le linee guida del Consiglio d’Europa per una giustizia child friendly (17.11.2010), così come il diritto interno prevedono l’adozione di ogni cautela nella esposizione mediatica delle questioni che riguardano persone minori di età; rammentano altresì le norme vincolanti per gli operatori dell'informazione di cui alla Carta di Treviso per una cultura dell'infanzia, che impongono il rigoroso anonimato del minore nonché di evitare forme di comunicazioni lesive dell'armonico sviluppo della sua personalità, e ciò a prescindere dall'eventuale consenso dei genitori
INVITANO
a considerare la vicenda dal punto di vista e secondo l’interesse della persona minore coinvolta che il Pubblico Ministero presso il Tribunale per i Minorenni aveva il dovere, oltre che il potere, di tutelare e che lo stesso Tribunale ha valutato alla luce dei dati disponibili
RILEVANO
come l’approccio fino ad ora adottato dai vari commentatori che si sono espressi sul caso si sia spesso basato su constatazioni ed argomenti di natura emotiva e su confronti con casi del nostro passato giudiziale e mediatico, che non presentano elementi di analogia con quello al momento sottoposto all’autorità giudiziaria minorile
SOTTOLINEANO
la necessità di abbassare i toni di commento sulla vicenda e l’opportunità di rispettare tanto gli interessi dei genitori e delle loro famiglie, quanto quelli del neonato; interessi dei quali il Tribunale per i minorenni ha individuato il bilanciamento con i provvedimenti attualmente in vigore, ed assunti in attesa che il procedimento faccia il proprio corso, con tutte le garanzie difensive e di contraddittorio che il nostro sistema ben conosce ed applica quotidianamente, dovendo peraltro ricordare che la procedura di adottabilità avviata prevede per legge la presenza dell’avvocato del minore che vale a rappresentare gli interessi dello stesso come parte anche formale ed autonoma del giudizio - profilo processuale e giuridico, quest’ultimo, sottovalutato e persino dimenticato sia dalla stampa sia dai diversi commentatori
AUSPICANO
che l’eventuale ulteriore confronto sul caso si svolga con la necessaria serietà e competenza, ossia su un piano tecnico e nella conoscenza delle normative nonché tenendo a mente l’interesse di tutte le parti, primariamente quella del minore di età il cui futuro il Tribunale per i Minorenni, con la garanzia del carattere specializzato e della struttura multidisciplinare che per legge lo definiscono, ha il compito di tutelare.
Milano, 24 agosto 2015
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È buono. Neomaggiorenni che vivono esperienze di accoglienza “fuori famiglia”
http://www.newsrimini.it/2015/08/e-buono/
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“La legge delega di ‘riforma del terzo settore’ approvata alla Camera e in attesa di voto al Senato, è una legge che, di fatto, non promuove l’espansione dell’intervento sociale e dei diritti né garantisce tutele maggiori per il lavoro sociale che, nel nostro paese, interessa un milione di lavoratori e lavoratrici, e oltre 4,5 milioni di volontari”. Questa l’opinione di Don Armando Zappolini, presidente del CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, una federazione di oltre 250 gruppi operanti nel settore del sociale che raccoglie nel suo complesso oltre 10.000 dipendenti e 6.000 volontari.
Zappolini, che domenica 6 settembre parteciperà a Lucca all’annuale appuntamento di fine estate, che il Centro Nazionale per il Volontariato e la Fondazione Volontariato e Partecipazione dedicano all’analisi e all’approfondimento, nella Tavola Rotonda ‘Prospettive di cambiamento. I prossimi appuntamenti del volontariato’, riporterà in quella sede le preoccupazioni che la federazione che rappresenta avverte rispetto alla discussione in corso in Parlamento su questo tema: “Il testo affronta alcuni nodi che ci stanno a cuore: dal servizio civile universale, alla migliore definizione del 5 per 1000, alla possibilità di utilizzo dei beni pubblici. Molto spesso però tali temi sembrano essere solo ‘annunciati’ e non viene affrontato in maniera seria il tema economico e la necessità di modalità di finanziamento strutturali che queste azioni hanno. La proposta di legge di riforma del Terzo Settore allude alla costruzione di un welfare basato sulle prestazioni individuali, casomai monetizzate (i voucher), quando in realtà abbiamo un grande bisogno di interventi integrati, diffusi, territoriali, in grado di ricostruire relazioni tra le persone e diffondere la coesione sociale. Per fare questo ci vuole più Stato, più società civile organizzata, più risorse. Ci vuole la capacità di una riorganizzazione della funzione pubblica diffusa che integri ruolo e compiti istituzionali con l’esperienza, la passione, la progettualità della cittadinanza attiva e organizzata”.
Il nodo critico a cui si riferisce il presidente del CNCA riguarda il capitolo della proposta di legge che interessa l’impresa sociale: “La proposta di legge, invece di rilanciare su questi grandi temi e ricostruire una visione comune, investe e si concentra sull'impresa sociale, un soggetto giuridico che, nell’idea del legislatore, sia capace di sintonizzarsi con il profit e per il profit a cui appaltare rilevanti risorse e attività dello stato sociale. Con questa impostazione finiscono per avere un ruolo marginale il volontariato, l’associazionismo e in particolare la nostra storia di cooperazione sociale, che rappresenta un patrimonio positivo per tutto il paese e che invece dovrebbe essere utilizzata come fondamento per la ricostruzione di un nuovo patto sociale. Non possiamo accettare la visione paternalistica che unisce l’enfasi della ‘bontà del dono’ alla logica del profitto, dell’impatto sociale con la distribuzione degli utili!”.
Zappolini evidenzia come il CNCA sia stato in questi mesi una voce fuori dal coro e sottolinea come “abbiamo cercato di costruire, con proposte e volontà di collaborazione, un percorso critico rispetto a un testo, che troppo velocemente è stato salutato come salvifico ma ci siamo scontrati con una scarsa volontà di ascolto. Siamo consapevoli che il periodo storico che stiamo attraversando ci pone sfide e obiettivi differenti dal passato: la povertà, la concentrazione delle ricchezze, l’invecchiamento della nostra popolazione, l’arrivo di migranti, la disoccupazione di massa, sono temi che chiamano tutti all’innovazione e a pensare interventi diversificati, che però non devono e non possono prescindere dalla necessità di ampliare le tutele e di riconoscere i diritti in senso universalistico”.
Il presidente del CNCA alla ripresa dei lavori parlamentari sul progetto di legge di Riforma del terzo settore auspica, ancora una volta, che si possa invertire la rotta rivolge un APPELLO “a tutti coloro che, a vario titolo, credono ancora in una cultura che riconosce nella restituzione dei diritti per tutti, un principio assoluto di eguaglianza, di solidarietà e per il ‘pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese’. Auspichiamo che, in questo tempo che ci resta di discussione al Senato della riforma, ci sia un’inversione di tendenza rispetto al testo, che se passasse così come è oggi, significherebbe l’azzeramento delle forme di mutualismo e della sussidiarietà orizzontale e attiva”.
Roma, 4 settembre 2015
Info: Ufficio stampa CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
tel. 06 44230395/44230403 - 3488017100
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Le Commissioni Lavoro di Camera e Senato hanno inviato al Governo la proposta di inserire nei decreti attuativi del Jobs Act norme per favorire l’autonomia e l’inserimento lavorativo dei neomaggiorenni “fuori famiglia”. La soddisfazione del gruppo “#5buoneragioni”.
Roma, 6 Agosto 2015
Il gruppo “5buoneragioni”, coordinamento che rappresenta centinaia di organizzazioni italiane che si occupano di tutela dei minorenni ed è promosso dall’Associazione Agevolando, CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, CNCM – Coordinamento Nazionale Comunità per Minori, Cismai, Progetto Famiglia onlus e Sos Villaggi dei Bambini onlus, esprime soddisfazione per i pareri che le commissioni lavoro di Camera e Senato hanno inviato al Governo in merito ai decreti attuativi del Jobs Act inserendo un’indicazione specifica che preveda meccanismi per favorire l’inserimento lavorativo e l’autonomia di giovani neomaggiorenni provenienti da esperienze in comunità di tipo familiare o in affido. Significativo che entrambe le commissioni abbiano recepito l’importanza di questo tipo di provvedimento, sostenendolo.
Un risultato importante raggiunto grazie in particolare all’intenso lavoro di Agevolando (per il gruppo #5buoneragioni), Federazione Isperantzia e Terra dei Piccoli Onlus e con il contributo fondamentale della Senatrice Amati.
Un tema su cui il gruppo “#5buoneragioni” ha insistito molto in questo anno tanto da inserirlo tra le proposte urgenti e necessarie presentate ufficialmente al Governo e al Parlamento lo scorso 9 Marzo a Firenze per un’accoglienza di qualità, per la tutela dei diritti e un sostegno reale alle famiglie fragili (si veda: http://www.agevolando.org/eventi/2015/5buoneragioni-presenta5-buone-proposte/).
Ora attendiamo che il Ministro del Lavoro accolga all’interno dei decreti attuativi del Jobs Act la proposta delle commissioni dando concretezza a una decisione che rappresenterebbe una svolta epocale per il nostro paese e un sostegno reale ai giovani senza o fuori famiglia, che oggi sono ancora fortemente discriminati sul piano delle opportunità e spesso completamente soli nell’affrontare la vita adulta.
Allegato:
- il documento elaborato da Terra dei Piccoli Onlus, dai rappresentanti del gruppo #5buoneragioni e dalla Federazione Isperantzia
- i testi dei pareri delle Commissioni lavoro Camera e Senato sono disponibili ai link: http://www.camera.it/leg17/824?tipo=A&anno=2015&mese=08&giorno=05&view=filtered_scheda&commissione=11#data.20150805.com11.allegati.all00030
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=17&id=937932
Info:
Mariano Bottaccio: 329 2928070 -
Elena Cranchi: 340 9796363 -
Sara Ficocelli: 392 0771851 -
Silvia Sanchini: 347 1660060 -
Giovanni Tagliaferri -
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Con la musica s’impara meglio
http://www.internazionale.it/scienza/2015/07/25/musica-apprendimento-cervello
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Approvato dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza il 4° Piano nazionale d'azione. Soddisfazione di Batti il Cinque!
COMUNICATO STAMPA
Approvato dall'Osservatorio nazionale il IV° Piano d'azione per l'infanzia e l'adolescenza.
Soddisfazione di Batti in cinque! per il metodo di lavoro e i contenuti del piano.
Ora si concluda rapidamente l'iter per la sua adozione e il Governo lo approvi.
Roma, 31 luglio 2015
Nella seduta plenaria del 28 luglio u.s. l'Osservatorio nazionale sulle politiche per l'infanzia e l'adolescenza, presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, alla presenza della Sottosegretaria Franca Biondelli, ha approvato il IV° Piano nazionale d'azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva per il biennio 2015-17.
Il Piano si articola in quattro aree tematiche: lotta alla povertà; servizi socio-educativi per la prima infanzia e qualità della scuola; integrazione scolastica e sociale; sostegno alla genitorialità, sistema integrato dei servizi e accoglienza. Ciascuna area prevede azioni specifiche da realizzare nei prossimi anni.
Unanime è stato l'apprezzamento per il metodo di lavoro proposto e per il contenuto del piano approvato.
"Il piano approvato – sottolinea Liviana Marelli portavoce della rete Batti in cinque! composta da Agesci, Arciragazzi, Cgil, Cnoas, Save the Children, Unicef e referente nazionale infanzia, adolescenza e famiglie del Cnca - segna a nostro parere una tappa importante nei processi di costruzione delle politiche a favore dei bambini e dei ragazzi, perché contiene l'obiettivo di giungere alla individuazione di un luogo unitario di governo delle politiche per le persone di minore età, superando l'attuale frammentazione tra diversi Ministeri e – soprattutto - sostiene l'obiettivo della definizione dei livelli essenziali per garantire l'esigibilità dei diritti civili e sociali dei bambini e degli adolescenti, riconosciuti dalla Costituzione Italiana e dalla CRC e la conseguente allocazione di risorse anche aggiuntive per garantirne la sostenibilità sull'intero territorio nazionale"
Il Piano d'azione, prima di essere adottato e reso operativo con decreto del Presidente della Repubblica, necessita ora dei pareri del Garante per l'infanzia, della Conferenza Unificata, della Commissione bicamerale sull'infanzia e della deliberazione finale del Consiglio dei Ministri.
Auspichiamo che l'iter previsto sia il più rapido possibile e che il IV° Piano d'azione che verrà adottato rispetti pienamente i contenuti del documento approvato all'unanimità dall'Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza.