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Il ddl delega al governo per l'efficienza del processo civile ha invece questo effetto. Pur avendo un approccio dichiaratamente limitato al campo processuale civile, esso in realtà incide profondamente sugli aspetti ordinamentali del sistema di protezione giudiziaria dei soggetti minori di età, scardinadolo senza alcuna visione di insieme e senza tener conto delle ripercussioni sui sistemi che con quello devono interagre. Trascura l'esigenza di urgenti interventi sostanziali in campo penale amministrativo e penitenziario minorile; dimentica il ruolo delle Regioni e le competenze funzionali attribuite loro dall'art. 117 Cost.; riduce il ruolo dei servizi sociali a quello di meri ausiliari del giudice; affida imprudentemente alla discrezionalità del presidente capo del tribunale la designazione del presidente della sezione specializzata; lascia immutato il pletorico collegio a quattro giudici in primo grado e a cinque in appello; sopprime l'importante figura del pubblico ministero minorile specializzato, dimenticando i poteri a questo attribuiti dalla legge n. 149 del 2001 in materia di segnalazione di abbandono e di raccordo con i servizi sociali territoriali.
L'obiettivo di riunire la materia delle persone, dei minori di età e della famiglia davanti a un unico giudice viene così raggiunto a spese di gravi squilibri e di omissioni ingiustificate, che d'altra parte lasciano in vita pezzi consistenti del vecchio sistema di giustizia minorile risalente agli anni Cinquanta, senza saper dire una sola parola nuova che tenga conto delle convenzioni e dichiarazini internazionali, delle nuove esigenze e dei diritti dei giovani d'oggi, del mutamento in atto dei modelli familiari. Il fatto stesso di vedere accomunate in un unico ddl la materia delle imprese e quella delle persone minori di età lascia intuire la frettolosità e superficialità dell'approccio del governo a questo complesso settore.
Luigi Fadiga, Garante Infanzia e Adolescenza dell'Emilia Romagna
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L'educazione? Rispetto delle persone prima ancora che delle regole
http://ilgazzettino.it/lettere_al_direttore/l_educazione_rispetto_delle_persone_prima_ancora_delle_regole-1575612.html
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“Attenzione a non sopprimere i diritti dei bambini e ragazzi privi di cure”
Milano 24 febbraio 2016 - La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato, il 27 gennaio, l’emendamento che sopprime il Tribunale per i minorenni e l’Ufficio del Pubblico Ministero presso il Tribunale, introducendo sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori presso i Tribunali Ordinari.
SOS Villaggi dei Bambini esprime la propria preoccupazione, augurandosi una riforma che non disperda l’esperienza della giustizia minorile italiana, patrimonio inestimabile, e sottolineando la necessità di salvaguardare l’interesse dei bambini e ragazzi privi di adeguate cure familiari.
“Siamo delusi dal vedere abbandonata la proposta iniziale del Governo che prevedeva l’istituzione di un Tribunale e un Ufficio specializzato e autonomo che accorpasse in sé tutte le competenze in materia di persona, famiglia e minorenni. Temiamo possa andare perso il patrimonio di esperienza e storia portati avanti dai Tribunali per i Minorenni e che la tutela dei bambini e ragazzi sia ancora una volta messa a rischio” - Afferma Samantha Tedesco, responsabile Area Programmi e Advocacy di SOS Villaggi dei Bambini - “Per affrontare la complessa e articolata materia minorile occorre competenza. La comprensione delle situazioni di disagio dei bambini e delle famiglie in difficoltà richiede una cultura specifica. Soltanto uffici specializzati, con competenze esclusive ed esaustive, in linea con la normativa costituzionale e le raccomandazioni europee, possono permettere di coniugare esigenze di specializzazione con quelle di prossimità. Ricordiamoci che il sistema di protezione dell’infanzia è già duramente compromesso dai tagli alla spesa pubblica. Non possiamo permettere che i diritti dei bambini e ragazzi privi di adeguate cure vengano soppressi!”.
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Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime la propria preoccupazione per l'approvazione, in commissione Giustizia della Camera dei deputati, di una proposta che prevede la soppressione dei Tribunali e delle Procure per i minorenni e l'introduzione di sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori presso i Tribunali ordinari e di gruppi specializzati presso le Procure ordinarie.
"Siamo assolutamente contrari a questa proposta," dichiara Liviana Marelli, responsabile Infanzia, adolescenza e famiglie del CNCA, "che rischia seriamente di disperdere l'esperienza della giustizia minorile italiana, un punto di riferimento in Europa. Siamo convinti – d'accordo con quanto espresso dall'Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia – che solo uffici specializzati con competenze esclusive in materia minorile e familiare siano adeguati a tali delicati compiti. Per questo chiediamo che venga ripresa l'iniziale proposta del governo, condivisa da larga parte degli addetti ai lavori, di istituire un Tribunale e un ufficio specializzato autonomo di Procura che accorpino in sé le competenze in materia di persona, famiglia e minorenni."
Roma, 26 febbraio 2016
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L’adolescenza è un’invenzione moderna
http://www.linkiesta.it/it/article/2016/02/20/ladolescenza-e-uninvenzione-moderna/29347/
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Segnalo innanzi tutto - anche per spiegare le ragioni dell'Assemblea Straordinaria dei soci del 20 febbraio - che il significato politico dell’emendamento che vi ho mandato é di gran lunga superiore a ogni altra proposta che finora è stata formulata.
L’emendamento é stato infatti approvato dalla Commissione parlamentare (il 27 gennaio scorso) dopo una serie nutrita di audizioni, con l’intervento attivo dei relatori e del governo, che hanno riformulato un emendamento originariamente presentato dalla Presidente della Commissione.
(I lavori parlamentari possono essere consultati al sito http://www.camera.it/leg17/126?tab=4&leg=17&idDocumento=2953&sede=&tipo=)
Pur rinviando all’assemblea straordinaria di tutti i soci per una più ampia illustrazione dell’emendamento (oltre che dell’attività svolta dal direttivo), cerco di delineare comunque sin d'ora gli aspetti fondamentali di questo emendamento.
Si prevede l’abolizione dei tribunali minorili e l’istituzione di "sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori” di due tipi diversi:
a) le sezioni cd circondariali, cui sono attribuite le competenze che già in atto hanno i tribunali ordinari in materia di persona e di famiglia (comprese quelle del giudice tutelare, tranne che per i minori stranieri non accompagnati e la ratifica degli affidi eterofamiliari consensuali), e in più l’autorizzazione a contrarre matrimonio e la rimozione dall'amministrazione.
b) le sezioni cd distrettuali, presenti solo nelle sedi degli attuali TM, alle quali (oltre alle competenze civili del corrispondente tribunale ordinario in materia di persona e di famiglia) sono attribuite anche tutte le competenze del tribunale per i minorenni (civili, penali e amministrative), alle quali si aggiungono i procedimenti relativi ai minori stranieri non accompagnati.
E’ inoltre specificato che:
* anche in pendenza dei procedimenti di separazione, la sezione distrettuale tratta comunque i procedimenti ex art.330 (mentre quelli di limitazione ex art.333 vengono trattati dalla sezione circondariale che si occupa di separazione)
* le sezioni distrettuali operano nella composizione attualmente prevista per i tribunali per i minorenni
* i magistrati assegnati alle sezioni distrettuali vi esercitano le funzioni in via esclusiva (pur non essendo specificato se l’assegnazione viene fatta in via tabellare del Presidente del Tribunale ovvero per nomina del CSM, come avviene attualmente per le sezioni lavoro)
Con l’abolizione delle procure minorili, si prevede che in sede distrettuale le funzioni di pm siano esercitate da sostituti facenti parti del “gruppo specializzato in materia di persona, famiglia e minori”, coordinati da un procuratore aggiunto, senza che però per tali pm sia prevista alcuna garanzia di esclusività nell’esercizio delle funzioni.
Sono dettati inoltre alcuni principi che favoriscono la specializzazione in Corte di Appello, nella direzione della esclusività delle funzioni, e alcuni principi processuali (riprendendo, per quanto riguarda la responsabilità genitoriale, gli esiti del tavolo del processo che abbiamo promosso).
Dott. Francesco Micela
Presidente dell'Ass. Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia
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GIUSTIZIA MINORILE
SEMPRE PEGGIO E PASSI INDIETRO
Nella seduta della Commissione Giustizia della Camera dei deputati del 27 gennaio 2016 è stato approvato l’emendamento 1.25 a firma dell’On. Donatella Ferranti in relazione al disegno di legge C.2953 Governo e C.2921 Colletti, con il quale è stato previsto alla lettera b) punto 2) del comma 1° di “sopprimere il Tribunale per i Minorenni e l’Ufficio del Pubblico Ministero presso il Tribunale per i Minorenni, introducendo le conseguenti necessarie abrogazioni e modifiche delle disposizioni vigenti”.
IL CONSIGLIO REGIONALE DELL’ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI DELLA LOMBARDIA
ESPRIME IL TOTALE DISSENSO
CON UN COLPO DI SPUGNA SI BUTTA VIA LA STORIA E L’ESPERIENZA DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI.
Il sistema della Giustizia minorile in Italia, pur con i suoi difetti, è riconosciuto dai paesi europei ed extra europei come un modello di eccellenza per la specializzazione, la multidisciplinarità, la collegialità delle decisioni e pluralità di funzioni (Civile, Penale e Amministrativa).
Tale decisione è in aperto contrasto anche con i precetti indicati a livello internazionale e comunitario in particolare con le linee guida del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa per una giustizia a misura di minore, adottate in data 17 novembre 2010.
Gli assistenti sociali della Giustizia e dei servizi territoriali sottolineano come la decisione della Commissione confermi l’opinione che la politica sia ancora una volta lontana dall’affrontare i bisogni dei cittadini fragili e deboli in una visione olistica. La tutela del minore e della sua famiglia ha la necessità di contare su operatori specializzati e competenti.
Gli operatori della “cura” dei soggetti deboli, oggi, sono sempre più impegnati nella costruzione, attraverso processi di aiuto, di una relazione generativa di risorse tra servizi, operatori, minori, famiglie e Magistratura al fine di ricomporre gli “sguardi”, le istanze e le risorse per prevenire e limitare il disagio e i danni ad esso connesso superando le frammentazioni già oggi in essere;
CONDIVIDIAMO
i contenuti dei Comunicati emessi dall’Unione Nazionale Camere Minorili e dall’Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia;
SOLLECITIAMO
la Commissione Giustizia della Camera dei deputati alla cancellazione dell’emendamento così come approvato nella seduta del 27 gennaio 2016
CHIEDIAMO
che si proceda alla riforma della giustizia minorile in un’ottica di difesa dei minori e dei soggetti deboli attraverso l’Istituzione del Tribunale per la persona, la famiglia e i minori, accorpando in un unico organismo tutte le competenze, già oggi troppo frammentate tra vari tribunali.
La Giustizia Minorile ha bisogno di interventi che guardino al bambino, alla sua famiglia che vive una difficoltà attraverso gli sguardi di più soggetti, ma con la garanzia e l’intervento di un organismo specializzato e non frammentato.
Milano, 23/02/2016
Il Presidente del CROAS Lombardia Egidio Turetti