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Comunicato della Commissione consultiva per la prevenzione e cura del maltrattamento sui minorenni

I sottoscritti, componenti della Commissione consultiva per la prevenzione e cura del maltrattamento sui minorenni, istituita dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, riuniti oggi per proseguire i lavori per l’elaborazione di un documento di analisi e proposte sul tema.

Rilevato che nel frattempo il Governo ha approvato, nel corso del Consiglio dei ministri dello scorso 29 agosto un disegno di legge Delega al Governo recante disposizioni per l’efficienza del processo civile che prevede l’istituzione di sezioni specializzate per la famiglia presso ogni tribunale,

Rilevato che la tanto attesa riforma della giustizia minorile non troverebbe, in questo caso, la necessaria organicità degli interventi normativi e finirebbe per limitare in maniera preoccupante la protezione e la tutela delle persone di minore età dai maltrattamenti,

Considerato che le indicazioni internazionali ed europee prevedono, in particolare, la necessità di una effettiva specializzazione garantita dalla formazione di tutti i soggetti coinvolti e che il disegno di legge delega, per quanto sinora reso noto, affronta il tema soltanto dal punto di vista nominale e non garantisce l’effettiva specializzazione degli operatori del sistema della giustizia familiare e minorile e neppure l’esclusività dell’organo giudiziario e delle funzioni,

Esprimono vivissima preoccupazione per gli aspetti sopra richiamati e auspicano che nell’iter del provvedimento vengano apportate le necessarie modifiche, ascoltando il coro di rilievi critici espressi, al quale noi, provenendo da diverse esperienze professionali, ci uniamo.

Roma, 22 settembre 2014

Luigi Cancrini, Presidente della Commissione
Carla Berardi, ACP
Ernesto Caffo, Telefono Azzurro
Cremasco Daniela, CABMF
Aurea Dissegna, Pubblico tutore Regione Veneto
Luigi Fadiga, Garante per l’infanzia e l’adolescenza Regione Emilia-Romagna
Pietro Ferrara, SIP
Gian Mario Gazzi, CNOAS
Franco Micela, AIMMF
Dario Merlino, esperto
Carlo Rubinacci, Dipartimento Istruzione – MIUR
Gloria Soavi, CISMAI
Italo Tanoni, Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza delle Marche
Somigli Cecilia, Centro TIAMA 

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Comunicato Cismai

Il Cismai esprime forte preoccupazione riguardo il disegno di legge approvato in data 29 agosto 2014 dal Consiglio dei Ministri in cui si fa riferimento al “rafforzare le garanzie dei diritti della persona, dei minori e della famiglia mediante l’istituzione di sezioni specializzate per la famiglia e la persona” .

Questo progetto di fatto abolisce il Tribunale per i Minorenni, al quale resterebbe  solo la competenza in ambito penale, ed affida tutta la delicata materia della tutela  minorile, dalle decisioni sulla responsabilità genitoriale, alle adozioni, ai minori  stranieri non accompagnati, a sezioni specializzate all’interno del Tribunale  Ordinario.

Si sottolinea il grave rischio che in una materia così complessa e delicata come la  tutela dei soggetti di minore età non venga garantita l’effettiva specializzazione dei  magistrati. La logica di separare le competenze civili da quelle penali, affidata a due  organi giudiziari interrompe di fatto una cultura acquisita in materia minorile, che  fonda la sua competenza in una lettura complessa delle situazioni di disagio dei  minori e delle famiglie.

Le decisioni sui minori verrebbero, inoltre, prese sostanzialmente da giudici togati e  verrebbe così a cadere una delle principali prerogative del T.M. attuale, che è la  composizione mista dei collegi, in cui il giudice togato affianca il suo sapere  giuridico alla conoscenza specialistica dei Giudici Onorari nel campo del benessere  psicologico e sociale del minore.

Questo prezioso patrimonio costituito da una prassi giornaliera di lavoro fianco a  fianco tra togati e onorari non può in alcun modo essere sostituito dal continuo  ricorso a pareri specialistici esterni (Consulenze Tecniche).  Significativa ci sembra inoltre la sparizione del termine “minore”, finora centrale;  laddove questa centralità venisse meno infatti, il rischio è che il minore si trovi ad  esistere non più come soggetto di diritto, ma solo in funzione dei diritti dei suoi  genitori con una sovrapposizione della giurisdizione minorile a quella familiare. Ci sembra grave che il Governo non abbia recepito le indicazioni di diverse  Associazioni, che operano da anni nel settore della tutela minorile come l’ Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia (AIMMF) e la  Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e per i Minorenni (Il CamMiNo), che  avevano presentato proposte di legge riguardanti l’opportunità di Istituire non sezioni  specializzate, ma un Tribunale Specializzato per la Persona, i Minorenni e per la  Famiglia, con autonomia organizzativa, con funzioni esclusive e composizione  multiprofessionale, cosa che consentirebbe inoltre di mantenere l’unitarietà del  giudizio minorile civile e penale.

Il Cismai auspica che il Ministro della Giustizia e il Governo tornino sui loro passi  mantenendo la specificità e la specializzazione di una giustizia che anche nella sua  organizzazione metta al centro la persona minore di età.

Torino 16.9.2014


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