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Prima che inizi l’adolescenza, di solito la scuola piace. Anche gli adolescenti hanno molte ragioni per apprezzarla: stare con gli amici, frequentare corsi particolari e passare il tempo con gli insegnanti che piacciono. Tuttavia per molti giovani non è così, perché la scuola in genere esercita una pressione contraria all’esuberanza adolescenziale.

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Spesso il dover sottomettersi per tutto il tempo all'autorità degli adulti irrita i ragazzi, proprio quando stanno lavorando per sviluppare la loro identità indipendente, si trovano ammassati in classi dove in genere non viene valorizzata la loro individualità.

In che modo gli adulti possono aiutare gli adolescenti a gestire la discrepanza tra la loro normale spinta all'autonomia, all'identità e all'indipendenza e ciò che la scuola chiede loro?

Per come è strutturata la scuola, gli adolescenti devono applicarsi in tutte le materie e a tutti gli argomenti, anche a quelli che non prediligono e per cui non sono portati. Non possono scegliere, come invece avviene da adulti, e non è possibile che tutto piaccia loro.

È certo un bene che agli adolescenti venga chiesto di approfondire tutto, anche perché potrebbero scoprire aspetti della scuola che apprezzeranno molto più di quanto si aspettano. I loro interessi sono in via di maturazione. Gli adulti dovrebbero incoraggiarli ad essere aperti alla possibilità di poter apprezzare un corso che non vogliono frequentare o un'esperienza inattesa.

Tuttavia, consigliano gli esperti, riconoscere le loro preferenze e parlarne apertamente, mette insegnanti e genitori in una posizione migliore per aiutare gli adolescenti a mantenere la motivazione a scuola.

Ad esempio, se a un ragazzo non piace molto una materia e ottiene di conseguenza risultati non positivi, l’istinto potrebbe indurre a esortarlo a correggere il suo atteggiamento; di solito però è più utile avere inizialmente con lui una conversazione concreta sulla natura della scuola, che predispone all’università e al lavoro, dove la soglia di ingresso prevede una valutazione complessiva dei risultati ottenuti, non solo di quelli relativi alle materie che appassionano.

A volte gli adolescenti hanno bisogno dell’aiuto degli adulti per sbloccarsi. Per alcuni, una semplice convalida delle loro preferenze può essere sufficiente per risolvere il problema. Altri invece avranno bisogno di stimoli e suggerimenti per aggirare la refrattarietà a quella certa materia di studio.

Anche i gusti cambiano spesso nel tempo, è esperienza di tutti. Parlando con i giovani adolescenti, si può incoraggiarli ad essere aperti alla possibilità che, in futuro, possano interessarsi a un argomento che in questo momento non li attrae.

Ci sono tuttavia ragazzi cui la scuola superiore non piace del tutto. La scuola si concentra su una gamma molto ristretta di argomenti e abilità, e non è affatto insolito per uno studente avere problemi nell’affrontare un'istruzione convenzionale, essendo tuttavia pronto ad ottenere successi in una carriera che non ha riferimenti nella scuola tradizionale.

Se questo è il caso di un figlio adolescente, gli esperti di psicologia e apprendimento consigliano, in primo luogo, di sostenere i suoi interessi per quello che sono. Se il ragazzo, ad esempio, è restio allo studio in astratto e preferisce le attività manuali, gli si può trovare un corso di studio o un’attività extra-scolastica che la aiuti a sviluppare quelle abilità. Si possono trovare occasioni per sostenere quell’interesse nel tempo libero.

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È molto più facile per gli studenti sentirsi motivati ​​quando devono svolgere un lavoro che si collega ai loro obiettivi personali e in cui si sentono sicuri di poter avere successo.

In secondo luogo, un genitore dovrebbe fare di tutto per entrare in empatia con il fatto che non è divertente passare giorni, notti e fine settimana ad applicarsi a materie poco interessanti, apprezzando quindi il suo sforzo e riconoscendo che compierlo potrebbe non essere facile o naturale.

Gli adolescenti senza particolari problemi tendono a coltivare forti interessi, anche se questi interessi non sono propriamente scolastici. Se questo non accade, potrebbe esserci un problema di salute mentale più ampio, per il quale è bene rivolgersi a un esperto.

Ci sono infine ragazzi molto coscienziosi che si applicano all’eccesso. Non c'è niente di sbagliato, ovviamente, negli studenti che partecipano con entusiasmo a tutto ciò che la scuola ha da offrire. Tuttavia, mettono in guarda gli psicologi, l'apprendimento può diventare inutilmente stressante per gli studenti che sentono il bisogno di eccellere sempre in ogni compito assegnato.

Per combattere un inutile perfezionismo, si può far comprendere agli adolescenti che ci si aspetta che apprezzino ogni materia. Se, ad esempio, amano la storia e vogliono dedicare a questa materia più tempo, li si può certo sostenere.

Per le materie che non li attraggono, però, li si dovrebbe incoraggiare a fare tutto quello di cui c’è bisogno, sia per ottenere voti abbastanza alti che per una padronanza abbastanza profonda, salvaguardando però il loro tempo e le loro energie per altre cose, come riposarsi, divertirsi, applicare la loro creatività in ambiti extra-scolastici.


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