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L’affido è un servizio del ComuneMilano che ha lo scopo di tutelare bambini e bambine, offrendo loro un contesto familiare che li supporti nella crescita e rispettando allo stesso tempo il loro diritto a mantenere i legami con la propria famiglia d’origine.
Succede, infatti, che la famiglia naturale possa trovarsi in una situazione di difficoltà che la porta a non essere in grado di occuparsi dell’educazione e delle necessità materiali e affettive dei propri figli.
Possono diventare “affidatarie” persone singole o coppie, sposate o conviventi, senza vincoli di età.
Guarda il video per conoscere la storia della piccola Marta e clicca qui per scoprire tutte le informazioni relative al percorso di affido bit.ly/Affido-Milano
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Bullismo, cyberbullismo: la violenza delle parole che uccidono
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Presidente del Consiglio dei Ministri Mario DRAGHI
Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea ORLANDO
Ministro della Giustizia Marta CARTABIA
Ministra Pari opportunità e famiglia Elena BONETTI
Commissione giustizia senato e camera
Ai capigruppo parlamentari
Al gruppo interparlamentare minori (tramite on. Lattanzio, On. Siani, On. Serracchiani)
p.c.
Alla Dott.ssa Carla Garlatti – Autorità Garante Nazionale Infanzia e Adolescenza
Alla Dott.ssa Cristina Maggia – presidente AIMMF
Alla Dott.ssa Susanna Galli – Segretario generale AIMMF
Alla dott.ssa Grazia Cesaro – UNCM
Al dott. Gianmario Gazzi - CNOAS
Ai Presidenti dei Tribunali per i Minorenni, Loro Sedi
Alla Conferenza delle Regioni
All’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani
Oggetto:
- Costituzione gruppo di lavoro per l’elaborazione degli schemi di decreto legislativo recanti modifiche in materia di procedimento relativo a minorenni e famiglie.
- Costituzione gruppo di lavoro per l’elaborazione degli schemi di decreto legislativo recanti modifiche in materia di riforma ordinamentale ed istituzione del tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie.
In riferimento all’oggetto, constatiamo nostro malgrado che la composizione dei suddetti gruppi di lavoro comprende esclusivamente rappresentanti della Magistratura e dell’Avvocatura.
Tale scelta è a nostro parere monca rispetto all’indispensabile coinvolgimento degli Enti Locali, quali organo di regia che garantisce i diritti dei soggetti di minore età e delle loro famiglie. È mancante anche nella composizione dei gruppi stante la totale assenza della competenza di ordine sociale, pedagogico e psicologico che si attua con la collaborazione delle organizzazioni di terzo settore e dei coordinamenti nazionali che – in base al principio di sussidiarietà normativamente previsto - svolgono concreta e competente azione di accoglienza (familiare e di comunità residenziale) e di accompagnamento prossimo alle famiglie, ai bambini e ai ragazzi in situazione di vulnerabilità.
Non si può non considerare che per raggiungere obiettivi di benessere per famiglie e minorenni nei processi di aiuto, è efficace solo un lavoro che preveda la interdisciplinarietà, l’insieme di diverse competenze e professionalità – purtroppo trascurate in sede di approvazione della legge n. 206 del 26 novembre 2021 “Delega al governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata “ (GU n. 292 del 9/12/21 vigente dal 24/12/21) – quale unica strada per rendere efficiente il sistema di welfare, per abbreviare i tempi e ottimizzare le risorse che, seppur presenti, andrebbero dissipate.
Possono allora essere questi schemi di decreti delegati solo “questione giuridica o legale”?
La tutela dei diritti dei bambini/e , dei ragazzi/e e delle loro famiglie non si risolve con la logica del “contraddittorio” ma richiede capacità progettuale per sostenere processi evolutivi di cambiamento per garantire futuri possibili. Si ribadisce dunque che la definizione degli schemi di decreto, necessita di una visione non solo di tipo giuridico, ma anche di competenze sociali, pedagogiche e psicologiche. Questo è il senso della “collegialità e complementarietà” di sguardi e competenze garantito finora dai Giudici Onorari, funzione che sarebbe auspicabile mantenere nel futuro ordinamento.
Riteniamo pertanto che i gruppi di lavoro di cui all’oggetto debbano prevedere la partecipazione attiva di rappresentanti degli Enti locali, di operatori sociali, pedagogisti, psicologi e dei coordinamenti nazionali che si occupano di protezione e tutela dei minorenni e delle loro famiglie e che hanno decenni di esperienza, e sono maggiormente rappresentativi dell’ambito della cura e dell’accoglienza di soggetti di minore età.
Richiamiamo al riguardo quanto esposto nell’odg presentato dagli onorevoli Lattanzio, Siani, Di Giorgi, Verini, Bazoli, Lepri, Ruggiero e Grippa nel quale si evidenzia come “... una delle caratteristiche che impronta maggiormente di sé l’attuale sistema della giustizia minorile consiste nella partecipazione al procedimento e allai decisione di esperti, ad esempio nel campo della psicologia o della pedagogia, con l’obiettivo di consentire che le norme siano applicate tenendo conto della specifica condizione del minore come persona in via di sviluppo” impegnando il Governo anche “..a valutare le modalità attraverso le quali garantire, in questo ambito, il contributo multidisciplinare sinora apportato dai componenti privati”.
Inoltre il Tavolo di lavoro delle associazioni nazionali e delle reti nazionali e regionali di famiglie affidatarie, nel documento presentato nel corso della audizione del 26.10.2021 davanti alla Commissione Giustizia della Camera ha auspicato la “creazione di un Tavolo di confronto per poter realizzare una riforma Dalla parte dei bambini” che preveda:
- il miglioramento dell’organico e informatizzazione degli uffici giudiziari al fine di garantire la necessaria interconnessione nonché l’accelerazione dei procedimenti che riguardano i minorenni, stimandone le risorse utili;
- l’adeguato budget di investimenti per il sistema dei Servizi sociali quale organo di prossimità impegnato sia nella prevenzione di interventi giurisdizionali, in circostanze di vulnerabilità familiare, sia nell’implementazione dei provvedimenti emanati dall’Autorità giudiziaria a tutela dell’infanzia;
- adeguata e costante formazione del “curatore speciale del minore” a cura degli Ordini professionali secondo un protocollo formativo che tenga conto di tutti i soggetti coinvolti nei procedimenti minorili.
Chiediamo pertanto che la Ministra della Giustizia intervenga per integrare i gruppi di lavoro come sopra indicato e ai referenti del gruppo interparlamentare infanzia di attivarsi affinché venga dato seguito a quanto approvato nei suddetti ordini del giorno.
Firme:
CNCA - Presidente Nazionale Riccardo De Facci
CNCA - Responsabile Area Accoglienza relazioni familiari, diritto al futuro bambini, adolescenti, giovani - Liviana Marelli
CNCM - Coordinamento nazionale comunità per minori - Giovanni Fulvi
CISMAI – Coordinamento italiano servizi contro il maltrattamento all’Infanzia - Giovanni Visci
SOS - Villaggi dei Bambini - Direttore Roberta Capella
Associazione Agevolando - Federico Zullo
Associazione Progetto Famiglia – Marco Giordano
Anfaa – Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie – Frida Tonizzo – Presidente
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“Italia Inclusiva” è un progetto della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese che mira a valorizzare il terzo settore italiano all’estero, attraverso la realizzazione di progetti video-fotografici che valorizzino l’attività di sei associazioni non profit italiane.
Il Terzo settore in Italia è una realtà dinamica ed estremamente variegata, che conta centinaia di migliaia di organizzazioni attive in diversi ambiti. Nasce per mettersi al servizio della comunità e allo stesso tempo crea comunità e relazioni, producendo un valore economico ben più grande di quanto venga quantificato. È un laboratorio attivissimo di imprenditoria e innovazione e contribuisce a promuovere la cultura e a renderla accessibile. Il Terzo settore italiano genera a sua volta una cultura della responsabilità, della cooperazione e della cura per le persone, gli spazi e le città. È quindi importante iniziare ad associare il Made in Italy anche alle eccellenze che il nostro Paese può vantare in ambito sociale, le quali hanno un ruolo cruciale nello sviluppo sostenibile del Paese e nell’inclusione dei suoi soggetti più fragili.
Il progetto mira a comunicare all’estero il contributo del terzo settore e a tentare di restituirne la varietà, attraverso la selezione di sei macro-aree di intervento, che richiamano gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030: legalità, empowerment femminile, rigenerazione urbana, integrazione sociale, sport, imprenditoria sociale.
Per la promozione e la valorizzazione di questo importante patrimonio socio-economico verranno realizzati dei progetti video-fotografici che raccontino l’attività delle associazioni individuate attive nei settori sopraelencati, in continuità con la consolidata tradizione della fotografia italiana nella lettura dei luoghi e della società.
L’Avviso pubblico “Italia Inclusiva” si rivolge a fotografi/video maker o collettivi emergenti o mid-career e rimarrà aperto fino al 4 febbraio 2022. I sei artisti selezionati potranno sviluppare il loro progetto video-fotografico osservando nel corso di alcuni mesi il lavoro e la storia delle associazioni. I progetti fotografici saranno poi valorizzati attraverso la realizzazione di sei libri e di altrettante mostre destinate ad essere diffuse nella rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura.
La direzione creativa del progetto è a cura di Baringo, un progetto di Cosimo Bizzarri e Matteo De Mayda.
Questo il link per il bando.
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Gioventù spezzata
https://www.vanityfair.it/
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Gli adolescenti stanno male. Servono persone, risorse, letti. E cura
http://www.vita.it/
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Adolescenti senza parole: l'età tradita
https://www.doppiozero.com/