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I rischi dei social per la salute mentale di bambini e adolescenti
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L’applicazione della DBT con adolescenti che manifestano comportamenti autolesivi
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Solidando, il supermercato solidale di iBVA, dall'8 marzo raddoppia i suoi sforzi. Lo annunciano dallo storico ente no profit milanese di via Santa Croce 15, proprio mentre i numeri dell'emergenza alimentare in città continuano a crescere, e le stime parlano di una richiesta di sostegno quasi raddoppiata negli ultimi mesi.
A Solidando le famiglie in difficoltà economica possono fare la spesa gratuitamente, come in un normale supermercato, pagando poi con una tessera a punti. Un modello di sostegno alimentare attivo dal 2016, che grazie al suo assetto organizzativo, ha permesso alla struttura di rimanere aperta anche durante i periodi di lockdown. Per questo Solidando è rientrato ufficialmente per il 2021 nel “secondo dispositivo di aiuto alimentare” dell’Ufficio Food Policy del Comune di Milano. E a tal proposito ha deciso di rilanciare.
"Se una cosa è certa è che nei prossimi mesi, da una lato la crisi sanitaria potrebbe risolversi, ma dall'altro quella economica no, e le povertà - a noi piace declinarle sempre al plurale - saranno destinate a persistere se non a incrementare" spiega il direttore Matteo Ripamonti. "Per questo motivo ci è stato chiesto dai nostri partner d'implementare gli sforzi nell'immediato futuro, e così dall'8 marzo a Solidando raddoppieranno le ore di apertura, raddoppierà la merce a disposizione, raddoppierà l'utenza che accoglieremo e raddoppieranno i volontari per gestire il tutto. Uno sforzo non indifferente, ma a cui non potevamo sottrarci".
Uno sforzo possibile grazie al sostegno materiale di IMPact Foundation, partner del progetto.
IMPact Foundation è la fondazione d’impresa attraverso cui si realizza la corporate philanthropy di IMPact SIM, impresa specializzata in risparmio gestito nata nel 2018 dall’idea di Fausto Artoni, Stefano Mach e Gherardo Spinola, la quale si caratterizza per aver adottato, sin dalla sua nascita, un modello aziendale a forte vocazione sociale. Lo Statuto di IMPact SIM prevede infatti che almeno il 50% degli utili annuali distribuibili siano destinati, in modo vincolante, a finanziare iniziative ad impatto sociale. IMPact Foundation nasce dunque per essere lo strumento filantropico giuridicamente indipendente attraverso cui dare sistematicità strategica ed operativa al perseguimento degli obiettivi di corporate philanthropy di IMPact SIM.
"La crisi sanitaria, poi diventata crisi economica, ha rapidamente acuito forme di povertà già esistenti. I numeri sulle famiglie a Milano in condizioni di emergenza alimentare sono aumentati negli ultimi mesi in modo drammatico, soprattutto a causa della perdita del lavoro" racconta Gherardo Spinola, Presidente di IMPact Foundation. "Tante persone, ritrovatesi improvvisamente in condizioni d'indigenza hanno dovuto chiedere aiuto anche per il cibo. La decisione di sostenere il progetto di iBVA è stata per noi molto naturale. Riteniamo che garantire la sicurezza alimentare in momenti di forte crisi, come quello che stiamo vivendo, sia imprescindibile per permettere a padri e madri di famiglia di rimettersi in piedi, dando loro la possibilità di liberare, almeno in parte, il budget familiare per investire nella formazione e nella ricerca di nuovi posizionamenti nel mercato del lavoro, elemento per noi centrale, in ragione del focus strategico di IMPact Foundation sulla lotta alla disoccupazione."
"Senza il supporto di IMPact Foundation non ce l'avremmo fatta, ma anche senza il supporto dei volontari e degli operatori, che da lunedì 8 consentiranno un incremento così cospicuo delle nostra portata d’azione assistenziale" conclude Ripamonti. "È la dimostrazione di quanto un dialogo fra mondo profit e no profit possa essere possibile, e soprattutto proficuo. Questo dialogo è la strada indicata da molti come quella più promettente per fronteggiare la crisi che ci è caduta addosso. E noi siamo contenti di essere in cammino".
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L’applicazione della DBT nel contesto scolastico
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Più sesso, più coppia, più fedeltà: la rivincita dell’amore romantico tra i millennials
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L’autolesionismo nei bambini e negli adolescenti
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Mentre ancora una volta arrivano immagini e testimonianze drammatiche di migranti e rifugiati, fra cui minori non accompagnati e famiglie con bambini, abbandonati nella neve in condizioni disperate ai confini orientali dell’Unione Europea, Amnesty International Italia, Asgi, Centro Astalli, CeSPI, CNCA, Consiglio Italiano per i Rifugiati – CIR, Defence for Children International Italia, Emergency, Intersos, Oxfam Italia, Salesiani per il Sociale, Save the Children Italia, SOS Villaggi dei bambini e Terre des Hommes intendono richiamare pubblicamente l’attenzione sui rischi per i minorenni alla frontiera tra Italia e Slovenia.
Secondo i dati ufficiali diffusi a settembre 2020[1], nel corso dell’anno l’Italia ha quadruplicato le riammissioni dall’Italia alla Slovenia, sulla base dell’accordo bilaterale del 1996, arrivando ad effettuarne 962 da gennaio a fine settembre 2020, a fronte di 250 nell'analogo periodo dell'anno precedente. Il trend appare confermato dai dati diffusi recentemente da reti e organizzazioni della società civile, che riportano 1.240 respingimenti tra il 1 gennaio e il 15 novembre 2020[2].
Nell’ambito dell’attuazione di tale accordo fra i due Paesi, recentemente definita “illegittima sotto molteplici profili” dal Tribunale Ordinario di Roma e causa di una serie di respingimenti a catena che rimanda migranti e richiedenti asilo in Bosnia ed Erzegovina e li sottopone al rischio di violenze e abusi, emerge anche la preoccupante disapplicazione delle tutele previste dalla L. 47 del 2017, Legge Zampa.
Ad allarmare le organizzazioni sono infatti due direttive in materia di valutazione dell'età inviate il 31 agosto e il 21 dicembre 2020 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste alla polizia di frontiera.
In contrasto con le garanzie sancite dalla Legge Zampa e dal Protocollo sulla determinazione dell'età approvato dalla Conferenza Stato-Regioni a luglio 2020, tali Direttive autorizzano in via generale la polizia a considerare come maggiorenni i migranti intercettati al confine Italia-Slovenia che si dichiarano minorenni, rispetto ai quali la polizia stessa non abbia alcun dubbio circa l’età adulta, senza il vaglio giurisdizionale richiesto dalla legge.
Tale indicazione assegna di fatto all’autorità di Pubblica Sicurezza un potere discrezionale circa l’attribuzione dell’età anagrafica ai migranti e rifugiati sottoposti a controlli in frontiera e così facendo si pone in evidente contrasto con quanto stabilito dalla Legge Zampa, che prevede che l’accertamento dell’età sia svolto tramite documenti o tramite esami socio-sanitari, sempre attraverso una procedura multidisciplinare, nell’ambito di un procedimento di competenza dell’Autorità giudiziaria minorile.
È importante ricordare che le riammissioni illegali dall’Italia alla Slovenia sono solamente il primo tassello di una catena di respingimenti che riporta migranti e rifugiati dall’Italia alla Bosnia, attraverso violenze e continue violazioni dei loro diritti, di cui sono stati recenti testimoni anche i parlamentari europei Bartolo, Benifei, Majorino, Moretti e Smeriglio, impegnati nei giorni scorsi in una missione fra Italia, Croazia e Bosnia per monitorare in prima persona la situazione dei migranti in quelle zone.
La prassi adottata a Trieste rischia di avallare pratiche che contrastano con il divieto di respingimento dei minori stranieri non accompagnati previsto dall’art. 19 Testo Unico Immigrazione, come modificato dalla stessa Legge Zampa.
Recenti inchieste giornalistiche hanno riportato la presenza in Bosnia di diversi minori non accompagnati che hanno dichiarato di essere stati riammessi dall’Italia in Slovenia. È probabile che gli stessi siano stati identificati come maggiorenni dalla polizia di frontiera italiana, secondo le direttive della Procura minorile, senza che venisse avviato alcun procedimento di accertamento dell’età.
Per questo motivo, Amnesty International Italia, Asgi, Centro Astalli, CeSPI, CNCA, Consiglio Italiano per i Rifugiati – CIR, Defence for Children International Italia, Emergency, Intersos, Oxfam Italia, Salesiani per il Sociale, Save the Children Italia, SOS Villaggi dei bambini e Terre des Hommes auspicano che Il Ministero dell’Interno, la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Trieste e le altre autorità competenti adottino tutte le misure necessarie affinché:
- cessino definitivamente le riammissioni illegali alla frontiera italo-slovena nei confronti di richiedenti asilo e migranti, compresi i minorenni;
- siano pienamente applicate le norme previste dalla Legge Zampa sulla protezione dei minori non accompagnati, con particolare riferimento all’accertamento dell’età e al divieto assoluto di respingimento.
Roma, 5 febbraio 2021
[1] Qui il documento
[2] Rivolti ai Balcani, La rotta balcanica. I migranti senza diritti nel cuore dell’Europa, gennaio 2021. Il documento riporta i dati emergenti da una richiesta di accesso civico generalizzato di Altreconomia.