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La rete #5BuoneRagioni chiede alla ministra della Giustizia Cartabia
e a tutte le forze politiche di bloccare una revisione processuale e ordinamentale
che produrrebbe un sistema assai meno capace
di valutare le difficili e complesse situazioni
di bambini, adolescenti e famiglie
Roma, 13 maggio 2022
La rete #5BuoneRagioni per accogliere i bambini che vanno protetti – composta da Associazione Agevolando, Coordinamento Italiano Servizi contro il Maltrattamento all’Infanzia (CISMAI), Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), Coordinamento Nazionale Comunità per Minori (CNCM), Progetto Famiglia onlus e SOS Villaggi dei Bambini –, con l’adesione dell’Associazione Nazionale Famiglie Adottive Affidatarie (ANFAA), chiede ancora una volta alla ministra della Giustizia Marta Cartabia e a tutte le forze politiche di intervenire rapidamente per evitare di portare a compimento una riforma della giustizia minorile, prevista all’interno della più complessiva riforma del processo civile, che stravolgerebbe i principi alla base dell’ordinamento e del processo che riguardano i minorenni, mettendo seriamente a rischio i diritti di bambini e adolescenti e delle loro famiglie.
In particolare, la rete #5BuoneRagioni, al pari di altri autorevoli istituzioni che esercitano funzioni e responsabilità nella tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza come l’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia (A.I.M.M.F.), sottolinea il fatto che la riforma prevista nella legge delega – con l’introduzione di un “Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie” – minerebbe alla radice due principi cardine dell’ordinamento attuale: la collegialità di ogni decisione e la multidisciplinarietà dell’organo giudicante.
La specificità e complessità delle situazioni che riguardano i minorenni e le loro famiglie richiedono, infatti, che tutti i provvedimenti di valutazione della responsabilità genitoriale, le limitazioni o le decadenze dalla responsabilità genitoriale, gli allontanamenti, la decisione in merito all’affidamento familiare o all’accoglienza in comunità residenziale debbano essere assunti tramite un organismo collegiale e interdisciplinare, in cui siano presenti esperti non solo del diritto ma anche delle scienze umane, assicurando così tutte le competenze e le sensibilità necessarie per valutare tali situazioni, che non riguardano solo reati, ma condizioni di vita personali e familiari, e per pensare un futuro possibile nel superiore interesse del minorenne e della sua famiglia. Un compito che non si esaurisce con la pratica e la garanzia del contraddittorio, e quindi decisamente arduo per un giudice monocratico, come prevede la riforma approvata il 26 novembre scorso di cui sono ora in fase di definizione i decreti attuativi.
La rete #5BuoneRagioni ricorda che lo scorso 5 aprile 2022 il Parlamento europeo ha licenziato una risoluzione intitolata “Tutela dei diritti dei minorenni nei procedimenti di diritto civile, amministrativo e di famiglia”, in cui raccomanda agli Stati membri di adottare “un approccio multidisciplinare, di istituire servizi di sostegno all’infanzia facilmente accessibili anche all’interno dei tribunali tramite professionisti qualificati come medici, psicologi, neuropsichiatri infantili, assistenti sociali, per sostenere il minorenne in tutte le fasi del procedimento, attribuendo il compito indispensabile dell’ascolto del minorenne al giudice o ad esperti qualificati, in modo da limitare al massimo l’impatto psicologico ed emotivo di tale audizione”. Anche a livello europeo, quindi, viene raccomandato il rispetto dei principi che sono alla base del sistema in vigore nel nostro paese e che, invece, la riforma rischia di vanificare se in sede di definizione dei decreti attuativi non verrà posto rimedio, come peraltro annunciato dalla stessa ministra Cartabia e sostenuto da ordini del giorno parlamentari.
Per tutte queste ragioni la rete #5BuoneRagioni chiede che i principi fondamentali dell’attuale ordinamento, che hanno fatto del nostro paese un esempio in Europa, siano garantiti e reintrodotti nel testo dei decreti attuativi affinché non vengano sacrificati per una presunta razionalizzazione che non porterebbe efficienza, quanto piuttosto un sistema assai meno capace di garantire il rispetto dei diritti fondamentali di minorenni e famiglie.
Infine, #5BuoneRagioni rinnova la richiesta – già precedentemente avanzata – di garantire la partecipazione dei coordinamenti nazionali maggiormente rappresentativi nell'ambito della tutela minorile ai lavori dei tavoli istituiti presso il ministero della Giustizia per la definizione dei suddetti decreti attuativi.
Info
Mariano Bottaccio - Responsabile Ufficio stampa e Comunicazione Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
cell. 329 2928070 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Ius scholae, basta rinvii
Non sono tollerabili giochi tra partiti
su una questione che riguarda i diritti e la dignità
di centinaia di migliaia di ragazzi già di fatto italiani
Roma, 6 maggio 2022
Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime la propria forte contrarietà alla cancellazione del provvedimento che riconosce lo ius scholae dal calendario dei lavori di maggio della Camera dei deputati. Questo inspiegabile rinvio, passato quasi sotto silenzio, colpisce centinaia di migliaia di ragazzi che sono italiani di fatto, ma non di diritto.
Non è tollerabile che il diritto alla cittadinanza per questi giovani continui a non essere una priorità nell’agenda politica, e finisca per essere sacrificato in funzione di meri giochi di partito.
Esortiamo, perciò, tutte le forze politiche – a cominciare da quelle che si sono espresse pubblicamente in favore del provvedimento – a non tergiversare oltre, e a procedere rapidamente con l’esame e l’approvazione di un testo di legge che significherebbe un’importante, per quanto ancora insufficiente, conquista di civiltà in favore del riconoscimento dei diritti delle persone nate e/o cresciute nel nostro paese.
Info
Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa e Comunicazione
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
tel. 06 44230395/44230403 – cell. 329 2928070 - email:
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Due bandi per abbattere le barriere della comunicazione e favorire l'inclusione delle persone sorde a scuola, al lavoro e nelle relazioni sociali
Disponibili due nuovi bandi del PIS - Pio Istituto Sordi - uno nazionale, un altro riservato alla città di Milano - per finanziare progetti con attività aggregative, educative, culturali, sportive o di sensibilizzazione e favorire l'inclusione delle persone sorde.
Milano, 29 aprile 2022 - La condizione della sordità è tanto diffusa quanto sommersa. Secondo l'OMS, nel mondo sono circa 460 milioni le persone in condizione di perdita dell'udito di cui 34 milioni in età infantile, con un progressivo incremento nel prossimo futuro.
Il PIS, Pio Istituto Sordi, storica Istituzione educativa milanese oggi divenuta Fondazione di erogazione, mette a disposizione due dotazioni, una a rilevanza nazionale una locale rispettivamente di 80 e 30mila euro per supportare attività mirate sulla disabilità uditiva. Le scadenze per la presentazione delle candidature sono 31 maggio e 30 giugno.
In Italia le persone che hanno una perdita uditiva sono circa 5 milioni di cui il 75% ha una perdita uditiva leggera o media e il 5% grave o profonda. La maggior parte di loro ha perso l’udito dopo l’acquisizione del linguaggio, soprattutto a partire dai 50 anni di età. Un terzo delle persone sopra i 65 anni convive con una perdita di udito. In Europa la perdita di udito coinvolge oltre 34 milioni di persone ed è considerata condizione a vario titolo disabilizzante.
La sordità neonatale è la più frequente disabilità sensoriale congenita e, sempre secondo l’OMS, incide in circa 1-4 casi ogni mille abitanti. In Italia sono almeno 90mila le persone con disabilità uditiva (certificati ai fini INPS), con un'incidenza intorno al 1,5%.
Perdere l’udito in età precoce spesso significa incorrere in difficoltà di acquisizione del linguaggio con tutto ciò che ne consegue: disagio, rischio di isolamento, difficoltà di comunicazione e relazione.
“Le opportunità messe costantemente a disposizione dal PIS sono molte, tutte focalizzate sull'abbattere le barriere che incontra chi convive, a diverso titolo, con la sordità e siamo felici di valutare e accogliere idee e progetti innovativi e mirati” riferisce Daniele Donzelli, Presidente del PIS.
Di inizio anno è anche la messa online del nuovo sito web, una vetrina più moderna e intuitiva, ricca di informazioni per conoscere la storia, le attività, i progetti svolti e le opportunità per realtà onlus e singoli individui coinvolti a vario titolo con la disabilità uditiva.
Anche in pandemia la Fondazione non si è fermata: sono state distribuite mascherine trasparenti per consentire la labiolettura, sono stati organizzati eventi sportivi come il progetto sostenuto da Fondazione Vodafone Campioni Sordi ieri, oggi e domani, sono state erogate borse di studio per giovani universitari con sordità (opportunità tuttora attiva con un bando ad hoc in scadenza al 30 settembre), è stata avviata una collaborazione per l’attivazione di uno sportello di consulenza psicologica gratuito per i soggetti più isolati a causa dei lockdown e sono state, infine, sostenute iniziative all'estero destinate alle persone con disabilità uditiva nei paesi in via di sviluppo.
Nata come istituzione scolastica nel lontano 1854, la Fondazione ha mantenuto negli anni il suo ruolo di guida per le famiglie e le persone che devono fare i conti con la sordità e gli enti che si adoperano per abbattere pregiudizi e barriere favorendo l'inclusione a scuola, al lavoro e nelle relazioni sociali quotidiane.
La sua trasformazione da Istituto pedagogico in Fondazione di erogazione di contributi la rende oggi una delle realtà di riferimento nel Terzo Settore per questa forma specifica di disabilità.
“Valuteremo ogni progetto, di qualunque natura, che abbia come focus l'inclusione delle persone sorde – commenta Stefano Cattaneo, Direttore del PIS – e metta la persona sorda al centro, in linea con le raccomandazioni della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e con lo spirito della nostra Fondazione”.
Il PIS partecipa stabilmente anche al Tavolo Disabilità sensoriali della Comune di Milano, a UNEBA Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza sociale, alla Commissione Gioco al Centro – Parchi gioco per tutti della Fondazione di Comunità Milano Città Sud Ovest ed Est Martesana.
Proprio con la Fondazione di Comunità, ha preso vita il secondo bando (scadenza 30 giugno) riservato ad attività con sviluppo sulla città di Milano per un massimo di 5mila a progetto finanziato.
Il PIS finanzia le proprie attività con fondi propri e donazioni, e proprio la dotazione del Fondo Sordità Milano costituito in Fondazione di Comunità Milano può essere incrementata con ulteriori contributi liberali da parte della cittadinanza.
Conoscere tutte le attività legate al mondo della sordità potrebbe far meglio percepire l'entità del fenomeno, la sua diffusione in Italia e quanto questa sia una limitazione le cui conseguenze vengono spesso percepite meno rispetto a svantaggi più facilmente visibili.
“La sordità influisce molto sulle relazioni interpersonali e sociali – confermano dal Pio Istituto dei Sordi – per cui serve sensibilizzare le Istituzioni e la società civile su quanto sia importante fare qualcosa ogni giorno per abbattere barriere che spesso non riusciamo nemmeno a immaginare. Questo, soprattutto per bambini e giovani, alle prese con l'inserimento a scuola, le amicizie, lo sport e il mondo del lavoro”.
Favorire anche attraverso questi bandi nuove attività inclusive resta il fine costante del PIS: per ogni dettaglio sui requisiti e informazioni consultare il sito o contattare gli organizzatori.
https://www.pioistitutodeisordi.org/
Ufficio stampa PIS
Pensieri&Colori - Paola Piovesana – 338.1279499
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Milano, 25 marzo 2022 - Prendersi cura di chi si deve prendere cura. Questo il messaggio che ben sintetizza gli obiettivi del nuovo master proposto dalle cooperative sociali Il Melograno-CBM e Arimo e dalla Scuola Mara Selvini Palazzoli. Il corso di formazione è rivolto a educatori, assistenti sociali, psicologi, avvocati che lavorano in Servizi rivolti a bambini e adolescenti e che desiderano accrescere le proprie competenze nella Tutela dei Minori. Un master che punta nelle formazioni congiunte, che favoriscono l’apprendimento comune e il confronto tra le diverse professioni che si ritrovano quotidianamente a collaborare nella gestione di situazioni multiproblematiche sempre più impegnative e, dopo la pandemia, purtroppo in aumento.
Una cura sempre più necessaria, alla luce dei dati del Ministero della Giustizia sulla devianza e le prese in carico di minori “in stallo evolutivo”, in netto aumento nell’anno della pandemia, il 2020, rispetto al trend discendente registrato nel 2019. Una situazione all’attenzione delle cronache anche in Lombardia che però rispetto a regioni come Emilia Romagna e Piemonte, difetta di comunità terapeutiche in cui gestire al meglio i casi, a cui si aggiungono una progressiva diminuzione degli educatori ma anche di neuropsichiatri nelle strutture ospedaliere.
Così come sono ai livelli di guardia i casi di maltrattamento, abuso e trascuratezza grave che interessano i più piccoli, bambine e bambini che nei casi peggiori, in seguito a provvedimenti giudiziari vengono affidati alle cure dei servizi sociali e delle comunità per minori. Un’emergenza che anche in questo caso richiede strutture adeguate e soprattutto operatori preparati, aggiornati e motivati.
Il master è pensato proprio per permettere agli operatori che già lavorano nei servizi di ritrovare forza e stimolo a proseguire in un mestiere difficile ma ricco di soddisfazioni soprattutto quando si centrano gli obiettivi terapeutici e rieducativi.
Autorevole e di livello il panel di docenti, frutto dell’esperienza maturata sul campo da operatori storici del CBM - il Centro per il Bambino maltrattato dal 2016 confluito nella cooperativa sociale Il Melograno - di Arimo, una delle realtà più specializzate nell'intervento con adolescenti in difficoltà di crescita, e della Scuola di Psicoterapia Mara Selvini Palazzoli.
A dirigere il master una delle figure più preparate nel panorama europeo, lo psicologo e psicoterapeuta della famiglia Stefano Cirillo, tra i fondatori del CBM e direttore della Scuola Selvini Palazzoli. Più di un centinaio gli operatori formati negli ultimi anni durante le passate edizioni del corso di formazione, che prevede tra l’altro la pubblicazione dei lavori finali dei partecipanti su uno dei siti web di riferimento del settore (www.ubiminor.org). I discenti lavoreranno in gruppi durante i quali avranno sempre l’opportunità di confrontare gli aspetti teorici più avanzati appresi con la propria esperienza quotidiana nei servizi di appartenenza.
Il master partirà il prossimo settembre per concludersi a fine giugno del 2023 e si articolerà in 10 moduli formativi di due giornate al mese, il venerdì e il sabato, dalle 9 alle 17. Il corso potrà accogliere fino a un massimo di 35 partecipanti, che dovranno sostenere un colloquio. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 aprile. Tremila euro il costo del master, rateizzabile in due tranche, che prevede il rilascio di crediti FCAS ed ECM per assistenti sociali e psicologi. Il master si terrà nella sede della cooperativa sociale Arimo, nella centrale via Calatafimi 10 a Milano.
Per informazioni e iscrizioni la segreteria organizzativa risponde allo 02 70630724 e alla mail:
Dati statistici Ministero della giustizia sulla devianza minorile nei preadolescenti:
https://www.giustizia.it/cmsresources/cms/documents/Analisi_Servizi_minorili_31.12.2021convalidato.pdf
Marcello Volpato
Comunicazione (mob: 333 3417564)
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A fronte di 1.202 minori stranieri non accompagnati presenti in Lombardia, scarseggiano i tutori volontari. Anche per via del fatto che l'unico bando per candidarsi e formarsi risale all'estate 2017. Dal 23 febbraio 2022 sul Burl c'è il nuovo bando.
Clicca qui per scaricare il bando
Clicca qui per scaricare la brochure esplicativa
Per qualsiasi informazione si può contattare l’Ufficio del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza al numero 02/67486290 nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 oppure tramite e-mail:
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1 ragazza su 2 subisce quotidianamente molestie in strada (cat calling) e 4 su 10 sono vittime di violenza (fisica, psicologica o sessuale o verbale).
Il 63% delle ragazze prevede di subire discriminazioni nel mondo del lavoro.
Ma gli adolescenti non vogliono restare a guardare, il 54% vuole impegnarsi per essere protagonista del cambiamento.
Milano, 8 marzo 2022 – La giornata internazionale della donna diventa il megafono per amplificare la voce delle ragazze e dei ragazzi della Gen Z, rispetto alla più grande e trasversale sfida del nostro secolo, il raggiungimento della parità di genere.
Sono oltre 1700 gli adolescenti coinvolti nell’ Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group, anche grazie al supporto di BIC® e BIC Corporate Foundation, che hanno voluto esprimere l’insofferenza verso pregiudizi e retaggi culturali che ancora frenano l’uguaglianza tra uomini donne nella nostra società.
In effetti i dati parlano chiaro e anche tra le ragazze più giovani le discriminazioni di genere sono una certezza difficile da scalfire. Il 68,7% di loro pensa che il proprio futuro e le proprie scelte saranno limitate da retaggi culturali maschilisti e retrogradi, pregiudizi e stereotipi.
Come afferma il 43,4% delle ragazze la scuola è uno degli ambienti dove avvengono più discriminazioni, o violenza, seguito da social network, mass media (rispettivamente con il 42% e il 35%) e la politica (38%), ma a stupire è soprattutto la percentuale di ragazze che si immagina il mondo del lavoro come luogo più a rischio, ne è convinta il 63,5%.
Visto dalla prospettiva delle giovani donne anche il web è un luogo pericoloso, il 65% teme di subire Revenge porn quando è in rete.
Le ragazze inoltre hanno piena consapevolezza delle diverse forme che può assumere la violenza di genere, o perché vi hanno assistito, il 70% tra le intervistate ha assistito a violenza verbale (insulti e parolacce) e il 53,6% tra loro ha assistito a violenza psicologica contro altre donne, oppure perché ne sono le prime vittime: 4 ragazze su 10 hanno subito violenza fisica, psicologica, sessuale o verbale e il 53% ci dice di subire molestie per strada (cat calling).
Le nuove generazioni sono stanche di aspettare e sanno di dover scendere in campo da protagoniste per cambiare le cose, lo afferma il 54% dei giovani, ma un maggior impegno è richiesto anche a insegnanti (56%) alla famiglia (49,4%) e ai politici (44,4%).
Sono tante le proposte concrete emerse dalle risposte dei ragazzi ed evidenziate nei loro commenti. A formare una to do list che riflette la consapevolezza delle nuove generazioni: affinché ogni ragazza e ogni ragazzo possano giocare alla pari il cambiamento necessario è prima di tutto, culturale.
- “Magari potrebbe essere utile trasmettere tramite i mass media un tot di giorni a settimana solo post, testi e video che parlino di questo argomento così importante. Anche a scuola sarebbe utile parlare almeno due volte al mese di questo argomento”
- “dovremmo far capire alle persone che non serve a niente educare le ragazze su queste cose, ma, invece, si dovrebbero educare i ragazzi a rispettare tutte”
- “Penso, prendo come esempio il settore lavorativo, che servirebbe un sistema di valutazione e retribuzione dei dipendenti più meritocratico: bisognerebbe pagare la qualità effettiva del lavoro svolto. Mostrare più spesso in televisione lavori tipicamente visti come "da donna" svolti da un uomo potrebbe aiutare a normalizzare la cosa col tempo"
- “Avere più modelli femminili, insegnare fin da bambini l'uguaglianza, punire davvero chi discrimina, vietare determinati atteggiamenti e parole in ambiti dove c'è un grosso pubblico”
Ragazzi e ragazze della GenZ conoscono bene i meccanismi delle discriminazioni di genere e fa male leggere i dati dell’Osservatorio indifesa e vedere che molestie e violenza sono presenti nella quotidianità di tante ragazze” Dichiara Paolo Ferrara, Direttore Generale di Terre des Hommes “Ogni anno con la nostra campagna indifesa ci impegniamo a diffondere i dati della violenza e delle discriminazioni, ma cerchiamo anche di offrire a ragazze e ragazzi percorsi che possano accrescere la loro consapevolezza su queste tematiche e proporre nuovi modelli femminili nonché opportunità di formazione e percorsi di empowerment che possano dotarli degli strumenti necessari per essere davvero leader del cambiamento per una società più equa e inclusiva”
“Da diversi anni OneDay conduce un Osservatorio insieme a Terre des Hommes sui temi della discriminazione di genere e del bullismo per il target giovani. Lo scenario che emerge da questi preziosi momenti di ascolto è chiaro: i giovani sono sensibili e socialmente attenti alle dinamiche legate all'inclusion & alla diversity e alle violenze di genere, ma soprattutto vogliono modelli di riferimento solidi. Chiedono che la sensibilizzazione parta dalla scuola e dai social media, coinvolgendo così i contesti più influenti della loro vita. Per OneDay le nuove generazioni sono sempre al centro, per questo continua con impegno a portare avanti momenti di ascolto e campagne di sensibilizzazione” dice Gaia Marzo, Corporate Communication Director & Equity Partner di OneDay Group.
La campagna indifesa
indifesa è una grande campagna di sensibilizzazione con cui Terre des Hommes ha messo al centro del proprio intervento la promozione dei diritti delle bambine nel mondo a partire da interventi sul campo volti a dare risultati concreti per rompere il ciclo della povertà e offrire migliori opportunità di vita a migliaia di bambine e ragazze nel mondo.
All’interno di questa cornice, dal 2014 Terre des Hommes, in collaborazione con OneDay e ScuolaZoo, porta avanti l’Osservatorio indifesa, con cui ad oggi ha coinvolto più di 50.000 ragazzi e ragazze di tutta Italia, per un totale di più di 10 milioni di contatti. L’Osservatorio è uno strumento per ascoltare la voce dei ragazzi e delle ragazze italiane su violenza di genere, discriminazioni, bullismo, cyberbullismo e sexting ed è a oggi, l’unico punto d’osservazione permanente su questi temi.
L’Osservatorio indifesa 2021 è stato realizzato grazie al prezioso supporto di BIC® che è a fianco di Terre des Hommes e rinnova la sua collaborazione con la Fondazione per la Campagna indifesa e il progetto Network indifesa la prima rete italiana di WebRadio e giovani ambasciatori contro la discriminazione, gli stereotipi e la violenza di genere, bullismo, cyber-bullismo e sexting per promuovere la partecipazione e il protagonismo dei ragazzi e delle ragazze.
Inoltre, nel 2020 Terre des Hommes insieme a Junior Achievement Italia ha avviato #IoGiocoAllaPari – Palestra di Diritti e Competenze, un percorso di empowerment generazionale e parità di genere rivolto a ragazze e ragazzi di scuola secondaria di II grado. Un progetto che unisce la consapevolezza dei diritti con quella delle competenze grazie a un percorso di formazione innovativo e basato sul role modeling, articolato in 15 workshop online, tenuti da altrettante «Dream Coach», esperte e professioniste, voci sono di riferimento nei rispettivi settori professionali.
Sostengono la campagna indifesa: Bata, Benefit Cosmetics, BIC®, BIC Foundation, C&A, Douglas, Esserbella, catena di profumerie del Gruppo Esselunga, Fondazione Milan, Fondazione Zanetti, MainAD, Sorgenia, RGI Group, Valvorobica.
About Terre des Hommes
Terre des Hommes dal 1960 è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo. Attualmente Terre des Hommes è presente in 22 paesi con 140 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des Hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con EU DG ECHO ed è accreditata presso l’Unione Europea, l’ONU, USAID e il Ministero degli Esteri italiano - Agenzia Italiana per la Cooperazione Internazionale (AICS). Per informazioni: www.terredeshommes.it
About OneDay Group
OneDay è il business & community builder italiano che sviluppa e lancia sul mercato nuove realtà imprenditoriali smart secondo un approccio al lavoro unico e innovativo basato sui pillar di velocità, ambizione e concretezza. Il comune denominatore dei suoi business è il target: le nuove generazioni! Per loro OneDay costruisce community e progetta servizi e prodotti. Mission? Mettere davvero le nuove generazioni al centro con progetti concreti e d’impatto. Fanno parte del gruppo OneDay: ScuolaZoo, WeRoad, ZooCom, Together, House of Talent, Glint e la neonata Mambo.
Per maggiori informazioni e richiesta di interviste, contattare:
Terre des Hommes Italia
Anna Bianchi, Ufficio Stampa Terre des Hommes Italia, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; +39 3341691927
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l 19 marzo il furgone di Solidando partirà per l’Ucraina per portare aiuti di prima necessità alle famiglie che sulla loro pelle stanno vivendo questa tragica situazione.
Nel frattempo vi chiediamo di aiutarci a riempirlo il nostro il furgone, perché arrivi a destinazione il più carico possibile.
Grazie all’aiuto del consolato ucraino abbiamo stilato una lista dei prodotti – alimentari e non – che più servono e più serviranno nelle prossime settimane. Eccola.
Doccia schiuma
Shampoo
Dentifricio
Spazzolino da denti
Assorbenti femminili
Carta igienica
Detersivi in polvere in piccole confezioni
Pannolini per bambini
Latte in polvere
Siringhe
Guanti sterili
Cerotti in rotoli
Garze
Zucchero in bustine
The
Riso
Pasta Biscotti
Potete recapitarci quello che intendete donare direttamente in via Santa Croce 15, dal lunedì al venerdì, dalle 09:00 alle 18:00. Aiutateci a far girare questo messaggio e grazie per quel che potrete fare.
N.B.: se non vi è possibile donare prodotti, per contribuire potete usare il nostro IBAN:
IT89 H056 9601 6000 0002 6623X78
Indicando come causale “Solidando X Ucraina”.
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Il progetto “Che razza di parole!” è statp realizzato da Avvocato di Strada ODV, con il contributo dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – UNAR, in occasione della XVIII settimana d'azione contro il razzismo .
L'Associazione Avvocato di strada è un'organizzazione nazionale di volontariato con sede a Bologna che ha lo scopo di fornire assistenza legale alle persone senza dimora su tutto il territorio nazionale e di realizzare progetti per sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sul tema delle discriminazioni.
Nell’ambito della propria attività di sensibilizzazione, ed in occasione della XVIII settimana d'azione contro il razzismo, Avvocato di Strada, con il contributo dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – UNAR, ha deciso di dare vita ad un progetto chiamato “Che razza di parole!” finalizzato al coinvolgimento di 20 studentesse e studenti frequentanti il 4° e 5° anno della scuola secondaria di secondo grado, per la realizzazione di un processo penale simulato su un caso di odio online (c.d. hate speech) nel quale saranno gli stessi studenti ad interpretare il ruolo di parte offesa, imputato, organo giudicante, pubblico ministero, difesa, testimone o delle altre figure che prenderanno parte al processo.
I ragazzi interessati potranno presentare la propria candidatura compilando, entro e non oltre la data del 2 marzo 2022 alle ore 14.00, il modulo indicato al seguente link indicando le proprie generalità e le motivazioni che lo spingono a presentare la candidatura.
Nel caso dovesse pervenire un numero di candidature superiore ai posti disponibili, Avvocato di Strada selezionerà i partecipanti sulla base delle motivazioni presentate.
I ragazzi partecipanti al Progetto, con l’aiuto di avvocati volontari dell’Associazione, saranno coinvolti in prima persona nella simulazione di un processo penale su un caso di hate speech secondo le fasi illustrate brevemente di seguito:
Fase 1 (studio del caso):
in questa fase i partecipanti, con l’aiuto dei tutor, dopo essersi divisi nei gruppi che rappresenteranno le parti coinvolte nel processo simulato (gruppo Accusa, gruppo Difesa, gruppo Organo giudicante, gruppo Testimoni), inizieranno lo studio del caso sottoposto e predisporranno la strategia migliore per il ruolo assegnatogli.
Durante questa fase, sarà richiesto ai ragazzi di partecipare obbligatoriamente ai seguenti incontri:
- 04/03/2022, ore 17-19, incontro online tramite Zoom con i tutor
- 10/03/2022, ore 17-19, incontro online tramite Zoom con i tutor
- 15/03/2022, ore 17-19, incontro online tramite Zoom con i tutor
Fase 2 (processo simulato):
questa fase si svolgerà interamente a Bologna (costi di trasferta, vitto e alloggio saranno coperti dall'Associazione) nelle giornate del 18 e 19 marzo 2022 secondo il programma indicato di seguito:
- il giorno 18/03/2022 i partecipanti arriveranno a Bologna e dopo una prima fase di conoscenza si divideranno nei rispettivi gruppi (alla presenza dei relativi tutor) per la preparazione del processo.
- il giorno 19/03/2022, dalle ore 9 alle ore 13, ci sarà la simulazione del processo penale in location da definire (probabilmente presso un’aula del Tribunale di Bologna). Il processo simulato sarà trasmesso in diretta online (tramite Youtube) e i docenti che vorranno, indipendentemente dalla presenza o meno di loro studenti tra i partecipanti, potranno coinvolgere le classi nella visione dell’iniziativa durante il suo svolgimento.
Per maggiori informazioni potete scrivere a