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Mangiare a scuola sarà sicuro?
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Ansia negli adolescenti: a rischio anche la salute del cuore
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Terre des Hommes rafforza gli interventi a Beirut per le famiglie dei quartieri più colpiti
Pur essendo passato un mese dalla gigantesca esplosione nel porto di Beirut, il trauma psicologico dei bambini dei quartieri più colpiti è ancora molto vivo e condiziona profondamente la loro quotidianità. Disturbi del sonno, paura ad addormentarsi, enuresi, irritabilità, tendenza all’isolamento, perdita d’appetito, apatia: sono solo alcuni dei disturbi riferiti dalle oltre 300 famiglie che lo staff di Terre des Hommes ha incontrato in questo periodo per una valutazione dei bisogni della popolazione più vulnerabile. “È emerso uno scenario devastante”, spiega Ilaria Masieri, responsabile dei progetti in Libano “Quasi tutti i genitori ci hanno detto di aver riscontrato nei loro figli reazioni che non avevano mai visto prima, e che nella larghissima maggioranza dei casi non sanno come affrontare. Più dell’87% ha dichiarato di aver bisogno di supporto psicosociale e il 41% ci ha chiesto un aiuto psicologico immediato, a riprova della gravità della situazione, che rischia di marchiare per sempre queste giovani vite. Più della metà di queste famiglie è costituita da rifugiati siriani, che già hanno dovuto sopportare le privazioni della guerra e il dolore dell’esilio. È quindi indispensabile che la comunità internazionale non dimentichi questa emergenza umanitaria, che purtroppo si innesta su una crisi economica e politica, ma anche sanitaria, dato l’aumento vigoroso dei contagi di Covid-19, di dimensioni immense. Bisogna trovare urgentemente le risorse necessarie per assicurare a questi bambini diritti fondamentali come protezione, istruzione e cure”.
Terre des Hommes, organizzazione non governativa impegnata da 60 anni nella protezione dei bambini, si è attivata nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe organizzando attività ricreative psicosociali nelle zone più colpite dall’esplosione. In questi giorni stiamo rafforzando i nostri interventi di protezione dei bambini e delle bambine per fornire un adeguato supporto alle famiglie più vulnerabili, dove sono presenti bambini con bisogni speciali, disabili o a rischio di abbandono scolastico, anche per prevenire fenomeni come lavoro minorile e matrimoni precoci. Infatti, se in un primo periodo il supporto psicosociale si concentrerà sull’elaborazione del trauma e sullo sviluppo di meccanismi efficaci per far fronte ai vissuti d’ansia nei bambini, il nostro intervento ha come obiettivo finale il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie, tramite l’accesso a servizi sociali ed educativi di qualità.
Le modalità d’intervento sono complicate dalla situazione sanitaria in continua evoluzione, visto l’aumento dei contagi da Covid-19 che ha portato le autorità a istituire nuovi lockdown, ma gli operatori sono formati per fornire assistenza sia da remoto che in incontri individuali o collettivi, a seconda delle necessità, come hanno già fatto a partire da marzo per gli altri progetti in corso nel Paese. “Abbiamo stilato un piano di risposta in due fasi, che tenga conto dei bisogni immediati ma anche del supporto necessario per il reinserimento delle famiglie sfollate all’interno delle loro comunità di origine e per un graduale ritorno alla normalità”, precisa Masieri.
“Il nostro intervento prevede anche il versamento di contributi economici alle famiglie in difficoltà, per consentire di coprire le necessità più urgenti, la distribuzione di kit igienici per mamme e bambini e di dispositivi di protezione individuale. In tutto i beneficiari delle prime azioni che stiamo realizzando saranno quasi 3.500, ma i bisogni della popolazione sono enormi, se pensiamo che oltre 300.000 persone sono temporaneamente sfollate a causa dell’esplosione”, sottolinea Masieri.
A Karantina, uno dei quartieri più devastati dall’esplosione, Terre des Hommes sta lavorando per restituire alla comunità un parco giochi e una biblioteca, gravemente danneggiati dall’esplosione.
Per individuare più precisamente i bisogni dei bambini Terre des Hommes ha condotto un assessment su oltre 300 famiglie (tra cui 935 minori) che al momento dell’esplosione abitavano nei quartieri più vicini al porto. Nei prossimi giorni sarà disponibile il documento integrale dell’assessment - il primo che indaga le conseguenze psicologiche e psicosociali dell’esplosione sui bambini - sul sito di Terre des Hommes (www.terredeshommes.it).
Terre des Hommes Italia è presente in Libano da 15 anni con decine di interventi di sostegno all’educazione e protezione dei bambini vulnerabili libanesi e dei bambini rifugiati siriani, siriopalestinesi e palestinesi. Con il solo progetto Back to the Future, finanziato con il fondo Madad dell’Unione Europea, ha ristrutturato 8 scuole e riportato a scuola oltre 25.000 bambini.
Per contribuire ai progetti d’emergenza di Terre des Hommes a Beirut
Bonifico bancario conto intestato a Terre des Hommes
IBAN: IT37E0103001633000063232384
Bollettino postale c/c postale 321208
Online con carta di credito al link
https://terredeshommes.it/aiutiamo-bambini-le-famiglie-beirut/
Per maggiori informazioni e richiesta di interviste:
Rossella Panuzzo, Ufficio stampa Terre des Hommes
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Pensieri, linguaggi e spazi della rete: come e perché influenzano la mente degli adolescenti
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La Commissione parlamentare d'inchiesta sull'affido dei minorenni sia l'occasione per rafforzare il sistema di welfare, i servizi sociali e le azioni di sostegno alle famiglie e non per rimettere in discussione il sistema di tutela dei minorenni fuori famiglia. Presa di posizione della rete #5buoneragioni, costituita da Agevolando, Cismai, CNCA,
CNCM, Progetto Famiglia e Sos Villaggi dei Bambini
Roma, 29 luglio 2020 - La rete "5buoneragioni per accogliere i bambini che vanno protetti" - costituita da Agevolando, Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l'abuso all'infanzia (Cismai), Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), Coordinamento Nazionale Comunità per Minori (CNCM), Progetto Famiglia e Sos Villaggi dei Bambini - prende atto dell'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse all'affidamento familiare e alle comunità che accolgono minorenni. Ma invita le forze politiche a coglierla come un'opportunità per rafforzare le azioni di sostegno alle famiglie, piuttosto che come un'occasione per mettere in discussione il sistema di tutela e per squalificare indiscriminatamente gli attori impegnati nella cura dei minorenni "fuori famiglia".
La Commissione svolgerà un ruolo importante se saprà affrontare le tante questioni che riguardano il diritto del bambino a crescere in famiglia: l'investimento sulla prevenzione, sul sostegno alla genitorialità più fragile, sul sostegno ai servizi sociali territoriali e alle Procure della Repubblica per i minorenni per renderli più efficienti, sul supporto all'autonomia dei giovani neomaggiorenni in uscita da percorsi di accoglienza, perché non si vanifichi il lavoro svolto con loro negli anni della prima infanzia e dell'adolescenza. Dunque, se saprà segnare un rilancio dell'impegno delle istituzioni rispetto alla tutela dei minorenni e al sostegno alle famiglie.
Il timore, invece, che l'istituzione della Commissione possa tradursi nell'ennesima "caccia alle streghe" nasce non solo dalla valanga di fango che, anche recentemente, è stata riversata indiscriminatamente sugli attori del sistema che si prende carico dei minorenni "fuori famiglia", ma anche dall'assenza, tra i compiti della Commissione, della verifica dei troppi limiti di un sistema di welfare inadeguato nel sostegno alle famiglie e ai bambini. Condividiamo pienamente l'esigenza di controllare l'adeguatezza organizzativa e operativa dei singoli attori in gioco e di sanzionare gli eventuali errori e ancora una volta ricordiamo che già le norme vigenti (la legge 184/83, la legge 149/01) prevedono doverosamente la funzione del controllo esercitato dalla Procura minorile e dai soggetti referenti per la vigilanza sulle strutture. Siamo convinti, supportati in questo da numerosi studi e ricerche, che il problema fondamentale che dovrebbe porsi la politica è quello di sostenere le famiglie nei difficili compiti che svolgono, invece di utilizzarle come principale ammortizzatore sociale del nostro sistema di welfare. E di potenziare il sistema di welfare e in particolare gli organici dei servizi sociali e della tutela nonché il sistema della giustizia minorile, che pur essendo un punto di riferimento a livello europeo, deve però fare i conti con la scarsità delle risorse impiegate, a cominciare da un numero di assistenti sociali gravemente insufficiente in larga parte d'Italia.
Ci auguriamo altresì che la Commissione d'inchiesta sappia opportunamente valorizzare gli esiti delle precedenti verifiche su questi stessi temi, al fine di evitare inutili ridondanze. In tal senso, offriamo fin da ora ampia disponibilità per specifiche audizioni sul tema.
Per info:
Agevolando - Silvia Sanchini
Cismai - Roberta Zampa
Cnca - Mariano Bottaccio
Cncm - Giovanni Tagliaferri
Sos Villaggi dei Bambini Italia - Valeria Sabato
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Adolescenti da far crescere dopo il Covid-19 – Di G. Maiolo, psicoanalista
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Una nuova rete territoriale interdisciplinare a supporto degli asili nido e dei micro-nidi e nuove formule per sostenere la genitorialità nelle famiglie con bambini da zero a 3 anni, con un’ottica di prevenzione della violenza sui minori. Dall’impegno di ATS Città Metropolitana di Milano e Terre des Hommes nasce NidoInsieme.it, un portale d’informazione per genitori e di formazione per gli operatori dei servizi alla famiglia che intende promuovere il benessere e la cura dei bambini più piccoli, finanziato da Regione Lombardia. I contenuti saranno continuamente arricchiti dagli esperti della nuova rete, costituita anche da cinque ASST del territorio metropolitano, due Comuni (Milano e Magenta) e Azienda Futura del Comune di Pioltello. I primi video disponibili su NidoInsieme.it si focalizzano sull’emergenza Covid, per offrire delle risposte autorevoli ai più comuni dubbi e insicurezze legati alla salute e il benessere dei bambini.
"La tutela della salute dei bambini e dei loro genitori è tra gli obiettivi primari di ATS Città Metropolitana di Milano”, spiega la dottoressa Rossana Giove, Direttore Socio Sanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano. “Questo progetto si inserisce nell’impegno continuo che l’Agenzia esercita di promozione del benessere dei più piccoli attraverso interventi a sostegno della genitorialità e per la formazione degli educatori delle scuole per l’infanzia. Il progetto si colloca nel quadro più ampio delle Politiche per la Famiglia e si configura come un’iniziativa per la promozione del benessere, la prevenzione delle situazioni di disagio infantile e la protezione dei bambini che frequentano gli asili nido e i micro nidi del territorio di ATS Città Metropolitana di Milano, in attuazione della Legge Regionale n. 18 del 2018 ‘Iniziative a favore dei minori che frequentano i nidi e i micronidi’”.
“NidoInsieme avvia un lavoro di rete favorendo un’attiva collaborazione e partecipazione al partenariato da parte di Comuni, Enti del terzo settore, ASST, autorità competenti”, aggiunge il dottor Aurelio Mosca, psicologo, Direttore del Dipartimento Programmazione per l’Integrazione delle Prestazioni Sociosanitarie con quelle Sociali (PIPSS) di ATS Città Metropolitana di Milano. “Il progetto è volto a dare coerenza ai diversi interventi a favore della prima infanzia che verranno proposti e realizzati dalle molteplici realtà che operano nel territorio metropolitano al fianco delle famiglie e dei bambini. Si svilupperà sul piano della prevenzione, individuando i segnali di disagio, potenziando e realizzando azioni informative e formative rivolti ad operatori e famiglie. In quest'ottica favorirà lo scambio di informazioni e di buone prassi, come pure garantirà la diffusione di campagne informative e forme di assistenza ai minori vittime e alle loro famiglie. Sosterrà la diffusione di interventi di protezione e tutela nei casi di violenza, con caratteristiche di qualità e innovative. Ciò anche attraverso l'adozione di protocolli che impegneranno le Istituzioni a lavorare in rete e con un approccio multidisciplinare".
“Il sostegno alla genitorialità è fondamentale perché è proprio all’interno delle famiglie che si possono manifestare comportamenti disfunzionali nei confronti del bambino che, se non debitamente contenuti e guidati, possono sfociare in violenza e maltrattamenti”, sostiene la dottoressa Federica Giannotta, Responsabile Progetti Italia di Terre des Hommes. “Nel sito NidoInsieme.it esperti pediatri e psicologi parleranno dei rischi di patologie poco conosciute come la discuria, l’ipercura o della Shaken Baby Syndrome e saranno presentati alcuni servizi innovativi presenti sul territorio a sostegno delle neomamme o nel riconoscimento e prevenzione dei casi di abusi o violenza che abbiamo contribuito a far nascere, come lo sportello Timmi all’interno dell’ospedale Buzzi”.
Al progetto, finanziato da Regione Lombardia, collaborano ATS Città Metropolitana di Milano, Terre des Hommes, Comune di Milano, Comune di Magenta, Azienda Speciale Servizi alla Persona e alla Famiglia Futura del Comune di Pioltello, ASST Fatebenefratelli Sacco, ASST Melegnano Martesana, ASST Ovest Milano, ASST Nord Milano, ASST Rhodense.
Lo scopo del portale NidoInsieme.it è informare i genitori con figli da zero a 3 anni d’età su argomenti come l’alimentazione più corretta per i bambini di quella fascia d’età, le regole da dare, come interpretare correttamente i comportamenti dei bambini, la gestione delle emozioni, la scelta del nido e rispondere ai frequenti dubbi come ad esempio l’opportunità o meno di fare uso di device elettronici. Una sezione del sito sarà dedicata alla formazione a distanza degli operatori dei nidi e micro nidi e alla promozione delle buone prassi.
Terre des Hommes dal 1960 è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo. Attualmente Terre des Hommes è presente in 67 paesi con 816 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des Hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con EU DG ECHO ed è accreditata presso l’Unione Europea, l’ONU, USAID e il Ministero degli Esteri italiano - Agenzia Italiana per la Cooperazione Internazionale (AICS). Per informazioni: www.terredeshommes.it
Per maggiori informazioni e richiesta di interviste:
Rossella Panuzzo, Ufficio stampa Terre des Hommes
Jacopo Salvadori, Ufficio stampa ATS Città Metropolitana di Milano,
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Qualche numero sul rapporto tra social network e adolescenti
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15 luglio, Torino. Oggi si celebra la giornata mondiale delle capacità dei giovani, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2014 con lo scopo di sensibilizzare e far riflettere sull'importanza di investire nei giovani e sul loro impegno attivo e concreto, al fine di ridurre il più possibile le disuguaglianze sia di accesso alla formazione di base e di specializzazione, sia di entrata nel mercato del lavoro.
Dalla ricerca “Il disagio giovanile nelle periferie” promossa nel 2019 dall’Arcidiocesi di Torino, a cura di Mauro Zangola, emerge che a Torino i Quartieri che fanno registrare la più alta presenza di giovani sono anche quelli dove si registrano i più alti tassi di disoccupazione e la maggior presenza di NEET, cioè di giovani fuori dal mercato del lavoro e dall’istruzione. Falchera, Aurora, Barriera di Milano, Regio Parco e Mirafiori Sud sono i quartieri in cui è maggiore il disagio giovanile. Ciò che si evidenzia è che i quartieri in cui i giovani hanno più difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro sono gli stessi in cui gli adulti hanno un livello di istruzione più basso. L’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte interviene in questa Giornata per sollecitare la Rete dei servizi ad una più intensa collaborazione, l’unica via efficace per contrastare i circuiti di povertà e deprivazione, e le istituzioni a fornire più risorse perché ciò diventi la normalità e non una buona eccezionale pratica.
Antonio Attinà (Vice Presidente Ordine Assistenti Sociali del Piemonte) afferma: “L’accesso al mercato del lavoro diventa sempre più difficile per chi non ha sviluppato specifiche competenze e abilità. Il rischio che si corre, con investimenti inadeguati per fronteggiare le disuguaglianze anche in questo ambito, è quello di condannare i giovani a divenire i futuri adulti poveri. Compito delle Istituzioni, in sinergia con il settore privato, è quello di garantire il diritto allo studio, abbattendo gli ostacoli che rendono difficoltoso l’accesso al mondo della formazione fornendo gli strumenti necessari per affrontare il percorso scolastico. Il voucher scuola della Regione Piemonte, ad esempio, è una misura importante, ma non sufficiente. Occorre sostenere i giovani e le famiglie durante tutto il processo formativo, offrendo corsi professionali regionali, tirocini o stage retribuiti, aumentare l’offerta formativa e di attività educative mirate che consentano di accrescere quelle competenze cosiddette “smart” e digitali”.
Focus dei servizi sociali è il contrasto di due fenomeni attuali e multidimensionali: la povertà educativa e la dispersione scolastica.
“Il mondo della scuola, insieme a quello dei Servizi sociali e alle famiglie, - racconta Chiara Biraghi (consigliere dell’Ordine regionale nonché assistente sociale presso un servizio sociale del biellese) - a causa del Covid-19 è stato costretto a far fronte a numerose sfide, una di queste la didattica a distanza. La DAD ha colto tutti impreparati: i diversi sistemi hanno dovuto implementare la loro collaborazione. I Servizi, affinché nessuno restasse indietro, hanno immediatamente rimodulato le loro attività, gli assistenti sociali sono stati di frequente sentinelle attente per intercettare i bisogni e ridurre le difficoltà, economiche, linguistiche e digitali di ogni famiglia”.
Una recente indagine Istat mostra un quadro non facile: il 14,3% delle famiglie con almeno un minore non possiede computer o tablet, e solo nel 22,2% delle famiglie ogni componente ha a disposizione un pc o tablet. E anche qui il grado d’istruzione influisce: nelle famiglie mediamente più istruite (in cui almeno un componente è laureato) la quota di quanti non hanno nemmeno un computer o un tablet si riduce al 7,7%. Nel 22,7% delle famiglie sono meno della metà i componenti che hanno a propria disposizione un pc da utilizzare. Solo per il 22,2% delle famiglie è disponibile un computer per ciascun componente.
“Per far fronte a questa drammatica realtà - aggiunge Carmela Francesca Longobardi (consigliera dell’Ordine piemontese e referente di progetti d’innovazione sociale presso un’impresa sociale) - il Terzo Settore ha tentato, insieme ai servizi sociali e ai territori, di fornire delle risposte creative e pratiche, grazie alla messa a disposizione, tramite bandi, di ben 24 milioni da parte delle Fondazioni bancarie piemontesi. Diviene sempre più importante consultare le comunità, co-progettando con loro mediante l’uso di strumenti partecipativi, al fine di immaginare soluzioni diverse a bisogni che si fanno più complessi. Non va dimenticato il fenomeno dei ritirati sociali. Soprattutto nelle situazioni più gravi, è necessario uscire dal virtuale per agganciare le famiglie nei luoghi in cui elle vivono”.
Antonio Attinà conclude: “Il virus è stato definito “democratico” e ha toccato tutti, indistintamente; alcune famiglie, le più fragili, hanno sofferto maggiormente l'impatto del lockdown compreso non poter accedere ai diversi servizi offerti normalmente dalla scuola e dalle istituzioni. Può essere utile un maggior coinvolgimento di tutte le forze sociali sul tema delle politiche del lavoro giovanili affinché si possa creare una sinergia ancora più strutturata che possa immaginare e sostenere progetti innovativi, finalizzati all'empowement dei giovani e all’acquisizione di competenze formali ed informali necessarie per l’ingresso nel mercato del lavoro, ed in questo noi siamo assolutamente disponibili”.
Carmela, Francesca Longobardi - Consigliere delegato alla Comunicazione esterna e ai Rapporti con i mass-media / tel: 333.4896751
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Gli adolescenti e la violenza di genere online
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