- Scritto da Davide Cardilli
- Categoria: Vittime di violenza
Milano - Una ragazzina disabile di 13 anni viene derisa da alcuni ragazzi, in poco tempo la situazione degenera e inizia un lancio di sassi. La tredicenne impaurita chiama la mamma che la porta al pronto soccorso, la prognosi è di alcuni giorni. Viene sporta denuncia e gli autori del gesto vengono identificati, sono tutti minorenni.
Pisa - Una quattordicenne di origine senegalese che frequenta un istituto tecnico, in concomitanza con lo scrutinio, inizia a ricevere messaggi denigratori a sfondo razzista. Tra i tanti spiccano “Non si è mai vista una negra che prende 10 a diritto” e ancora “Non esiste che una negra possa diventare avvocato”. Lei spiega che studiare diritto le piace molto e che vorrebbe intraprendere, in futuro, la carriera forense.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Giustizia minorile
Mia moglie è libera
fa ciò che vuole
purché lo faccia
senza rumore.
- Scritto da Lunettes - Studio di psicologia di Giulia Mattalia e Debora Bessone
- Categoria: Esperienze & Educazioni
“Ho scoperto che una mia compagna di scuola si fa dei tagli sulle braccia! Vorrei sapere perché si fa del male!”
Fino a poco tempo fa quando si parlava di autolesionismo, si era soliti fare riferimento agli adolescenti cosiddetti “Emo”, che, tra le varie caratteristiche distintive, avevano quella di procurarsi tagli e bruciature sul corpo per sentire dolore. Attualmente il fenomeno degli “agiti autolesivi”, come tagli, bruciature, punture su varie parti del corpo (generalmente braccia, ma anche gambe, pancia, spalle) si è diffuso in ogni città italiana, a gruppi molto vasti di adolescenti. Basti pensare a quante pagine dedicate all’autolesionismo compaiono su Facebook o altri social network.
- Scritto da Lamberto Bertolé
- Categoria: Letture e Visioni
Per gentile concessione dell'autore e dell'editore, pubblichiamo l'introduzione de "Il miele e l'aceto" di Lamberto Bertolè (Novecento editore).
Un giorno mi è capitato di leggere, con sgomento, in un trafiletto di giornale, che un ragazzo di quarta o quinta liceo si era suicidato perché non poteva più attendere di vedere se vi fosse un aldilà dopo la morte e, soprattutto, di sapere quale religione avesse detto la verità, quale fosse il vero Dio. “Se il destino dell’uomo è segnato, che senso ha aspettare?”, deve aver pensato. Il desiderio di assoluto, il bisogno di verità non gli avevano lasciato scampo. E il mio sgomento, nel leggere la notizia, ora lo so per certo, misurava la mia distanza di adulto da quell’età misteriosa, l’adolescenza, che era la sua età e non più la mia.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Giustizia minorile
Con tante braccia
mi fa felice.
Vuole che taccia
quando mi dice
che la sua vita
senza di me
è ormai finita.
- Scritto da Iuri Toffanin
- Categoria: Esperienze & Educazioni
Scusatemi per prima. Avrete pensato che io mi sia preso gioco di voi, in qualche misura. Un po' è vero, un po' no. In realtà mi sono preso la briga di mancare intenzionalmente di rispetto a quel processo di enfatizzazione del rischio educativo che è da tempo in atto e che temo possa cristallizzare i nostri modelli d'intervento e uniformare, con le procedure, anche le proposte educative, anestetizzando le peculiarità. Per lo più per, tra l'altro talvolta comprensibili, motivi di bilancio ed esigenze di standardizzazione. C’è un clima di gravità diffusa che zavorra l’iniziativa, laddove invece servirebbe promuoverla, anche a rischio di sbagliare dandosi l’opportunità di fare tesoro degli errori.
- Scritto da Iuri Toffanin
- Categoria: Esperienze & Educazioni
Respirate e contate, se comincerete a dubitare pesantemente della sensatezza di ciò che vado a raccontare. La mia è una personalissima digressione su una marginale sfumatura del rischio cosiddetto educativo che meriterebbe forse pensieri più consistenti. Ma per quello ci sono altri, oggi, in questa sala. Io sono qui ad altro titolo e intendo abusarne. Perché il lavoro dell'educatore di comunità senza il gusto delle piccole cose diventa routine e assistenza.
- Scritto da Fondazione Rosa dei Venti Onlus
- Categoria: Narrazioni
Per tanto tempo mi sono sentito dire che ero "imprevedibile", "maldestro", "immaturo" e forse è in parte vero: in effetti sono un ragazzo che fatica a stare fermo, che quasi ogni giorno ha qualche graffio e sbucciatura nuova, che come si muove inciampa o fa cadere gli oggetti, che tende “involontariamente” a giocare con il fuoco…e a farsi male.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Esperienze & Educazioni
C’è un buco assai profondo
dove finisce il mondo
e dove scivolo anch’io.
Perciò faccio a modo mio.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Autori di reato
Mentre molti paesi europei non sanno più come gestire la saturazione delle loro prigioni, la Finlandia ha osato scommettere - con successo - di ridurre della metà il suo tasso di detenzione, grazie a un protocollo sperimentale applicato, nelle sue linee generali, ormai da una trentina d’anni.