- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
La ragazzina è in affido da diversi anni dopo un allontanamento in età prescolare per maltrattamenti raccapriccianti che le hanno procurato, tra l’altro, 80 giorni di prognosi e per i quali entrambi i genitori naturali sono stati condannati a pene severe e decaduti dall’esercizio della responsabilità genitoriale.
Sono i miei affidatari,
così dice la legge.
Io li chiamo genitori,
sono chi mi protegge.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
Nicola, un bimbo di 6 anni. Entra in un negozio di abbigliamento insieme all’affidataria e si mette a tremare davanti a un mazzo di cinture appese.
Ne indica una borchiata: “Pensa se papà mi picchiava con quella”.
Questa filastrocca è per lui, ed è stata scritta canticchiando. Forse per quietare la paura la rabbia che non lo hanno mai lasciato in pace, neppure dopo.
Laccio, cintola, cinghia,
m’hanno chiuso il cuore dentro una conchiglia.
- Scritto da Mariangela Bandello
- Categoria: Famiglie
Entrambe le donne sembrano mostrare una “crisi” rispetto alla fase del ciclo di vita della famiglia: per la madre, la prima figlia è andata via, la seconda sta per farlo, ed è la fase della famiglia con il figlio adulto detta anche “famiglia trampolino di lancio per i figli” (Scabini, 1998)(1), che richiede una nuova ri-organizzazione e ri-negoziazione dei rapporti familiari.
- Scritto da Mariangela Bandello
- Categoria: Famiglie
Giusi e Giovanna sono madre e figlia inviate in terapia da una collega del servizio pubblico che ha seguito la madre negli ultimi due anni. Giusi ha cinquantanove anni, è insegnante presso una scuola elementare, e, a suo dire, presenta sintomi di “ansia e somatizzazioni” (si presenterà così). Giovanna è la secondogenita, di venticinque anni. Nella telefonata di richiesta del primo incontro, la madre appare molto disponibile e mantiene sempre un tono tranquillo.
- Scritto da Gabriel Jorquera
- Categoria: Esperienze & Educazioni
Sono andato a prenderla alla scuola dove avrebbe frequentato la seconda media a pochi giorni dal suo arrivo in comunità, parlo di fine febbraio ed era una giornata di pioggia. Pochi secondi dopo essere salita in macchina si è tirata su la manica del braccio e mi ha fatto vedere dei tagli, sottili e superficiali, graziosamente allineati: “Guarda cosa mi sono fatta” mi ha detto, “sai? Io sono depressa”. La macchina era già in moto e la scuola distava pochi minuti dalla Comunità per cui non ho ritenuto necessario fermarmi, mi sono girato verso di lei le ho detto con un tono dolce che ricordo ancora oggi: ma no, tu non sei depressa, sei solo triste, tanto triste, quando arriveremmo a casa ti pulirò il braccio e mi racconterai un po', va bene?
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
Per alcuni uomini picchiare la moglie è un modo per soddisfare le attese della comunità. Dimostrano così di essere veri uomini. Assumono un atteggiamento risentito se vengono fermati, adirati di non poter “educare la moglie secondo i propri metodi”.
Mi diceva un cugino:
“Vuoi una moglie educata?
Per andarci vicino
dai una bella lisciata”.
- Scritto da Davide Cardilli
- Categoria: Vittime di violenza
Il pericolo più grande è non farsi alcuna domanda, non essere critici e ragionare solo e soltanto per semplificazioni e luoghi comuni. Questi temi non possono e non devono essere racchiusi dentro sterili semplicismi che non rendono giustizia al valore ed allo spessore umano di chiunque, vittima o autore di reato. I pensieri difficili, quelli complessi e anche un po’ nascosti, sono ciò che andrebbe sempre ricercato. La semplicità non racchiude la verità, ammesso che questa esista.
- Scritto da Luca Natili
- Categoria: Narrazioni
La chiamata arriva alle due di pomeriggio , appena dopo pranzo, ed interrompe la sensazione di rifiuto che prova di fronte ai compiti che lo attendono e la ricerca di un auspicabile cambio di priorità che lo sposti dallo schermo del computer.
Il display del cellulare s'illumina ad intermittenza e sembra suggerire una certa urgenza in termini d'attenzione e questo lo sollecita; pertanto tasta il pacco di sigarette nel taschino laterale della giacca, e poi esamina la scrivania in una ricerca vana dell'accendino, che difatti ha nella tasca dei jeans.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Giustizia minorile
In un pomeriggio di qualche anno fa, appoggiata sul cemento di una pista ciclabile, venne ritrovata una neonata avvolta in una coperta. Senza neppure provare a chiedere aiuto, o ad affidarla, la mamma l’aveva abbandonata, il papà non l’aveva mai riconosciuta.
Dopo alcuni anni, aborti, amori, quella donna ha avuto un’altra bambina. Occorre vigilare affinché la storia non si ripeta.
(con una piccola partecipazione di Riccardo Cocciante)
Passeggiavo in bicicletta
una limpida mattina,
pedalavo senza fretta
quando ho visto la bambina.
- Scritto da Lunettes - Studio di psicologia di Giulia Mattalia e Debora Bessone
- Categoria: Metodi & Teorie
Una delle esperienze più importanti e significative che coinvolgono il periodo dell'adolescenza è quella del cambiamento corporeo. In questo periodo infatti, si assiste ad una profonda modifica delle caratteristiche fisiche tra cui, in particolare, degli organi sessuali. Grazie anche a tutti questi mutamenti corporei e alla spinta ormonale ad essi correlata, il giovane inizia ad affacciarsi alla sfera della sessualità e prendono vita le prime esperienze sessuali che portano con sé domande, dubbi e curiosità.